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L’altro spogliatoio: la nuova Udinese di Luca Gotti

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Finita la penultima sosta per le Nazionali di questo 2021, riparte il campionato con l’8^ giornata del girone di andata. Per il Bologna, dopo l’entusiasmante vittoria contro la Lazio, il prossimo impegno è rappresentato dall’Udinese. Domenica, alle 15, alla Dacia Arena, i friulani ospiteranno i rossoblù. Sulla panchina della squadra del patron Pozzo siede ancora un ex della sfida, quel Luca Gotti che a Bologna è già transitato alle dipendenze di Roberto Donadoni.

SOLITA UDINESE – Nell’estate in cui sembrava che a Udine dovesse avvenire una vera e propria rivoluzione, con l’addio di De Paul, diretto all’Atletico Madrid, e contemporaneamente quello di Gotti, la situazione ha invece avuto un’evoluzione imprevista. Dopo l’iniziale addio, il tecnico e la dirigenza bianconera sono tornati sui loro passi, trovando un accordo annuale per proseguire l’avventura assieme. Una soluzione che ha risolto alcuni dilemmi sulla stagione dell’Udinese. Il rischio era infatti quello di dover affrontare una rivoluzione anche tattica, dopo aver perso l’uomo di maggior qualità. Gotti invece è stato scelto per dare certezze alla squadra, in una stagione in cui tante società hanno deciso di cambiare. Anche in questa stagione l’Udinese gioca con il 3-5-2, alla quale si è affidata nelle ultime stagioni. Uniche variazioni sul tema tattico possono avvenire nel reparto d’attacco, dove talvolta per caratteristiche degli interpreti il modulo è più simile ad un 3-5-1-1 o un 3-4-2-1.

DIFESA – Rispetto alle passate stagioni, la squadra di Gotti sembra aver perso un po’ della solidità difensiva che l’ha contraddistinta. In realtà, l’Udinese sta subendo un sorprendente effetto De Paul più sulla fase difensiva, che su quella offensiva. I bianconeri infatti in assenza di un leader tecnico, abile ed intelligente anche in non possesso, hanno perso capacità di ripartenza e lettura delle giocate altrui. Non basta la fisicità dei tre difensori, di Walace e Arslan o l’equilibrio fornito dalle ottime prestazioni di Stryger Larsen, anche lui rimasto in Friuli dopo tanto vociferare, all’Udinese manca senz’altro la capacità di gestire il pallone in maniera ordinata, e per questo motivo fatica a ritrovare la solidità difensiva dei giorni migliori.

ATTACCO – La fase offensiva invece sembra non avere particolari problemi. La squadra di Gotti ha finora trovato il gol con buona regolarità. La squadra propone un calcio molto verticale; Pereyra, che dovrebbe agire da mezzala di centrocampo, spesso è in realtà il trequartista che ribalta ed illumina l’azione, la sua capacità di giocare tra le linee è fondamentale per l’Udinese per giungere al tiro. Spesso comunque Gotti non si affida al solo calciatore argentino per la manovra offensiva: in avanti, accanto al centravanti, ruolo in questo momento occupato dal nuovo acquisto Beto, il tecnico si affida spesso Gerard Deulofeu. Lo spagnolo dopo una stagione difficile, alle prese con problemi fisici, ora sembra totalmente recuperato e spesso arretra sulla trequarti per aiutare Pereyra nel lavoro di rifinitura, aggiungendo doti di dribbling nella zona decisiva per l’assist ai compagni. 

Per il Bologna sarà poi necessario prestare grande attenzione ai calci piazzati, l’Udinese ha a disposizione ottimi saltatori, che con tiratori “scelti” come Pereyra e Deulofeu risultano spesso molto pericolosi nel gioco aereo.

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