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La Virtus Segafredo sulle ali dell’entusiasmo, ma è ancora presto per le sentenze

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L’arrivo di JaKarr Sampson e poi quello di Isaïa Cordinier hanno pressoché posto in secondo piano il dato agonistico per ciò che riguarda la Virtus Segafredo, mentre non pochi cominciano a sognare il ritorno di fasti nemmeno poi così antichi. La proprietà si è decisamente sbilanciata, in questi mesi, pungolata dai successi ottenuti e dalla prospettiva di arrivare al palcoscenico dell’Eurolega. Bisogna però stare attenti, visto che, come hanno dimostrato più volte altri, alla fine quello che conta è ciò che si ottiene sul campo. Le premesse sono sicuramente intriganti: lo scudetto sulle canotte, la Supercoppa vinta con autorevolezza sono presupposti che lasciano ben sperare, ma mai fare i conti senza l’oste: l’obiettivo dichiarato a piena voce a questo punto non può che essere aggiudicarsi il lasciapassare per la massima competizione continentale, in pratica vincere l’Eurocup, e non è che le altre candidate siano state a guardare. Il Partizan, per esempio, affidato al coach per antonomasia Zeljko Obradovic, ha fatto investimento un pelo forse meno vistosi ma di grande spessore, strappando fra l’altro Punter e Leday ai milanesi; Il Valencia fonde tecnica ed esperienza e sulla partita secca, quest’anno divenuta così importante, è avversario temibilissimo; idem per Gran Canaria, gruppo magari un po’ meno tecnico ma di forte fisicità (eccetto Albicy. Ma, appunto, l’esperto Albicy). E Turk Telekom, Andorra, la stessa Venezia? Credo che le principali garanzie, a questo punto, giungano soprattutto dalla panchina. Nel senso del tecnico, l’esperto e fin quai assai convincente Sergio Scariolo, ma anche in quello della sua lunghezza, visto che il roster bianconero, fin qui assai poco fortunato, ha comunque conservato con gli ultimi arrivi una profondità “da Eurolega”. Sulla carta, verificato il valore di Hervey che sta onestamente sorprendendo un po’ tutti (chi, lo scorso anno, lo aveva già battezzato di questo livello?) ci aspettiamo un forte impatto dall’innesto di Sampson, sempre che riesca ad adeguarsi rapidamente ad un mondo che per un USA come lui è quasi extraterrestre: un colosso con la rapidità di un’ala che da queste parti potrebbe davvero fare sfracelli. Tutti da verificare, però, dal momento che la sua biografia non accenna ad esperienze vissute in momenti sportivamente epici, nonostante le circa 200 partite in NBA; Cordinier probabilmente riserva minori sorprese, ma anche lui è atteso ad un salto di qualità per il quale occorre anche un carattere adeguato, a volte la tecnica non è sufficiente. Non lo conosco abbastanza per poterlo giudicare sotto questo profilo; tuttavia, se c’è una cosa che ha dimostrato di saper fare l’attuale gestione virtussina è stata la scelta delle persone, oltre che dei giocatori, per cui non so come non ci si possa fidare.

Domenica arriva il test con Venezia, a questo punto con Sampson ma difficilmente con Cordinier, importante, a mio parere, più per l’onore che per altro, giacché proprio la Reyer ci ha dimostrato in questi anni quanto conti arrivare pronti quando il gioco si fa duro, non esserlo già in autunno. Intanto, però, godiamoci il bel gioco di una squadra che ha riportato il grande entusiasmo a Basket City, sperando di vedere un’altra bella partita anche in laguna, ricordandoci, fra le altre cose, che non è comunque possibile pretendere di vincere sempre e tutto. In ogni caso è vero che alla fine conta quasi solo il risultato, ma anche l’occhio vuole la sua parte, e la Segafredo di Scariolo ha fin qui soprattutto divertito con un gioco decisamente spettacolare.

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