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La Virtus Segafredo si arrende all’overtime: Milano vince il derby d’Italia

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OLIMPIA MILANO – VIRTUS SEGAFERDO BOLOGNA 102 – 99  (24-21; 54-45; 75-65; 95-95)

Olimpia Milano: Melli 11, Rodriguez 16, Hall 18, Hines 14, Bentil 13, Invernizzi n.e, Trovarelli n.e, Grant 20, Leoni n.e., Tarczewski 2, Biligha 4, Alviti 4. All: Messina

Virtus Segafredo: Belinelli 34, Pajola 0, Jaiteh 18, Alexander 0, Weems 13, Alibegovic 7, Ruzzier 5, Ceron n.e., Barbieri n.e., Sampson 4, Teodosic 18. All: Scariolo

Arbitri: Begnis, Baldini, Perciavalle

Tiri liberi: MI 9/18 ; BO 16/21

Falli: MI 20; BO 20

Rimbalzi: MI 36; BO 37

Tiri da 2: MI  24/46; BO 22/38

Tiri da 3: MI  15/34; BO 13/27

Virtus Bologna e Olimpia Milano sono le due squadre più vincenti del Campionato Italiano di Serie A. Le due formazioni, già rivali nell’ultima finale scudetto disputata a giugno e nella finale di Supercoppa giocata a settembre, occupano le prime due posizioni in classifica e, in caso di vittoria delle Vu Nere, la squadra di coach Scariolo raggiungerebbe in testa proprio l’Olimpia. Gli infortuni e le assenze dovute al Covid-19, pesano e non poco sulle due squadre che, nonostante ciò, promettono di dare spettacolo. Vediamo cosa è successo durante l’attesissimo derby d’Italia.

Inizio molto aggressivo dell’Olimpia Milano che prova a mettere in difficoltà la Segafredo con una difesa asfissiante. Non è un caso, quindi, che le Vu Nere collezionino subito tre palle perse e un solo tiro tentato. Le difficoltà di Weems e compagni si vedono anche nella metà campo difensiva dove l’Olimpia, sfruttando i centimetri sotto canestro, segna con facilità raggiungendo l’8-0 che spinge coach Scariolo a chiamare subito time out. La sfuriata in panchina del capo allenatore della Virtus scuote in parte le Vu Nere che, anche grazie all’ingresso in campo di forze fresche, ricuce lo strappo fino a ritrovare la parità a quota 17. Messina, non contento dell’atteggiamento dei suoi, rimanda subito in campo Rodriguez per cercare di fermare l’emorragia ed il primo quarto si chiude con la tripla sulla sirena di Devon Hall che manda le due formazioni al primo break sul 24-21 in favore di Milano.

Nel secondo quarto si alza ancora il ritmo con la Segafredo che prova a correre in contropiede per trovare punti facili. Protagonisti in questo momento del match sono i due veterani bianconeri, Belinelli e Weems, ben supportati da un Jaiteh in stato di grazia. Grazie a questi tre giocatori, la Virtus si porta per la prima volta in vantaggio toccando anche un momentaneo più quattro (30-26). Messina, non soddisfatto di quanto visto in campo, ferma la partita e la mossa si rivela giusta perché l’Olimpia, con due triple consecutive, torna avanti nel punteggio. Il botta e risposta tra le due squadre prosegue per tutto il secondo quarto tanto che la partita rimane a lungo in equilibrio. Nel finale si accende dall’arco l’Olimpia Milano che sfrutta le tante disattenzioni della difesa bianconera per segnare i punti che valgono il 54-45 biancorosso. Da segnalare anche un fallo tecnico fischiato a Teodosic, apparso un po’ nervoso anche a causa della marcatura aggressiva di Nicolò Melli.

Nel terzo quarto continuano le problematiche difensive della Segafredo che lascia troppo spazio ai giocatori dell’Olimpia. Tra i più ispirati c’è sicuramente Sergio Rodriguez, giocatore che Pajola e compagni faticano ad arginare e che, spesso, riesce ad arrivare con facilità sotto canestro. Milano scappa via anche sul momentaneo più undici ma, a tenere a galla le Vu Nere, è Milos Teodosic che, dopo il tecnico preso nel finale del primo tempo, si carica tutta la squadra sulle spalle ricucendo minuto dopo minuto lo scarto subito in precedenza. Milano, però, grazie anche ad un ritrovato Grant, riesce a contenere il rientro della Segafredo che, in pochi minuti, torna in svantaggio di undici lunghezze. La partita sembra saldamente nelle mani dei padroni di casa tanto che la Virtus, contrariamente a quanto visto in parte nel primo tempo, non riesce più a rispondere ai canestri di Milano che va all’ultimo break sul 75-65.

L’ultimo ad alzare bandiera bianca è Marco Belinelli che prova a tenere accesa la partita bombardando dall’arco dei tre punti. Peccato, però, che il numero 3 bianconero non è supportato dai compagni di squadra che non danno alcun cenno di reazione. Il ritorno in campo di Teodosic sembra ridare un po’ di energia alla Virtus che, con pazienza, si riporta a due possessi di distanza con soli due minuti e mezzo da giocare. Il tiro da tre punti di Kyle Weems potrebbe riaprire definitivamente la partita ma, purtroppo, il pallone si spegne sul ferro. All’errore del 34 bianconero, seguono il piazzato segnato da Hines e l’appoggio realizzato da Jaiteh che lasciano la situazione invariata. La tripla di Bentil sembra chiudere la sfida ma nella pallacanestro non si può mai dire nulla fino alla fine. La Segafredo, grazie al talento di Teodosic e Belinelli ed agli errori di Milano nei tiri liberi, compie un’impresa pareggiando i conti a quota 94 con soli quattro secondi da giocare. L’ultimo possesso è di Milano che spreca un’altra occasione per vincere sbagliando il canestro decisivo e mandando la partita al supplementare.

L’extra time si apre con la tripla di Kyle Weems che regala alle Vu Nere il primo vantaggio dopo tanto tempo trascorso ad inseguire. Milano, però, non molla e risponde subito con Hall che segna da tre punti e riporta l’Olimpia in vantaggio 100-98. Il finale è al cardiopalma: dopo numerose pause dovute all’utilizzo dell’instant replay, Hall segna il canestro del momentaneo più tre. Scariolo, sapendo che la partita è ancora in bilico, chiama time out per disegnare l’attacco ma Pajola perde una palla sanguinosissima che regala a Milano il successo visto che l’ultimo tiro della Virtus si spegne sul ferro.

Il match, vinto da Milano dopo ben 45 minuti di gioco, ha visto la Virtus a lungo costretta ad inseguire un’Olimpia che, nonostante le assenze, ha saputo mettere in difficoltà le Vu Nere. Ad aver permesso alla Segafredo di giocarsi la vittoria fino alla fine sono stati i due veterani, Belinelli e Teodosic, che oltre ad aver realizzato un numero molto alto di punti, hanno mostrato tutta la loro leadership caricandosi la squadra sulle spalle nell’ultimo quarto quando oramai la partita sembrava persa. Deludenti, invece, le prestazioni di Pajola, apparso stanco, e Sampson che deve ancora trovare il ritmo partita. Adesso la Segafredo deve ricaricare le pile, cercare di recuperare più giocatori possibile e preparare al meglio le prossime sfide.

 

 

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