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Storie Olimpiche – Torino 2006, una freccia azzurra al PalaLingotto
La ventesima edizione dei Giochi Olimpici invernali segna un passaggio molto importante per la storia dello sport italiano. Dopo 46 anni da Roma 1960, i Giochi Olimpici tornano in Italia, a Torino, seconda sede italiana della storia delle Olimpiadi dopo Cortina d’Ampezzo nel 1956. Lo sport azzurro vive un’edizione entusiasmante portando a casa ben 5 titoli olimpici, di cui due a sorpresa da uno sport quasi totalmente nuovo come il pattinaggio di velocità.
FRECCIA – Nel 2006, il pattinatore italiano Enrico Fabris, originario di Roana, piccolo comune in provincia di Vicenza, vince il primo titolo europeo nel pattinaggio velocità. L’attesa è grande per Fabris, che col titolo europeo aveva lanciato la sfida ad una delle grandi potenze del pattinaggio velocità, l’Olanda del fenomeno emergente Sven Kramer e ovviamente ai fenomeni d’oltreoceano come lo statunitense Davis
Un mese dopo Fabris rappresenta l’Italia sulla pista del Lingotto di Torino e diventa imprendibile. L’11 febbraio vince la prima storica medaglia del pattinaggio velocità per l’Italia. Nella gara dei 5000m, arriva dietro il campione americano Shani Davis e il fenomeno oranje Kramer.
I due capolavori di Fabris arrivano il 16 febbraio e il 21 febbraio. Sulla pista del Lingotto, trascina i suoi compagni Anesi, Sanfratello, Donagrandi e Ioratti ad una incredibile impresa, battendo nell’inseguimento a squadre la fortissima compagine canadese.
La vittoria più importante arriva il 21 febbraio, contro il fenomeno Davis, Fabris vince la sua personale medaglia d’oro nei 1500m. L’atleta veneto è elegante e velocissima in pista, una freccia che scuote il PalaLingotto stracolmo di tifosi pronti a fare il tifo per il nuovo beniamino tricolore. Fabris diventa il primo italiano a vince una medaglia d’oro individuale nel pattinaggio velocità olimpico.
FONDO D’ORO – Altri due ori arrivarono dallo sci di fondo maschile. La prima è quella storica della staffetta maschile: Fulvio Valbusa, Pietro Piller-Cottrer, Giorgio Di Centa e Cristian Zorzi vincono un oro storico che migliora l’argento conquistato dal quartetto di Salt Lake City 2002, dove al posto di Valbusa, c’era Fabio Maj.
L’impresa più grande la fa però Giorgio Di Centa, il fondista, fratello minore di Manuela Di Centa vincitrice di 5 medaglie a Lillehammer 1994, vince la gara più importante. Nell’ultimo giorno di gare, Di Centa va in pista nella 50km a tecnica libera. La sua è una gara di regolarità, per arrivare allo sprint vera specialità della casa e battere la concorrenza. Il piano riesce alla perfezione, Giorgio Di Centa sul traguardo di Pragelato batte il russo Dementev e l’austriaco Botvinov.
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