Bologna FC
L’altro spogliatoio: il Cagliari di Walter Mazzarri
Dopo la dura sconfitta contro il Napoli, il Bologna torna in campo e lo farà alla ricerca di tre punti che potrebbero tenerla incollata al treno dell’Europa. Di fronte ci sarà il Cagliari di Walter Mazzarri, una squadra in estrema difficoltà, fanalino di coda del campionato e vittima di una serie di infortuni che ne ha ridotto all’osso le soluzioni in diversi settori del campo.
MODULO – Mazzarri è subentrato a Leonardo Semplici, dopo appena tre giornate, in cui il Cagliari aveva raccolto appena un punto. La squadra è in grande difficoltà, senza identità di gioco è ripartita in questa stagione da un 4-4-2 ibrido. Da Semplici, a Mazzarri, le cose non sono cambiate anche il tecnico di San Vincenzo ha optato per la soluzione ibrida. La squadra difende con un 4-4-2, che talvolta vede una delle due punte abbassarsi e trasformare la linea di centrocampo in una folta linea a 5, mentre in possesso la squadra prova ad alzare il baricentro attaccando con un 3-5-2.
DIFESA – La squadra sarda si difende prevalentemente con 4-5-1 molto remissivo, i ragazzi di Mazzarri posso contare su ottime individualità, come gli uruguaiani Caceres e Godin, tuttavia spesso la difesa è distratta o poco protetta dal centrocampo. I rossoblù isolani faticano a difendere l’ampiezza e occupare la zona centrale del campo, lasciando grandi spazi sulla trequarti. Spaziature sbagliate, marcature larghe e soprattutto una notevole difficoltà a leggere le situazioni in cui gli avversari attaccano lo spazio alle spalle della difesa. La linea di centrocampo fatica a fare filtro, con Strootman in perenne difficoltà, poco mobile e molto lontano dal giocatore tatticamente sopraffino di Roma, ma anche dal centrocampista visto negli ultimi sei mesi della passata stagione a Genova. A tappare i buchi dell’olandese talvolta sono Razvan Marin e Nahitan Nandez, a cui spesso è affidato il ruolo ibrido di tornante di fascia e mezzala. Tuttavia, il dinamismo dei due centrocampisti non basta per dare equilibrio ad una squadra passiva e rinunciataria, che spesso viene chiusa nella sua metà campo dagli avversari.
ATTACCO – Come detto, i sardi giocano spesso di rimessa. Un gioco la cui base dovrebbe essere una solida fase difensiva. In questo momento, il Cagliari fatica a mantenere lontano dalla propria area di rigore gli avversari. Timidi segnali di risveglio si sono visti con la Roma durante la settimana, senza riuscire a portare a casa i punti. La squadra di Mazzarri può contare sicuramente su uomini di qualità come lo stesso Marin, giocatore dinamico, ma anche in grado di trovare l’inserimento, il tiro, o la giocata giusta per andare lui stesso in rete o mandare un compagno. Si tratta però di un calcio verticale che il Cagliari fatica a giocare con precisione e continuità. Spesso, nel corso delle partite, quando agli uomini principali come Marin o Nandez iniziano a mancare la lucidità necessaria, dopo lunghe fasi di non possesso, il Cagliari tende a schiacciarsi nella sua metà campo non riuscendo più a ripartire. E dire che la squadra isolana avrebbe a disposizione un interessante potenziale offensivo con tre uomini là davanti, come Joao Pedro, Keita e Pavoletti, a lottare per due posti (stasera Keita sarà tra gli assenti).
Il Bologna dovrà dunque sfruttare le fragilità del Cagliari, per non dare la possibilità alla squadra sarda di trovare certezze che finora, in questa stagione, non si sono mai viste.
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