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CdS – La Serie A continua ad attrarre investitori esteri. 5 ragioni dietro il boom del calcio tricolore

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Sono già 8 le società guidate da gruppi esteri. Se spesso si sentono riassumere i valori e le tradizioni italiane con uno slogan: Pizza, Mafia, Mandolino, forse tale slogan andrebbe rivisto in chiave più contemporanea: Pizza, Calcio, Mandolino. 

Negli ultimi anni, il calcio italiano è stato infatti preso d’assalto da società estere. Il primo club ad esser passato in mano straniera è stata la Roma. Il club capitolino passò in mani americane già nel 2011 quando Rosella Sensi cedette la società ad una cordata americana. I presidenti furono prima Thomas Di Benedetto e poi James Pallotta. Nel 2020 la Roma viene acquisita da Dan Friedkin, rimanendo quindi in mani statunitensi. Il Milan passò in mano estera nel 2017, con l’arrivo del famigerato Mr. Li, prima di passare nelle mani del Fondo Elliot nel luglio 2018. Ancora precedente fu il passaggio in mano asiatica dell’Inter. Già nel 2013 i nerazzurri vennero ceduti da Moratti all’indonesiano Erick Thohir, che a sua volta cedette il club nel 2018 alla facoltosa famiglia cinese Zhang, proprietaria del Suning Holding Group. Più recente è il passaggio in mano esterna della Fiorentina. Nel 2019 il club Viola passa infatti dai Della Valle a Rocco Commisso, italiano di nascita ma che ha trovato la sua fortuna negli Stati Uniti. Sempre dagli Stati Uniti arriva Niederauer, attuale presidente del Venezia, che è succeduto a Joe Tacopina, che aveva ricoperto l’incarico dal 2015 al 2020. Nel febbraio 2021 in Liguria è arrivata la prima delle attuali due proprietà americane.Robert Platek ha preso controllo dello Spezia, ponendo fine alla presidenza Volpi, durata 13 anni. La seconda società ligure ad avere una presidenza straniera è invece il Genoa, ceduto appena a settembre da Enrico Preziosi al Fondo 777, guidato da Steven Pasko e Josh Wander. L’ottavo club in mano straniera è il Bologna FC. Il club rossoblù passa in mano straniera già nel 2014 quando la cordata guidata da Tacopina e Saputo acquistò la società da Albano Guaraldi. Un anno dopo il controllo passò interamente nelle mani di Joey Saputo, con l’uscita di scena di Tacopina.

Se può sembrare strano un tale interesse da parte di società straniera, Pierfilippo Capello, figlio di Fabio, ed esperto di diritto sportivo ed internazionale, ha delineato 5 punti per aiutarci a comprendere meglio questa ondata di investimenti. 

Il primo punto riguarda le barriere di ingresso. I costi per l’acquisto di club italiani sono relativamente bassi, soprattutto se confrontati con quelli delle società estere. Il secondo punto riguarda il potenziale di crescita del campionato di Serie A. I margini sono molto elevati, a dispetto di un campionato, come la Premier League che ha già raggiunta lo zenit. Collegato alla crescita c’è l’assenza di infrastrutture. La creazioni di tali rappresenta un potenziale enorme per il business. In fine due aspetti meno tecnici ma più umani. Molti all’estero ritengono attraente il nostro campionato, proprio per la sua parte filosofica, e secondo in Italia c’è la possibilità di sbagliare, di partire con calma e di imparare senza andare ad impattare troppo negativamente sui bilanci del club.

Gli attuali 8 club “stranieri” potrebbero velocemente diventare 10, se Salernitana e Sampdoria dovessero essere effettivamente cedute, rispettivamente ad una società svizzera e ad una cordata inglese con a capo Vialli.

Dei 117 scudetti assegnati nella storia del calcio italiano 58 sono in mano straniera. Ad onor del vero, essendo la Juventus di proprietà di una società olandese, sono 94 gli scudetti “sotto controllo” di gruppi esteriCome sottolineato infatti nelle pagine del Corriere della Sera, questi acquirenti non acquistano solo un club, acquistano un pezzo della storia del nostro paese. 

Capello rivela che ci sono altri tre gruppi che stanno vagliando la possibilità di investire in Italia. La scelta dipende da molti fattori, non ultima la risonanza della città. Ciò spiega infatti quanto sta succedendo a Como, scelta da un gruppo indonesiano. Altre mete, tra quelle non ancora visitate, ad attrarre sono la Toscana, il Sud e Verona, per via di Romeo e Giulietta.

 

Fonte Primaria: Corriere della Sera – Stefano Agresti

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