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Il Resto del Carlino – Contro il Liverpool, decisivi gli errori della difesa

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Due partite, due sconfitte, un parziale complessivo che segna 3 a 0. Questo quanto pervenuto dalle amichevoli di ieri contro il Liverpool, una corazzata di stelle che di certo il Bologna, senza neanche i suoi giocatori più importanti, difficilmente poteva riuscire a contenere.

Ma se da una parte si spera che la lezione possa servire, dall’altra ciò che in realtà ha fatto infuriare Siniša Mihajlović sono stati i troppi errori in fase di impostazione. Nel primo test di ieri, dove sono scesi in campo “i titolari”, a consegnare la palla all’attaccante dei Reds, Diogo Jota, dopo appena una manciata di minuti, è stato Kevin Bonifazi nel tentativo di passaggio a Schouten: un errore pesante che ha indirizzato la partita sin dalle prime battute. 
Non passano quindici minuti sul cronometro che già i rossoblù devono inseguire il doppio svantaggio: altro erroraccio di Svanberg che dà la palla a Manè, libero di mettere a segno la seconda rete alle spalle di Skorupski. Già, è solo merito del portiere polacco se il passivo non si aggrava ulteriormente. In fase offensiva, il Bologna non riesce mai ad impensierire la retroguardia inglese se non con qualche timido tentativo – e un gol annullato per fuorigioco – di Riccardo Orsolini, come riporta Gianmarco Marchini nell’articolo di questa mattina.

Il secondo match, vera e propria vetrina per i giovani, finisce uno a zero grazie alla rete di Minamino. Anche nella seconda ora di gioco, il risultato poteva essere sicuramente più pesante se Origi non avesse graziato la squadra rossoblù in almeno tre occasioni – di cui una su rigore, tirato sul palo di Bardi, e ottenuto dopo un’entrata killer di Medel sul giovane Woodburn.
In realtà, dunque, ciò che il Bologna si porta a casa è una prova piuttosto inconsistente a livello di gioco, di occasioni, di chances davanti alla porta. Quello che può far accennare un sorriso a Siniša Mihajlović è l’atteggiamento messo in campo dalla squadra. Chi è sceso sul terreno di gioco, consapevole del divario tra le due realtà, ha cercato di colmare il gap con la mentalità, lottando sul pallone e cercando di concedere meno spazio possibile alle cavalcate di Mané, Salah e compagni.

Una lezione di calcio dalla quale i rossoblù devono apprendere elementi preziosi in vista dell’inizio del campionato, ma che deve rimanere tale, un episodio isolato, complice la bravura dei rivali, e che già dalla prossima partita contro il Pordenone deve essere gettato alle spalle per lasciar spazio a quanto di buono il gruppo di Siniša Mihajlović sia in grado di fare, se al completo. Più che pesanti, infatti, si sono rivelate le assenze di Arnautović, Soriano e Barrow.

Fonte: Il Resto del Carlino, articolo di Gianmarco Marchini

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