Basket
La Virtus Segafredo vince la guerra con Sassari: 102-100
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – BANCO DI SARDEGNA SASSARI 102 – 100 dts (27-27; 46-48; 71-69; 89-89)
Virtus Segafredo: Tessitori 8, Belinelli 16, Pajola 7, Alibegovic 11, Hervey, Ruzzier 6, Jaiteh 15, Alexander, Ceron n.e., Weems 19, Teodosic 15, Cordinier 5. All. Scariolo
Banco di Sardegna: Logan 17, Robinson 21, Kruslin 4, Gandini n.e., Devecchi 4, Treier, Chessa 9, Burnell 2, Bendzius 25, Mekowulu 6, Gentile n.e., Diop. All. Bucchi
Arbitri: Paternicò, Brindisi, Gonella
Tiri liberi: BO 21/35; SS
Falli: BO 27; SS 27
Rimbalzi: BO 50; SS 32
Tiri da 2: BO 30/44; SS 14/32
Tiri da 3: BO 7/25; SS 18/37
Una guerra, più di quanto ci si sarebbe potuti aspettare: Virtus Segafredo e Banco di Sardegna Sassari danno vita ad una partita con toni da playoff, ma per entrambe si trattava di appuntamento da non perdere per tanti motivi, soprattutto per il morale. Alla lunga la Virtus la vince ma perde per strada quasi mezza squadra, mentre Sassari aveva già perso in riscaldamento Gentile. C’è qualcosa di epico, in tutto ciò, come lo sport a volte riesce a diventare.
Quintetto d’avvio bolognese con Pajola, Teodosic, Weems, Hervey e Tessitori; per il Banco di Sardegna Robinson, Kruslin, Burnell, Bendzius, Mekowulu. Neanche il tempo di partire che è subito tegola per la Virtus: alla prima azione a Hervey si gira il ginocchio e deve uscire, sostituito da Alibegovic. Poi la gara continua come era immaginabile: un batti e ribatti fra due squadre di qualità, perché anche Sassari è assai meglio di quanto non dica la classifica attuale, e Robinson dà già l’idea di aver preso in mano il perno del gioco. Fatto sta che i sardi per quasi tutto il primo quarto si tengono in vantaggio con Bendzius prima e Logan poi che sfruttano al meglio i palloni che gli vengono forniti dal nuovo acquisto sassarese, e solo una tripla “ignorante” di Belinelli porta il tabellone in parità alla sosta, 27-27.
Interessante è la soluzione col doppio centro che Scariolo ha voluto per diversi minuti in questa fase contrapporre a Bucchi, con Jaiteh e Tessitori contemporaneamente sul parquet, quest’ultimo ovviamente dirottato più esterno. Il Banco invece continua a giovarsi soprattutto dei suoi ottimi esterni, con Robinson sempre protagonista ma anche un Chessa che si aggiunge alla lista. A metà secondo periodo tuttavia un piccolo strappo virtussino crea un break, all’interno del quale SanTeodosic raggiunge quota 400 assist in bianconero, terzo nella storia della società. Sassari però non si spaventa e riacciuffa in un amen gli avversari sul 41 pari a 3 minuti esatti dall’intervallo. Da qui alla sosta sono proprio i sardi ad avere nuovamente la meglio, tanto che solo un’altra tripla, questa volta di Cordinier sulla sirena, tiene pressoché attaccata la Segafredo: 46-48.
Sassari sta tirando con il 60% da tre, diventa dura tenerle dietro. Bisognerebbe non sbagliare alcunché, e in difesa mordere come il ciuccio i neonati. Non è così, per la Segafredo, che si allinea su medie al tiro umane e nella propria metà campo non è efficace come dovrebbe. Non sorprende dunque che si trovi ancora a rincorrere. Quando poi vedi Robinson colpire su tap in in contropiede dopo l’errore di un compagno capisci come mai il Banco sia sopra di 7 a metà terzo periodo. La scossa arriva poco dopo: una palla conquistata per infrazione dei 24” carica la Segafredo Arena e la truppa di Scariolo parrebbe reagire. Cinque punti consecutivi di Belinelli le ridanno il -3, una tripla di Alibegovic il pareggio a 68. Una nuova tripla sulla sirena, ancora di Belinelli, porta addirittura avanti le Vu Nere, 71-69. Ma è anche l’azione in cui Pajola sembra essersi scavigliato saltando su un piede di Jaiteh. Una gara ad eliminazione fisica?
L’avvio dell’ultimo quarto sarebbe di marca virtussina, con una bellissima palla rubata da Ruzzier su rimessa avversaria, fra l’altro. Ma i sardi dalla distanza fanno davvero sempre canestro, anche subendo fallo. La partita diventa sempre più tesa. Cordinier finisce col piede sopra quello di Burnell e si scaviglia pure lui. La lotta insomma si fa dura. Volano botte da orbi, in pratica, e l’agonismo prende il sopravvento sulla tecnica. Ma Bendzius non lo capisce e continua a spanierare da tre come niente fosse. A 1’49” dalla fine è 89-86. A 10’’ è pari 89, con una successione di errori bolognesi ai liberi da paura. Si va al supplementare.
Tra falli e infortuni le squadre sono falcidiate ma sono soprattutto stanche e gli errori si sommano assieme alla tensione. Dopo 4’ comunque si è 102-98. Burnell prima quasi perde la palla poi segna da sotto. Teodosic sbaglia da tre, imitato da De Vecchi e da Logan, ma è in mano sua la palla quando la sirena decreta la vittoria della Segafredo, 102-100. È stata una battaglia, bella e tremenda, i cui esiti si rifletteranno sulle gare di coppa che entrambe dovranno giocare fra tre giorni.
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