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Una Virtus Segafredo da tutti per uno, uno per tutti

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Così sistematicamente bersagliata dagli dei dell’Olimpo, la Virtus Segafredo attualmente assomiglia a certi eroi della mitologia greca puniti per l’eccessivo ardore. Gli infortuni a catena patiti nella partita con Sassari hanno qualcosa di epico; la vittoria dopo il supplementare di domenica e quella sul fotofinish di ieri a Lubiana ne sono lo sviluppo ideale, con Pajola su tutti ad evocare le gesta di quegli eroi. Ieri alla fine Scariolo lo ha giustamente ringraziato perché avrebbe tranquillamente potuto marcare visita senza che nessuno gli potesse dire alcunché. Viceversa, quello che sta emergendo ogni giorno di più è lo spirito di squadra di questa Virtus, dove non si intravvedono scontenti immusoniti; al contrario, vediamo un po’tutti propensi al sacrificio per una causa comune. Si dirà: sono professionisti, vorremmo anche vedere! Ma proprio perché sono dei professionisti non sarebbe così strano che salvaguardassero fisico ed immagine rispetto alle immediate esigenze di squadra. Ieri Pajola si è esposto a una figura che non poteva certo essere brillante, sotto gli occhi degli osservatori internazionali, ma ha colto la necessità del proprio sforzo. Con Hervey, Mannion e Cordinier fuori, Sampson presente ma ancora per semplice onor di firma, Ceron non ancora inserito in pieno nelle rotazioni, non restavano che altri otto abili e arruolati a disposizione di Scariolo per una trasferta insidiosa come quella a Lubiana, con gli sloveni rinvigoriti dall’arrivo di Yogi Ferrell che infatti ha fatto il diavolo a quattro. Su di lui si sono alternati Pajola, Ruzzier ed Alexander e nonostante questo ha segnato 24 punti e smazzato 11 assist, con una media al tiro del 60% dal campo e del 100% dalla lunetta. Meno male che non l’abbia imitato il grande ex di turno, Jacob Pullen, ieri molto meno incisivo del solito (solo 2/9 dall’arco, per uno fin qui da oltre il 40%), però diciamo pure che chi riteneva che il viaggio in Slovenia sarebbe stato una passeggiata stava prendendo una bella cantonata, ingannato da una classifica ove la differenza, in verità, stava in una sola sconfitta in più per gli uomini di Golemac.

Ora, però, arriva un doppio turno di campionato che potrebbe essere un po’ più tranquillo, anche se sembra uno scherzo dirlo, visto che si tratta della trasferta a Cremona, dalla quale la scorsa stagione arrivò una delle sconfitte più umilianti, e poi addirittura del derby. Senza nulla togliere però a Vanoli e Fortitudo (cha sta passendo il periodo forse peggiore dal suo ritorno in A), queste due partite paiono l’occasione per far crescere ulteriormente Ruzzier ed Alexander, il cui impiego nelle ultime gare ha dimostrato quanto sia stato bravo Scariolo a gestire la squadra in questa prima parte di stagione: concedendo ad entrambi minuti significativi in occasioni precedenti, non solo spezzoni consolatori, ha permesso loro di farsi trovare pronti al bisogno, tanto che hanno risposto presente con un’efficacia non così scontata per dei “panchinari”: provate a chiedere a Milano cosa sia accaduto in casi simili negli ultimi anni, anche con atleti sulla carta più quotati. Ecco dunque che potrebbe esserci una doppia occasione pure per Pajola di rifiatare un pochettino, se non altro perché in mezzo ci sarà un’ulteriore gara di Eurocup da non fallire, lo scontro in casa con Patrasso. Chissà che non si trovino, a questo punto, minuti anche per Ceron, visto che Weems sta tirando un carro che ormai dovrebbe sembrargli di ghisa.

Staremo a vedere. Ma continua ad esser un bel vedere questa Virtus Segafredo che diverte (come sarebbe possibile il contrario se hai SanTeodosic tra i tuoi?), emoziona ed anche gratifica il tifoso, giacché vittorie come le ultime due rimangono fra quelle facili da ricordare. Sempre in attesa del pieno rientro di Mannion, di Sampson, di Hervey, di Cordinier, che con Pajola farebbero un quintetto di valore assoluto. Occorre aggiungere altro per capire la qualità del lavoro che sta svolgendo lo staff tecnico di questa squadra?

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