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Chiacchiere da Bar…bieri – Imola e il veloce mondo della F1

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Gli osservatori più attenti, ma anche quelli leggermente distratti, si saranno resi conto che, nel patinato e danaroso mondo della Formula 1, non sono solo le automobili ad andare veloci. Anche gli avvenimenti si susseguono a velocità supersonica, anche se alle volte vengono anticipati da periodi di stasi più o meno brevi. Succede che, pochi giorni fa, il nostro Claudio Fargione mi si presenta in redazione con una pagina di giornale un po’ datata. “Guarda qua cos’ho trovato in garage oggi!” Butto l’occhio sul titolo, che recita “Imola resta nel circus, Formula Uno fino al 2009”.

 

L’articolo del “Sabato Sera” del 27 novembre 2004 che canta vittoria (copyright: 1000cuorirossoblu.it)

 

Novembre 2004. Il GP di San Marino è salvo!

Mi ricordavo quell’articolo pubblicato sul settimanale locale Sabato Sera, lo lessi in un grigio pomeriggio del 2004 a casa di mia zia, abbonata da secoli al giornale. All’epoca avevo dodici anni e la scoperta di quella notizia mi riempì di gioia.

Il me di oggi, tornando indietro con la memoria di diciassette anni, dice invece “beata gioventù!” L’articolo infatti, sebbene parlasse di un accordo già trovato, spiegava che la firma sul contratto sarebbe arrivata a giorni. L’avv. Federico Bendinelli, all’epoca presidente della Sagis, società che gestiva l’Autodromo intitolato ad Enzo e Dino Ferrari, dava per certa la stretta di mano finale. I fatti non gli diedero torto, almeno inizialmente. A dicembre 2004 arrivò effettivamente l’accordo per ospitare le future cinque edizioni Gran Premio di San Marino. L’autodromo sarebbe dovuto essere ammodernato e c’era già il progetto che prevedeva l’abbattimento della tribuna centrale per far spazio a nuovi, più grandi, belli e numerosi, box. Tutto era vincolato allo stanziamento dei fondi necessari da parte del Governo Berlusconi, ma sembravano non esserci problemi. Imola non rischiava più di sparire dalla cartina geografica del motorsport…

In realtà, questa del 2006, fu l’ultima celebrazione sul podio di Imola fino al 2020 (copyright formula1.com)

 

Luglio 2020. In realtà, non si vede una gara da sedici anni

Il campionato automobilistico più seguito del mondo manca dalla città sul Santerno da sedici anni e, questa volta, sembra sia quella buona.

Già perché quel contratto firmato dalla Sagis nel 2004, che garantiva la F1 fino al 2009, divenne carta straccia due anni dopo. Nell’autunno del 2006, infatti, Imola si apprestava a iniziare i lavori di adeguamento richiesti per mantenere la gara. Stava per iniziare la corsa contro il tempo per garantire la disputa dell’edizione 27 del GP di San Marino. Bernie Ecclestone, però, colse la palla al balzo. Voleva spostare il baricentro del suo campionato al di fuori dell’Europa, dove gli stati emergenti erano pronti a coprirlo d’oro per aumentare la propria visibilità internazionale attraverso i bolidi a quattro ruote. Decise che una nazione non poteva ospitare più di un GP e casualità volle che, a suo modo di vedere, non c’era tempo a sufficienza per completare i lavori di adeguamento nell’Autodromo di Imola. Risultato: Imola fuori dal Mondiale. Come cambiano le cose in poco tempo, vero?

La sorte si ribaltò però nel 2020. Tutta l’umanità era alle prese con una terribile pandemia che stava minando ogni certezza fin lì conosciuta. Il campionato di Formula 1 iniziò stranamente a luglio, con due gare consecutive in Austria, dopo che a marzo venne annullato il GP d’Australia. Con tutto questo sconvolgimento, Imola stette alla finestra.

La Formula 1, non più gestita da Ecclestone ma passata nelle mani degli americani di Liberty Media, doveva mettersi nelle condizioni di garantire quanti più GP possibili, almeno quindici, al fine di non dover ridiscutere i vari contratti con le TV di tutto il mondo. E così anche i vecchi autodromi, ormai dimenticati dal Dio del Circus, ritornarono di moda.

Ad Imola la realtà era mutata significativamente: non c’era più la Sagis, fallita poco dopo l’esplosione di dinamite che demolì i vecchi box. Al suo posto c’era Formula Imola, società diventata col tempo a completo controllo pubblico. Il presidente di allora, Uberto Selvatico Estense, aveva un sogno: Riportare la F1 a Imola. Inseguì quel sogno quasi come se fosse la sua unica ragione di vita e, il 24 luglio 2020, arrivò la notizia che migliaia di appassionati attendevano con trepidante attesa. Imola is back. Come cambiano le cose in poco tempo, vero?

 

La locandina del Gran premio dell’Emilia Romagna 2020 (fonte: settesere.it)

 

Gennaio 2021. Vogliamo il bis!

Il calendario 2021 della Formula 1 è stato diramato, si torna alla normalità. Dopo la sbornia di circuiti storici e le nuove incursioni del 2020, come Portimao e Mugello, sembra che non ci sarà spazio per nuovi terremoti. 23 appuntamenti, il calendario pieno è come un uovo. La città di Imola si è svegliata dall’autunno mondiale di qualche mese prima, con la prova iridata di ciclismo e il ritorno della F1 che avevano risvegliato i propri cittadini dal torpore dettato dall’assenza di eventi rilevanti. Più di qualcuno mise in dubbio l’utilità dell’Autodromo stesso, a più riprese. Di colpo, ci si rese invece conto di quanto poteva portare quella struttura a tutto il territorio.

L’inverno mandò ancora una volta nel letargo gli imolesi. “Una roba così non ricapiterà mai più”, si diceva in piazza. Ero d’accordo anche io, ma in fondo, la Città di Imola il suo l’aveva fatto, dimostrando di poter organizzare in poco tempo due eventi importanti. Perché non continuare a sognare?

Nel frattempo la morsa della pandemia non accennava a diminuire e il ritorno alla normalità per la vita di tutti, e anche per i calendari degli eventi sportivi, sembrava rimandato ogni giorno di più.

Per quanto riguarda la Formula 1, cominciavano a saltare gli appuntamenti. L’Australia ottenne lo slittamento del suo Gran Premio a novembre, la Cina si chiamò fuori. Stefano Domenicali, imolese doc e nuovo amministratore delegato della Formula 1, non ne volle sapere di diminuire le gare del 2022. Si aprì, poco meno di un anno dopo, la caccia alle sostitute

In riva al Santerno si tornò a sperare. Ad aspettare e sperare. E se è vero che “chi vive di speranza, disperato muore”, è altrettanto vero che “la speranza è l’ultima a morire”. E quella del bis imolese fu una speranza che non morì mai. Imola rientrò infatti nel calendario 2021, contro ogni più rosea previsione. Come cambiano le cose in poco tempo, vero?

 

Riviviamo il GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna 2021 con le Fargelle del nostro Claudio Fargione (copyright: Auto Motor Fargio – 1000Cuori Motor Valley)

Luglio 2021. Non c’è due senza tre?

Sono passati tre mesi da quel fine settimana di aprile. Quel weekend che segnò la seconda gara di Formula 1 in cinque mesi ad Imola è solo un lontano ricordo.

Già dal giorno dopo, l’unico pensiero era rivolto al futuro, al 2022 e oltre. Ancora oggi non c’è risposta a questa domanda, solo un unico monito, che è anche una certezza e una lezione che la storia ha impartito ad Imola e alla Motor Valley negli ultimi diciassette anni. Come cambiano le cose in poco tempo.

 

 Sarà questa l’ultima bandiera a scacchi sventolata pr un GP di Formula 1 a Imola? (copyright formula1.com)

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