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La Virtus Segafredo conquista la semifinale, ma perde Udoh

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – BERTRAM YACHTS DERTHONA TORTONA  74 – 66  (16-14; 36.36; 54-46)

Virtus Segafredo: Tessitori 14, Belinelli 6, Pajola 2, Alibegovic 2, Hervey 18, Udoh 4, Ruzzier, Jaiteh 4, Alexander 2, Weems 11, Teodosic 3, Abass 8. All. Scariolo

Bertram Yachts: Wright 6, Rota n.e., Cannon, Tavernelli 7, Filloy 11, Mascolo 7, Severini, Mobio n.e., Sanders 2, Daum 19, Cain 8, Macura 6. All. Ramondino

Arbitri: Mazzoni, Martolini, Borgo

Tiri liberi: BO 17/27; TO 13/19

Rimbalzi: BO  48; TO 37

Falli: BO  21; TO 27

Tiri da 2: BO 24/45; TO 16/30

Tiri da 3: BO 3/23; TO 7/31

Doveva essere Davide contro Golia, la neopromossa in A contro i campioni d’Italia. La storia non si è ripetuta, ma non ci è nemmeno andata tanto lontana. La Derthona Tortona non ha patito più di tanto la differenza tra i roster, guidata da maestro da uno degli allenatori che la Virtus ha maggiormente patito nella sua storia più o meno recente, Marco Ramondino. Purtroppo, però, la notizia principale dell’ultimo quarto di finale della Supercoppa non è l’accesso alla semifinale della Segafredo, bensì l’infortunio del suo centro titolare: si parla, ma niente d’ufficiale, di problema al tendine rotuleo di Epke Udoh, così l’ansia ora è per il referto della RSM che immaginiamo arriverà fra un paio di giorni.  Per il resto la sensazione che la Segafredo sia ancora in costruzione non sminuisce quella che la squadra abbia potenzialità decisamente promettenti.

Quintetto Virtus con Pajola, Belinelli, Weems, Hervey e Udoh; Tortona schiera invece Wright, Filloy, Macura, Daum e Cain. I primi due punti sono di questi ultimi, con Chris Wright; i piemontesi dimostrano di voler essere tutt’altro che una vittima designata, mettendo in mostra una buona intensità difensiva e una interessante circolazione della palla, riuscendo così a resistere bene per tutto il primo quarto ad una Segafredo imprecisa dalla distanza ma efficace in transizione. All’8° entra, per la prima volta in questa stagione, Teodosic, con il quintetto virtussino a questo punto già totalmente modificato. Tuttavia, cambiando i fattori il prodotto non cambia: era 14-12 al suo ingresso, è 16-14 alla prima sosta.

Ad inizio secondo periodo scende nella mischia pure Ty-Shon Alexander, il fresco arrivo statunitense. Scariolo vuole far entrare in partita tutti i propri uomini, completando con anche Tessitori gli ingressi. Lo stesso cerca di fare Ramondino, con ottimi risultati, giacché i bolognesi faticano notevolmente ad impadronirsi della gara. Il fisico di Abass è il principale protagonista, ora, fra le Vu Nere; la visione di gioco di Wright lo è invece tra i piemontesi. All’undicesimo tentativo entra finalmente una tripla bolognese, con Hervey, ma la notizia è che a Udoh sembra che parta il ginocchio: è il 17°, e il centro virtussino è costretto ad uscire in barella. Sul parquet sale la tensione; Tortona trova un nuovo vantaggio, 33-34, che con la tripla di Weems e un bel canestro di Daum si trasforma in 36 pari all’intervallo.

Daum non ha alcuna soggezione, è chiaro, e lo conferma ad avvio di ripresa col canestro del suo quindicesimo punto personale, unico in doppia cifra già all’intervallo. Le percentuali ora si fanno quasi imbarazzanti per i bolognesi: prima della tripla del 40 pari di Hervey contano un tremendo 2 su 18, con Tortona che peraltro è ferma a 2 su 12. Comunque un punticino alla volta la Segafredo comincia a scavare un minimo solco che le permette di arrivare all’ultimo stop sopra di 8: 54-46.

Le schiacciate in contropiede di Abass, nei primi minuti dell’ultimo periodo, sembrerebbero voler chiudere la partita; Hervey segna anche da seduto sotto il tabellone e questo pare il segnale che anche se Tortona non ci sta a mollare e Teodosic viene espulso per somma di tecnici a questo punto la gara dovrebbe dirsi decisa. Macché, il cuore dei piemontesi li riporta più volte a un canestro dal possibile vantaggio. Sostenuta anche da un pizzico di fortuna la Segafredo si aggiudica la partita, alla fine, pure meritatamente, però onore al merito alla neopromossa che ha tenuto testa fino all’ultimo minuto alla corazzata felsinea. MVP decisamente Hervey, suoi 18 dei 74 punti di squadra, contro i 66 di Tortona, oltre a 18 rimbalzi. Lunedì la semifinale contro Venezia, apparsa in forma più che discreta, ma Scariolo alla fine ribadisce che la Virtus oggi è soprattutto impegnata a trovare la propria identità e che il risultato del torneo rimane in secondo piano rispetto a ciò che vuole che avvenga sul piano della crescita della squadra.

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