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La Virtus Segafredo prima domina poi resiste agli assalti della Carpegna Pesaro

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA –  PROSCIUTTO CARPEGNA PESARO    92 – 83   (27-14; 56-36; 72-62)

Virtus Segafredo: Belinelli 7, Pajola 3, Alibegovic 23, Hervey 6, Udoh 15, Ruzzier, Colombo, Jaiteh 15, Barbieri 2, Solaroli, Weems 11, Abass 10. All. Scariolo

 

Carpegna: Drell 6, Morfetti 6, Pacheco 2,Tambone 9, Camara 3, Zanotti 17, Sanford 5, Demetrio 2, Delfino 4, Jones 29. All. Petrovic

Arbitri: Vicino, Pallon, Calella

Tiri liberi: BO 19/30; PS 18/18

Falli: BO 22: PS 20

Un bel allenamento, mentre le altre si giocano la qualificazione alla fase finale della Supercoppa, ha visto sul parquet del PalaDozza Virtus Segafredo e Carpegna Pesaro in una serata che i bolognesi hanno giocato ancora senza Teodosic, Mannion e pure Tessitori. I bianconeri hanno messo in evidenza momenti di gioco assolutamente convincenti, i pesaresi dopo un inizio che li ha frastornati hanno saputo riprendersi e riportare la gara su toni agonisticamente accettabili. Siamo a settembre, comunque, e ciò che conta è quello che in queste gare vedono i coach, più che i punteggi e le statistiche.

Il quintetto Virtus è con Pajola, Abass, Weems, Alibegovic, Jaiteh; Pesaro invece propone Pacheco, Sanford, Delfino, Demetrio, Johnson. Il primo canestro è un bel arresto e tiro di Delfino dalla media; poi però le maglie virtussine si stringono, mentre in attacco le cose girano che è un piacere, per cui dopo tre minuti Petrovic è costretto al primo timeout, con i padroni di casa sopra 9-2. C’è peraltro ben poco da fare: pur con tutte le rotazioni di entrambe le squadre il divario arriva sul 21-4, prima che i bianconeri si concedano, negli ultimi due minuti del quarto, un momento di rilassamento che costa un piccolo break marchigiano. Alla prima sosta il tabellone dice 27-14; la cosa più intrigante è che sono già state numerose le azioni spettacolari degli uomini di Scariolo, quasi più in difesa che in attacco.

Si sbattono i virtussini, alla caccia del pallone; i pesaresi non sono male, anzi, ma son proprio pochi i pertugi concessi dalla ragnatela bianconera. Alibegovic è il primo ad entrare in doppia cifra. A metà secondo quarto Petrovic richiama timeout che si è sul 44-21. I suoi forse rischiano di deprimersi, per la fatica ad arrivare al tiro, finendo per sbagliare anche tiri non proprio impossibili, a parte Jones che è una vera furia saltatrice e consente ai suoi di non scendere al ventello di distacco all’intervallo: 56-36 dice il tabellone. Però sul parquet ci sono squadre di categoria differente, almeno in questo avvio di stagione.

Difficile ripartire con la concentrazione giusta, a questo punto? Ci pensa Scariolo che chiede una sospensione dopo l’iniziale 1-7, risponde Udoh che illustra ai compagni come si sta in campo, sia in avanti che dietro. La Carpegna peraltro è rientrata con ben altro atteggiamento, guadagnandosi un parziale a favore nel periodo di 16-26.

Ad avvio ultimo quarto Pesaro torna anche sotto la doppia cifra, con un bel po’ di “bimbi” sul parquet (con Moretti, Drell e Camara contemporaneamente). Alibegovic tuttavia è una vera mitraglia, il coach bolognese richiama i suoi a maggior attenzione e nel finale si rivede in parte la “vera” Segafredo. Ohi, grazie soprattutto al solito Jones a 2’46” dalla conclusione Scariolo è “costretto” al timeout con la gara sull’84-76; sì, almeno in questo scampolo il richiamo all’ordine un po’ serve, per cui la gara finisce 92-83 col canestro conclusivo di Tambone.

Un allenamento utile, penso, per entrambe le squadre, che ha detto diverse cose sulle potenzialità di Segafredo e Carpegna. Per i bianconeri in doppia cifra quattro giocatori, per i pesaresi oltre al quasi trentello di Jones si segnalano i 17 punti di Zanotti. Ma questi dati sono polvere, in prospettiva. Fra una decina di giorni si comincerà a fare un po’ più sul serio alla Unipol Arena, con la Supercoppa LBA:

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