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Dell’Aquila e il Leone #14 – Così è un altro derby

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Come 40 minuti possono creare un’aspettativa completamente diversa e far vivere un’attesa molto più carica del previsto? Riguardare la prestazione dei biancoblu di lunedì sera per trovare la risposta. Di che attesa si parla è scontato, domenica pomeriggio riflettori della pallacanestro italiana puntati sul derby di Basket City.

Cosa abbiamo visto lunedì che cambia la nostra percezione dell’evento? Una Fortitudo che gioca 40 minuti, anzi meno anche stavolta ma per demeriti avversari e non suoi. Minuto dopo minuto aggiunge vantaggio su vantaggio fino a che Trieste non può più sperare nemmeno nel miracolo e si scioglie  lentamente sul parquet del PalaDozza. Il +36 finale che con 3 minuti in più a disposizione diventava tranquillamente +40 è emblematico della partita giocata da Groselle e compagni. Ed è proprio il lungo americano a meritate l’appellativo di MVP; 24 punti da gigante sotto canestro vincendo quasi tutti i confronti offensivi (ma anche difensivi) con la controparte avversaria. Interpreta anche la parte del protagonista che toglie dalle difficoltà (le poche di lunedì) la effe. Quando rifiata in panchina, Borra non fa rimpiangere la sua assenza. Lunghi sugli scudi ma non possono essere gli unici quando vinci di oltre 30 punti. E allora va sottolineata la partita di Air Procida che continua ad esaltarsi quando gioca davanti alla Fossa, si diverte, fa divertire ed infiamma il clima già rovente del palazzo. Come lui, anche se meno appariscenti, non passano inosservate le prove di un Aradori maestro di cerimonie in avvio di gara, il costante apporto dalla distanza di Benzing e la gestione del ritmo orchestrata dal solito Durham.

Sarà anche vero che basta poco nello sport per esaltarsi ma quanto visto nel Monday Night non è affatto poco ed è esattamente quello che era mancato fino a questo momento salvo rare eccezioni.

L’Allianz Trieste probabilmente non farà il campionato della Fortitudo, punta ad altri obiettivi e la qualità è indubbia, però è andata completamente in crisi davanti all’atteggiamento avversario a lungo invocato da Martino che era già apparso ottimista alla vigilia del match; credeva nei suoi ragazzi e non si è dovuto ricredere. 

Ora con la “fotta” del momento ci si prepara alla Gara. Quella degli sfottò prima e dopo, quella che a Basket City si attende con trepidazione per mesi ed infuoca il dibattito nei giorni immediatamente precedenti e successivi. Quella che almeno alla vigilia, grazie a quanto successo l’altra sera, si presenta sotto una luce un po’ diversa. 

 

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