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Il Semaforo Rosa: Rebecca Busi, battesimo nel deserto
I rally e i motori. Una passione che Rebecca porta con sé da quando era una bambina. Cresciuta tra la passione di papà Roberto per le moto e di suo zio per le gare fuoristrada nel suo sangue non poteva che scorrere un amore cieco per le competizioni motoristiche. In particolare avendo seguito sempre la sua famiglia tra gare off road e gare rallistiche su strada, lei ha ragion veduta fa parte del mondo delle corse da quando ha memoria.
Passione nelle vene
Rebecca Busi nata a Camugnano, bolognese doc e classe 1996 racconta una di quelle storie dove un’occasione arrivata quasi per caso, ti può svoltare la vita. Suo padre aveva partecipato anche a rally internazionali molto conosciuti come Il Faraoni e Il Tuareg. Fin da bambina Rebecca ha respirato aria di gare, rally, motori e quell’adrenalina che solo il mondo delle corse sa regalarti. Il suo primo ricordo è una macchinina per bambini che aveva ereditato dalla sorella maggiore. Suo zio si era preoccupato di sistemarla e il gioco era presto fatto. La piccola Busi passava giornate intere sul suo veicolo e forse stava già facendo le prove per il suo futuro, sognando un giorno di gareggiare e fare sul serio. A 16 anni la microcar a 18 subito la patente, le macchine erano già e sono tutt’ora nel duo DNA. D’altronde si sa, la genetica non mente mai.
Un’occasione da sogno
La venticinquenne bolognese ha da sempre lavorato duramente per ritagliarsi la sua occasione nel mondo del motorsport. Ma purtroppo non è facile quando in certi ambienti non hai i contatti giusti o gli agganci con alcuni sponsor che possono aiutarti dal punto di vista economico, poiché le tariffe per iscriversi ad alcune gare sono veramente molto alte. Nonostante ciò, Rebecca non ha mai smesso di crederci e provarci e la sua occasione è arrivata. Come? Da un annuncio Facebook. Il navigatore Roberto Musi era rimasto senza pilota alla vigilia della Dakar 2022, così Busi ha deciso di contattarlo. Possiamo dire che il colloquio è andato a buon fine e che finalmente Rebecca avrebbe avuto l’opportunità di esordire come pilota in una gara di rally off road. Anzi nella competizione regina dei rally. Un debutto con il botto, avvenuto il 2 gennaio 2022, alla guida di un Range Rover 3.9 del 1992 nella categoria classic, al fianco del più esperto navigatore Musi, che si è rivelato un buonissimo compagno di viaggio per una Rookie a tutti gli effetti. Un bel passo per iniziare la propria carriera. Rebecca ha deciso di cominciare le scalate direttamente dall’Everest senza prima passare da montagne più abbordabili. Insieme alla sua famiglia avevano deciso di rinunciare ad un rally in Spagna che avrebbe avuto costi più limitati rispetto alla Dakar, ma hanno preferito puntare su una vetrina più prestigiosa, anche consci del fatto che poteva essere molto più utile per trovare sponsor che possano aiutare la Busi nel proseguo della sua carriera. Una scelta coraggiosa quella fatta da Rebecca, ma che delinea molto il suo carattere e fa capire di che pasta sia fatta la ragazza della Motor Valley, anche perché la Dakar ti mette alla prova sotto tutti gli aspetti, fisico e mentale. Considerando soprattutto che Rebecca aveva girato una volta sola sulla sabbia, in Marocco per un allenamento poco prima di partire per l’Arabia Saudita. Nel primo mese dell’anno è riuscita a coronare uno dei suoi sogni e di suo padre Roberto, che non era riuscito a partecipare alla famosa competizione prima per la sospensione delle gara in quanto venne spostata dall’Africa all’Argentina e poi a causa di un infortunio l’anno successivo.
Vita oltre la sabbia e i motori
La Dakar di Rebecca ha fatto conoscere al mondo una giovane ragazza e i sacrifici fatti per iniziare a vivere il proprio sogno. Ma di lei ci sono tantissimi spunti, che fanno apprezzare il suo carattere e i suoi valori anche lontano dalla sabbia. Ha corso per tutto il deserto saudita con un casco arcobaleno come Lewis Hamilton in onore ai diritti civili che nei paesi arabi molto spesso non vengono considerati soprattutto per le donne. È una ragazza attiva sui social, sui quali ha postato e mostrato tutta la sua avventura dakariana, ma li utilizza anche per mostrare i suoi allenamenti e quelli che sono alcuni scatti della sua vita oltre i motori. Infatti, Busi è laureata in Economia, per aiutare la sua famiglia con la loro azienda, e sta frequentando un Master a Barcellona da remoto, poiché ha rinunciato a trasferirsi in Spagna per inseguire e preparare il suo debutto tra i grandi alla Dakar. Ad oggi dopo aver vissuto emozioni impareggiabili nel deserto arabico, ora punta a trovare uno sponsor che la aiuti a gareggiare durante l’anno per crescere e prepararsi alla Dakar 2023.
Rebecca è riuscita a realizzare il suo sogno e vuole continuare a viverlo. Una ragazza con la testa sulle spalle, che sa bene cosa vuole dal suo futuro e immagina un giorno di poter essere un esempio per tutte quelle bimbe che sognano di gareggiare ma pensano di non poterci riuscire. Ha saputo cogliere una possibilità là dove molti non l’avrebbero vista e poi è riuscita a dimostrare di essersela meritata a pieni voti. La dea bendata aiuta sempre gli audaci e i coraggiosi, e con la giovane pilota bolognese ci ha visto molto bene.
Rebecca Busi si presenta alla Dakar (Copyright: YouTube – La Voce)
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