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Il film della partita: Torino – Bologna in 5 momenti

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Altra battuta d’arresto in campionato per il Bologna, che allo Stadio Olimpico Grande Torino perde  2-1 contro i granata di Ivan Juric. Una sconfitta meritata e pesante, in primis perché arrivata contro una squadra con ambizioni di classifica simili, ma soprattutto per la prestazione opaca offerta dagli uomini di Sinisa Mihajlovic, che non è riuscito a dare la giusta quadratura alla squadra in assenza di un giocatore importante come Nico Dominguez. Ecco, dunque, Torino-Bologna in 5 momenti

IMMATURITÀ – Dopo ormai più di due anni dal suo approdo al Bologna si può dire che finora le prestazioni di Andreas Skov Olsen siano state al di sotto delle aspettative. Sprazzi di talento ma troppa poca costanza, complici anche vari infortuni che hanno frenato il talento danese. Oggi, chiamato ad affiancare Barrow alle spalle di Arnautovic nella posizione solitamente ricoperta da Soriano, altra prestazione incolore, aggravata per di più dall’errore che apre il contropiede di Lukic e Sanabria per il vantaggio del Torino al 24° minuto. Certo, condannare un giocatore per un errore non è mai la cosa giusta, soprattutto se si parla di un ragazzo di 21 anni, ma le occasioni e, soprattutto, il tempo per dimostrare il proprio valore sembrano sempre meno per Skov Olsen. 

TIMIDA REAZIONE – Il Bologna accusa il colpo e rischia di subire anche il 2-0 nel corso del primo tempo. Nella ripresa il copione non cambia e il Torino prova a chiudere la partita con le ripartenze, fermato più volte da un fantastico Skorupski. Al 55° però sono i rossoblu ad andare vicini al goal: Svanberg serve Arnautovic posizionato sulla trequarti avversaria con spalle alla porta; l’attaccante austriaco allarga subito per Aaron Hickey che dal vertice alto sinistro dell’area di rigore fa partire un bel tiro a giro, che termina fuori di qualche centimetro rispetto alla porta difesa da Milinkovic-Savic. Troppo poco per far male a questo Torino, in una giornata in cui l’attacco rossoblu è parso parecchio annebbiato. 

SUPER LUKASZ – Il Torino ha più di un’opportunità per il 2-0 nei primi 20 minuti del secondo tempo: Sanabria sembra indemoniato, Lukic non sbaglia un passaggio e il Bologna dietro balla. Tutti, tranne Lukasz Skorupski, in cerca di riscatto dopo il rigore causato la scorsa settimana contro la Fiorentina: il polacco è sicuramente il migliore in campo per i rossoblu, autore 4/5 parate difficili e decisive. La più difficile, forse, al 62° minuto, quando Lukic mette David Zima davanti all’estremo difensore rossoblu: il difensore granata calcia ad incrociare, ma l’uscita di Skorupski gli chiude alla grande lo specchio della porta, e il polacco riesce a respingere con il piede sinistro. 

FLIPPER – Come nel famosissimo gioco in cui la pallina schizza da una parte all’altra mandando in confusione il giocatore, la difesa rossoblu va in confusione ad ogni azione offensiva del Torino: come al 69° minuto, quando l’incursione sulla sinistra di un incontenibile Lukic schiaccia la retroguardia del Bologna nella propria area piccola; la palla a rimorchio del serbo arriva a Tommaso Pobega che calcia, neanche troppo bene, e trova la deviazione di Soumaoro, che diventa l’unico insieme a Sanabria capace di battere questo quasi perfetto Skorupski. Il Bologna si fa male con le proprie mani, e non solo per l’autogoal, perché se dopo 70 minuti di gioco il risultato è “solo” di 2-0 gran merito è proprio delle parate di Skorupski.

LA GRINTA DI ORSO – Se il Bologna è riuscito a regalarsi un finale quanto meno dignitoso provando a riacciuffare la partita è anche grazie a Riccardo Orsolini: entrato in campo al 76°, dopo soli 3 minuti il numero 7 rossoblu sigla la rete del 2-1, su calcio di rigore conquistato da Nicola Sansone. Primo goal in campionato per Orsolini, e la sua esultanza rabbiosa mentre corre con il pallone in mano verso il centro del campo dimostra quanto possa essere importante questa rete, soprattutto a livello mentale. Non è una sconfitta che ridimensiona la stagione del Bologna, ma è una sconfitta che comunque manda segnali di allarme: e chissà che il risveglio di Orsolini non possa dare nuova linfa a questo Bologna. 

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