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La Segafredo targata Zanetti promette stagioni di un basket “come si deve”

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Teodosic, Pajola, Ruzzier, Belinelli, Abass, Weems, Alibegovic, Hervey?, Hunter?, Tessitori: dovessero essere, come si sente dire, due “pezzi da novanta” l’esterno e il centro che completeranno il roster, la squadra affidata a Scariolo si presenterebbe con tutti gli attributi per tornare a divertire i tifosi bianconeri. Certo, farà tristezza non trovare più Markovic e Gamble, secondo me anche Adams, perché l’ottimo gruppo che si era formato era in larga misura caratterizzato proprio dalla loro presenza sia tecnica che umana. Farà specie anche non trovare più Djordjevic, con la sua ironia, la sua grinta, la sua personalità. Tuttavia sta nelle cose che la vita proceda, talvolta anche a strappi, e sarebbe un errore continuare a guardarsi indietro, soprattutto perché il futuro prospetta qualcosa di più che un semplice tentativo di eguagliare la stagione appena trascorsa. Non in termini di vittorie, visto che non è mai scontato farlo (ne sanno qualcosa a Milano) e nello sport si vince e si perde, inevitabilmente (altrimenti, sai che noia…). La stagione che verrà invece lascia sperare che alla Segafredo Arena (ci si potrà tornare in tanti, vero, consiglieri scientifici del governo?) si potrà veramente ritrovare un basket di quelli che ogni volta ti lasciano il desiderio di tornare a vederlo. Discorsi da bar? Forse, ma quello che conta, alla fine, è che grazie alla Segafredo di Massimo Zanetti Basket City sia tornata ad essere la capitale del basket italiano, affacciata nuovamente sulla scena europea. Sarà Eurocup, ancora, l’Eurolega resterà per un poco ancora più in là, ma pure questa attesa potrebbe pagare tanto in termini di esperienza acquisita, in modo di arrivare ai vertici con l’intera struttura adeguata a potervici rimanere. Credo che il tifoso virtussino, quello rimasto sempre fiero della propria appartenenza anche nei periodi più bui, possa cominciare a sentirsi degnamente ripagato, visto che quello che si evidenzia è che lo scudetto, per quanto inatteso, non sia arrivato in modo poi tanto casuale.

Poi può accadere l’imponderabile, le stagioni appena concluse ce lo hanno ampiamente dimostrato. Fondamentale peraltro è che le fondamenta restino solide, non si facciano passi più lunghi della gamba, non si ecceda nel pretendere risultati eclatanti prima del dovuto. La dirigenza, alla fine, ha dimostrato di essere in grado di attendere le scadenza anche lunghe che si è data; sarebbe saggio che riuscissero a farlo anche i tifosi: Ma sono pronto a scommettere: l’anno prossimo sarà ancora più divertente di quello “storico” appena passato.

Una parola, infine, per Awudu Abass, scaricato in modo per certi versi sconcertanti dalla Nazionale in vista di Tokio. Umanamente se ne potrebbero dire di tutti i colori, poi però occorre ricordarsi che stiamo comunque parlando di professionisti. Se i responsabili tecnici hanno deciso altrimenti, dimostra maturità accettare la scelta, visto che l’obiettivo finale prescinde dalla presenza, o meno, dei singoli. Abi avrà occasione di rifarsi in maglia bianconera: un motivo di più per attendersi anche da lui una stagione strepitosa.

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