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F1 – Gp Arabia Saudita: Gedda fa da carta “matta” ma alla fine la spunta ancora Hamilton.

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In Arabia Saudita succede proprio di tutto e poteva finire in qualsiasi modo ma alla fine la porta a casa ancora Hamilton con la sua esperienza. Una gara incredibile durata oltre due ore che riporta a parimerito i due contendenti al titolo, come se in queste ultime 21 gare di campionato non si fosse corso, e rimanda all’ultimo appuntamento stagionale la rincorsa ad uno dei titoli più combattuti della storia. 

Al pronti via le Mercedes staccano bene e riescono a mantenere le prime due posizioni, dietro di loro Verstappen e quindi Leclerc che ha vinto il duello con Perez; Sainz in un giro intanto ha già recuperato due posizioni mentre Gasly e Tsunoda hanno perso strada rimanendo imbottigliati nella mischia.
 
La gara procede senza grossi sorpassi, Hamilton gira veloce, Verstappen è bloccato da Bottas – ma si fa anche vedere poco -, Leclerc riesce a tenere a bada Perez mentre Alonso e Giovinazzi combattono per la decima posizione: la pista araba si conferma bella e veloce ma non molto amica dei sorpassi.
 
Ed oltre alla difficoltà al sorpasso cos’altro ci si aspettava dalla gara di oggi? Incidenti. Il primo che ferma la gara è quello di Mick Schumacher : la sua Haas finisce a brandelli ma il figliol prodigo ne esce sulle sue gambe.
 
Entra la Safety Car, alcuni piloti optano per l’immediato rientro ai box, non Verstappen che però è molto nervoso al volante della sua RedBull, ma lo rimane per poco perchè presto vede davanti a se sventolare le bandiere rosse per permettere ai tecnici di pista di sistemare le barriere oltre che togliere la carcassa della monoposto di Mick Schumacher dalla pista: ciò significa nuova partenza e cambio gomme gratuito.
 
La gara riprende con la nuova partenza dopo 15 minuti con Hamilton secondo e Leclerc addirittura sesto, penalizzato dall’avicendamento decisionale della federazione. La gara riprende da dove la si era lasciata: Hamilton parte meglio e sorprende Verstappen all’interno, l’olandese ritarda la frenata e “accompagna” l’avversario fuori dai cordoli. Ma il giro nemmeno finisce che è il momento di una nuova bandiera rossa, questa volta per un incidente che ha visti coinvolti, tra gli altri, Perez e Mazepin che abbandonano la gara.
 
Si riparte dopo altri 20 minuti con Verstappen obbligato a cedere la posizione Hamilton (e Ocon), ancora una volta dal via, ancora una volta da fermi. I semafori si spengono per la terza volta e Verstappen sulle medie vola rispetto Hamilton che si era preoccupato di difendersi da Ocon sull’esterno: l’olandese passa entrambi e vola via in prima posizione. Le Ferrari subiscono anche questa volta le bandiere rosse rimanendo questa volta imbottiglliate nel traffico: Leclerc è decimo, Sainz undicesimo.
 
La gara prosegue tra piccole interruzioni di Virtual Safety Car per altri 20 giri con le Ferrari che riconquistano diverse posizioni mentre la davanti ci si prepara al nuovo momento cruciale della giornata: le medie di Verstappen cominciano a perdere di prestazione, mentre Hamilton continua a collezionare giri fucsia. Hamilton attacca quindi Verstappen dopo una bella dose di DRS sul rettilineo del via, l’olandese ancora una volta stacca troppo tardi per rimanere in pista e si porta dietro anche l’avversario. Il box Mercedes è furioso, cuffie che volano e pugni che sbattono: a Verstappen è richiesto di cedere la posizione ma per furbizia o per un malinteso rallenta all’improvviso senza liberare la traiettoria: Hamilton lo tampona spezzando l’ala anteriore in modo non compromettente, ma ora l’ambiente non è caldo, è un fiume di lava incandescente.
 
La commissione di gara entra nel panico, commissiona 5 secondi di penalità per aver tagliato la curva a Verstappen che intanto cede alla fine la posizione per due volte ad Hamilton. Il britannico va così a guadaganrsi una vittoria meritata ed importantissima portandosi a pari punti con l’avversario in vista dell’ultimo gran premio di stagione. Le Ferrari concludono in settima e ottava posizione, molto bene Gasly in sesta e Giovinazzi in nona.
 
Max Verstappen ed Hamilton a pari punti, successe solo un’altra volta nella storia della Formula 1, allora i protagonisti furono Regazzoni e Fittipaldi con mondiale poi vinto dal brasiliano.
 
Sul lato costruttori invece la partita sembra definitivamente chiusa con la Mercedes avanti di 28 punti.

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