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Il Resto del Carlino – Il Bologna domina ma non serve. Mihajlovic: “Risultato bugiardo”

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“Il risultato è bugiardo. Già mi avrebbe fatto rodere se avessimo pareggiato, figuratevi aver perso”. Queste le parole con cui, a caldo, Sinisa Mihajlovic affresca la propria amarezza per la sconfitta casalinga a favore del Venezia. Proprio per come si è sviluppata la sfida di ieri pomeriggio al Dall’Ara risulta ancora più difficile digerire il risultato finale. “Possesso palla, tiri verso la porta, calci d’angolo — continua Sinisa — non c’è un numero in cui non abbiamo dominato il nostro avversario”. A parte quello più importante, l’unico che fa testo quando l’arbitro soffia tre volte nel fischietto: il conto delle reti.
 
Le recriminazioni maggiori sorgono proprio dal fatturato offensivo. I guerrieri rossoblù hanno messo a ferro e fuoco l’accampamento nemico ma si sono dimenticati di fare bottino. Quando la polvere si è abbassata è rimasto ben poco del dominio dei padroni di casa. Se si analizzano i dati, che a prima vista appaiono impietosi: 22 tiri e 17 corner battuti — un bombardamento, viene a galla come lo 0-1 non sia da attribuire soltanto alla mala sorte. Delle 22 conclusioni verso la porta soltanto 6 hanno inquadrato lo specchio e giusto un paio hanno seriamente impegnato Romero. Al netto della supremazia territoriale del Bologna, che ha fatto la partita dal primo all’ultimo minuto, è stato paradossalmente il Venezia a rendersi maggiormente pericoloso dopo la rete del vantaggio. Skorupski è dovuto intervenire tre volte nel recupero per evitare che il risultato divenisse ancora più crudele.
 
La sconfitta di ieri pomeriggio ha due volti. Da una parte mostra come la squadra sappia interpretare bene anche gare in cui le venga richiesto di prendere le redini dell’incontro. Questo, in una fase in cui per ammissione stessa dell’allenatore si è lavorato principalmente sulla fase difensiva, ribadisce come i giocatori non abbiano dimenticato i vecchi concetti e non si limitino a considerarsi una squadra da difesa e contropiede. Una volta smaltita l’amarezza per il risultato Mihajlovic sarà certamente soddisfatto dell’atteggiamento e degli spiragli che apre. Il suo pensiero è certamente più vicino a questa interpretazione della partita, piuttosto che alla trincea.
 
L’altra faccia della medaglia è meno scintillante. Le partite si vincono o si perdono nelle due aree di rigore e in entrambe il Bologna è stato meno brillante degli avversari. L’egemonia del match non è mai stata in discussione, se tiri e calci d’angolo non bastano si può citare anche il 67% di possesso palla, ma si è consumato in gran parte senza trovare sbocchi realmente pericolosi. La sventura ci ha messo certamente del suo, come non manca di sottolineare il mister: “Con tutte le occasioni che abbiamo avuto non c’è stato un rimpallo che ci abbia favorito”, e che invece non ha mancato di avvantaggiare Okereke, apparecchiandogli la tavola davanti a Skorupski. Ma anche gli attaccanti non si sono presentati nella propria veste migliore, “ci sono mancati i giocatori che là davanti dovrebbero fare la differenza”, ammette ancora Mihajlovic.
 
Lo spiacevole resoconto del Dall’Ara fotografa in maniera realistica la situazione attuale del Bologna. La squadra esprime un bel calcio, sa interpretare bene diverse sceneggiature di partita, difficilmente si lascia trovare impreparata e manca di fare la prestazione. Ma se si vuole ambire a dare l’assalto alle posizioni nobili della graduatoria non si possono lasciare punti come questi per strada. Il mister lo sa meglio di tutti: “Il nostro obiettivo finale è la colonna sinistra della classifica.” e fin qua ci siamo, “Se fossero arrivati i tre punti saremmo addirittura oltre quel traguardo”. Per questo c’è ancora da lavorare. Ma se lo spirito nel lavoro sarà quello visto ieri in campo, c’è da essere fiduciosi che alla prossima scorreria i guerrieri faranno ritorno al villaggio con gli scalpi alla cintura.
 
Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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