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La Virtus Segafredo torna da Ulm con un mesto 84-68 sul groppone

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RATIOPHARM ULM – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 84 – 68  (22-15; 45-34; 63-51)

Ratiopharm: Christon 14, Felicio 9, Blossomgame 20, Thornwell 10, Stoll 3,  Bretzel, Herkenhoff 3, Klepeisz 12, Krimmer, Jallow 8, Zugic 5. All. McCoy

Virtus Segafredo: Tessitori 14, Cordinier 2, Belinelli 13, Pajola, Alibegovic 8, Ruzzier, Jaiteh 8, Alexander 7, Ceron, Sampson 2, Weems 14. All. Scariolo

Arbitri: Cortes, Juras, Peerandi

Tiri liberi: UL  8/8; BO 2/3

Falli: UL 12; BO 16

Rimbalzi: UL 47; BO 30

Tiri da 2: UL 26/51; BO 21/41

Tiri da 3: UL 8/26; BO 8/30

La trasferta in Germania è assai malinconica per una Virtus Segafredo che viene come schiacciata dalla fisicità della Ratiopharm Ulm. Oggi non funzionava quasi niente, a dispetto della funzionalità del gioco degli uomini di Lakovic, questa sera sostituito in panchina da Tyron McCoy. La sconfitta complica un po’ il percorso in Eurocup dei bolognesi, ma è ancora lunga ed è presto per avviare qualunque tipo di processo.

Per la cronaca in avvio troviamo per la Virtus Pajola, Cordinier, Weems, Alibegovic e Sampson,  Christon, Thornwell, Blossomgame, Jallow e Felicio invece per Ulm. Partenza non proprio esaltante, con i cerchi che sembrano stretti stretti soprattutto per le Vu Nere, tanto che Jallow schiaccia il 10-2 dopo 4 minuti, punti peraltro segnati dai tedeschi tutti da dentro l’area. Il trend continua nei minuti successivi, mantenendo il distacco attorno ai 10 punti, che si accorcia giusto con le buone cose eseguite dai subentrati Belinelli, Ruzzier, Tessitori e Jaiteh. Alla prima sosta è 22-15

Tessitori è protagonista nella ripartenza, nella quale Bologna trova un parzialino che la riporta a contatto dei padroni di casa. Anche Alexander si iscrive a referto, a rimarcare così il buon contributo offerto dalla panchina, mentre il progressivo ritorno sul parquet del quintetto iniziale permette invece il riallungo di Ulm (+11, 39-28). Scariolo allora propone una formazione piccola e veloce, con Belinelli che entra per Alibegovic, ed un minimo risultato dapprima lo ottiene, vanificato però dalla tripla di Blossomgame che riporta all’intervallo Bologna sotto di 11, 45-34. Ulm sta facendo valere tutti i propri chili, oltre che i centimetri, che la rendono davvero grossa (i rimbalzi sono 25-18). Poi è notevole come distribuisca le responsabilità di gioco fra quasi tutti i propri elementi, evidenziando una solidità di gruppo che in questa fase sta pagando tantissimo.

Al rientro la palla delle Vu Nere gira molto più velocemente e in un amen arrivano 8 punti in due azioni (proprio così, una vale tripla più canestro su libero sbagliato) che inducono Ulm al time out e riportano la Segafredo a -5 (47-42). Purtroppo è solo un momento, perché oggi dalla distanza non vuole davvero entrare ai virtussini e il vantaggio torna prossimo alla doppia cifra. D’altra parte c’è Felicio che oggi è una montagna insormontabile e infonde tranquillità ai suoi, che vanno al tiro con crescente fiducia. Poi Belinelli dà il via ad un personale tiro al bersaglio abbastanza controproducente ed il quarto finisce con un piuttosto mesto 63-51 (meglio comunque del -15 di poco prima).

A basket vinci se fai canestro: Ulm segna, la Segafredo no. Si potrebbe riassumere così l’ultimo quarto, che ha un piccolo sussulto in avvio, come il precedente, ma progressivamente vede ampliare il solco fra le due formazioni. La Virtus ci crede sempre meno e inizia anche a perdere delle brutte palle; inevitabilmente la sconfitta diventa di quelle che non si possono discutere, un ventello che permette a McCoy di dare minuti pure ai rincalzi. Si chiude 84-68 e si torna a casa con le classiche pive nel sacco, magari riflettendo sul 47-30 registrato a rimbalzo (a differenza del 42-35 dell’andata), che non può essere solo figlio della loro maggiore fisicità. Ma può succedere, in una stagione a dir poco travagliata.

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