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L’altro spogliatoio: la Fiorentina di Vincenzo Italiano

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L’esaltante vittoria di fronte al pubblico di casa contro la Roma ha rilanciato ulteriormente le ambizioni del Bologna. Ancor più se si pensa che i rossoblù hanno dovuto rinunciare per gran parte della sfida a Marko Arnautovic. Non c’è però tempo per adagiarsi su questo grande risultato e bisogna subito pensare alla prossima partita quella di oggi alle 12,30 contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano, tecnico che lo scorso anno con lo Spezia mise in estrema difficoltà il Bologna.

Sarà una sfida importantissima a livello di classifica visto che Bologna e Fiorentina si trovano oggi appaiate a quota 24 punti, in piena corsa per le posizioni europee.

MODULO – La Fiorentina in estate ha puntato su Vincenzo Italiano, dopo le vicissitudini dovute all’addio prematuro di Gennaro Gattuso. Il club Viola ha fatto una scelta intelligente ingaggiando un allenatore in grado di esaltare le qualità dei singoli della sua squadra, ma soprattutto ha scelto di puntare su un tecnico che avesse una naturale propensione a giocare col modulo 4-3-3, vista la struttura della rosa e il mercato avviato dall’acquisto di Nico Gonzalez. E proprio in questo modo Italiano ha impostato la sua squadra.

DIFESA – Il quartetto di difesa della Fiorentina non eccelle nei singoli. Certamente ci sono i. serie A difensori migliori, ma grazie all’impostazione tattica data del tecnico ex Spezia, Milenkovic e soprattutto Martinez Quarta stanno sensibilmente e costantemente migliorando le loro prestazioni. I due difensori centrali a giocano molto sull’anticipo e la copertura degli spazi alle spalle della difesa. In particolare, il centrale argentino, grazie a questo sistema, ha dato una svolta alla sua carriera italiana dopo un anno nel quale aveva decisamente deluso alle dipendenze di Beppe Iachini. Sugli esterni la Viola spinge alternativamente su entrambe le fasce, ma attenzione alla presenza di Odriozola. Il basco è il terzino più tecnico e veloce a disposizione di Italiano e per questo più sfruttato offensivamente quando è in campo.

TRIDENTE – Nel caso della Fiorentina il tridente non è solo quello d’attacco, ma anche quello di centrocampo. Entrambi reparti hanno un uomo imprescindibile. A centrocampo, la presenza di Lucas Torreira davanti alla difesa è fondamentale. Il centrocampista uruguaiano è regista di alto livello, che pur non avendo doti balistiche e visione di gioco da top player del ruolo, ha comunque una perfetta conoscenza dei tempi di gioco. La Fiorentina con lui è un orchestra dal ritmo costante. Ma non solo, Torreira è anche e soprattutto un mediano incontrista di primissimo livello, la sua capacità di aggressione in avanti e recupero palla è fondamentale per coprire la difesa dai troppi rischi che nelle passate stagioni aveva esposto reso la Fiorentina piuttosto vulnerabile. Accanto a lui a centrocampo è sempre presente anche Giacomo Bonaventura. L’ex Milan è imprescindibile, grazie alla sua applicazione tattica. Mezzala di inserimento e costruzione, motorino instancabile in non possesso, Bonaventura è diventato meno prolifico rispetto alle stagioni col Milan, e più performante sia nella costruzione del gioco che nella “distruzione” del gioco avversario. Sostanzialmente il centrocampo di Italiano svolge due funzioni, aggredisce in avanti appena perso la palla, supportato dalla difesa che sale con i giusti sincronismi, e crea superiorità numerica sulle fasce, cercando poi molto spesso il cambio di gioco sul lato debole della difesa avversaria. In avanti, è fondamentale la presenza di Dusan Vlahovic. Il centravanti viola è fondamentale in zona gol, ma è anche uomo assist e fondamentale costruttore di gioco spalla alle porta. Ai suoi lati, Italiano alterna Saponara, Gonzalez, Callejon e Sottil, a seconda delle caratteristiche degli avversari e delle condizioni fisiche dei suoi. Tuttavia, come successo allo Spezia è molto difficile prevedere in anticipo quale coppia di ali verrà schierata perché il tecnico nativo di Karlsruhe, così come allo Spezia, ama coinvolgere l’intera rosa e cambiare i suoi uomini in funzione della singola partita.

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