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Il Resto del Carlino, Il Corriere di Bologna — Viola, il regista psicologo sbarca a Bologna

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Nicolas Viola, dopo aver completato nella giornata di ieri le visite mediche all’Isokinetic, sarà presentato oggi come nuovo calciatore del Bologna. Il centrocampista apporrà nelle prossime ore la firma sul contratto che lo legherà ai rossoblù fino al 30 giugno, con rinnovo automatico per la prossima stagione che scatterà al raggiungimento di un determinato numero di presenze.
 
Calabrese di Oppido Mamertina, classe 1989, ha mosso i primi passi nei settori giovanili della Reggina, dove veniva impiegato come esterno destro di centrocampo. Fu per visione di Roberto Breda, allora tecnico della Primavera amaranto, che Nicolas venne spostato nel cuore del campo. “Lui è un regista — afferma lo stesso Breda al Resto del Carlino — uno che vede il gioco, ma che ha anche la fisicità per fare bene la fase di non possesso”. Lo stesso calciatore ha approfondito la propria transizione tattica davanti alla difesa: “amavo Roberto Baggio, poi ho capito che con le mie caratteristiche arretrare la posizione in campo sarebbe stato importante; ho cercato di migliorare guardando i filmati di PirloRedondo e Guti”.
 
Mihajlovic così avrà finalmente il regista che già aveva chiesto in chiusura di mercato. Viola appare perfetto per completare il reparto di centrocampo, che — con l’indisponibilità di Schouten e Kingsley e Medel ormai difensore a tempo pieno — finora ha chiesto gli straordinari a Dominguez e Svanberg. L’innesto di Viola non consente soltanto di allungare le fila in mediana, ma offre una soluzione tattica che fino a ieri non era possibile. Nicolas è abituato a giocare in un centrocampo a due dai tempi di Reggio Calabria, e questo lo rende perfetto per lo scacchiere di Sinisa, ma non ha mai dimenticato di essere nato come numero dieci. “Lui la porta la cerca sempre — prosegue Breda — con le punizioni e calciando bene dal limite. Tante volte il mediano ragiona solo da mediano, Nicolas pensa anche a far gol”. Ecco la dote esclusiva che Viola può portare al Bologna, che difficilmente riesce a portare al tiro i propri centrocampisti centrali. Con il nuovo arrivato la squadra acquista un cospicuo corredo di qualità tecnica, di cui beneficeranno prima di tutti gli attaccanti. Il Bologna infatti si compiace ad attendere nella propria trequarti la formazione avversaria, per colpirla in ripartenza. Non sempre però il pallone, una volta riconquistato, arriva veloce e preciso sul movimento delle punte. Proprio qui si inserisce il numero dieci prestato alla mediana, che ha studiato da Pirlo, Guti e Redondo.
 
Viola ha speso la maggior parte della carriera rimbalzando fra la Serie A e la B, per più di dieci anni da professionista. I momenti più importanti della sua vita li porta dipinti sul corpo, vergati con inchiostro indelebile. I tatuaggi rappresentano il centrocampista calabrese quasi quanto il mancino fatato, al punto da affermare lui stesso che se non avesse giocato a calcio, per vivere probabilmente avrebbe fatto il tatuatore. Un lembo di pelle speciale sulla gamba sinistra è riservato ad un tatuaggio dedicato al padre della psicanalisi. “Freud mi ha cambiato la vita” afferma il giocatore, che fra una stagione e l’altra si è ritagliato il tempo per iscriversi alla facoltà di psicologia, in cui sta per laurearsi.
Il Bologna oggi presenta il suo nuovo regista con il vizio del gol, che a prima vista sembra un rapper, ma che è anche psicologo. Se prima il centrocampo appariva corto, ora di sicuro non manca di niente.
 
Fonti: Il Resto del Carlino, Massimo Vitali e Il Corriere di Bologna, Alessandro Mossini

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