Calcio
Pop&Sport – Lo Spezia e lo scudetto di guerra. Qual è la sua storia?
Dal 2020 sono tre le squadre che, nel massimo campionato italiano, vestono le loro divise con un simbolo tricolore nel petto. Oltre allo scudetto e la coccarda, rispettivamente per i Campioni d’Italia e i vincitori della coppa nazionale, lo Spezia veste uno stemma tricolore con un trofeo al suo interno, simile a quella che ricevono i vincitori della Serie B. Ma non si tratta di quel trofeo.
Questo stemma viene nominato “scudetto di guerra” e per scoprire il perché dobbiamo riavvolgere il nastro fino al 1944. Il calcio era una nota marginale di un’Europa in guerra e di un Paese diviso in due dalla linea gotica, istituita dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Nord, Centro e Sud, quindi, sono divisi e l’unica zona dove si prova a giocare è quella settentrionale, ribattezzando il campionato “Torneo Alta Italia”.
Si gioca a pochi mesi di distanza da quell’8 settembre e con la situazione socio-politica del tempo a rendere il torneo ancora più complicato. Le squadre vengono divise in vari gironi, con le prime che accedono alla fase successiva. Nel rush finale rimangono il Torino FIAT, campione in carica, il Venezia e lo Spezia, formata al tempo dai Vigili del Fuoco locali.
La finale viene fatta a Milano. La prima partita tra Spezia e Venezia termina in parità sul punteggio di 1-1. Sette giorni più tardi, il 16 luglio 1944, lo Spezia compie l’impresa e batte il Torino FIAT per 2-1. I bianconeri devono aspettare l’esito di Torino-Venezia (5-2), una formalità per festeggiare lo scudetto. Il giorno dopo l’assegnazione del titolo, quella che era la primordiale Federcalcio decise però di non omologare il titolo. I maligni dissero che era dovuto dalla pressione dello strapotere del Torino, campione in carica, di quel periodo.
Per decenni la vittoria dello Spezia restò solo nei racconti di chi, in quell’epoca, era lì. Questo fino al 2002, quando Giorgio Pagano, sindaco di La Spezia, ha fondato un comitato per richiedere formalmente alla FIGC il riconoscimento dello scudetto del 1944. Dopo l’indagine, della durata di 5 mesi, la Federazione opta per un riconoscimento onorifico allo Spezia, ma che termina alla non assegnazione del titolo: l’allora presidente Carraro affermò che “la vittoria di quel torneo di una Italia dimezzata è riconosciuta, ma ciò non può essere paragonato allo scudetto”.
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