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MotoGp: Via la ruggine per tutti ai primi test in Malesia
Si è aperta la stagione 2022 della MotoGP. Tra le curve del Sepang International Circuit si sono svolti i primi test prestagionali ufficiali. Come sempre questi primi due giorni sono serviti soprattutto per oliare i meccanismi dei team e dei piloti, ma anche per capire i primi dati in vista della gara di apertura del mondiale. Sono comunque impressioni e numeri da prendere con le pinze visto che sono i primi giri delle nuove moto e che alcuni team e piloti hanno avuto l’opportunità di fare altri due giorni di shakedown l’1 e il 2 febbraio.
Una due giorni per rompere il ghiaccio
Il cronometro ci ha detto che i nuovi prototipi sono già sui livelli di quelli 2021 considerando i tempi stabiliti. Il primo giorno in testa era Aleix Espargarò in 1.58.371 davanti al suo compagno di marca Maverick Vinales. Record della pista per lo spagnolo, che però con Aprilia aveva già potuto girare nei giorni di shakedown. Il secondo giorno in testa troviamo invece Enea Bastianini con la Ducati del Team Gresini che abbassa il tempo del primo test e ferma il cronometro a 1.58.131, seguito sempre da Espargarò su Aprilia che quindi riconferma le buone prestazioni già viste.
L’Italia parte forte
Nella Motor Valley si può sorridere perché alla fine di questa prima due giorni di test oltre a Enea primo, nella top 10 ci sono ben altre 3 Ducati con Martin terzo a 112 millesimi, Bagnaia sesto a 134 millesimi e Zarco nono. L’unico più lontano rimane Jack Miller oltre ai due rookie Bezzecchi e Di Giannantonio. Come affermato da Pecco in questo primo test in casa delle rosse non hanno guardato molto al cronometro, ma si sono concentrati sulle sensazioni della Desmosedici 2022 che ha confermato le aspettative della vigilia. La rossa di Borgo Panigale sembra migliorata rispetto alla stagione scorsa e avendo portato alcuni cambiamenti il focus delle sessioni è stato quello di conoscere meglio il comportamento della nuova creatura e capire subito come lavora con le gomme nuove e usate. Sfida con i tempi rimandata quindi ai prossimi test, anche se il buongiorno si vede dal mattino e questo sembra un buon risveglio.
Sempre guardando in casa nostra dobbiamo parlare di Aprilia. Come già accennato la casa di Noale ha mostrato una buonissima forma, confermata dalla sensazioni e dai tempi in pista. Una moto più stretta e che gira meglio, questi i primi accorgimenti dei piloti. Dopo la doppietta della prima giornata, nella seconda si sono confermate sempre nella top 5. Un buon avvio che alimenta la speranza quest’anno di vedere la casa italiana tornare a lottare per il podio in modo costante dopo l’exploit dell’anno scorso a Silverstone. Aprilia sta compiendo grossi investimenti per colmare il gap con le prime, e come inizio stagione non si direbbe male, ma occhio alle conferme che devono arrivare già ai primi GP.
Giapponesi al richiamo
Nella terra del sol levante dobbiamo fare invece altre considerazioni. Partendo da Yamaha, campione del mondo in carica con Fabio Quartararo, ci si aspettava sicuramente qualcosa di più come affermano i piloti stessi. I cambiamenti più importanti dovevano arrivare sul motore, ma ad oggi Yamaha a parte una dato importante registrato con il francese, occupa sempre le ultime posizioni della classifica in termini di velocità pura sul rettilineo. Dopo questi primi test malesi sicuramente i piloti non escono soddisfattissimi, consci che ci sono altre aree su cui lavorare per migliorare le prestazioni. Perché vedere solo il numero 20 nella top 10 e con il settimo tempo, stona un po’ su quelle che sono le aspettative visto che Morbidelli e Dovizioso sono ancora troppo lontani.
In casa Honda la buona notizia è il ritorno di Marc Marquez dopo la diplopia a causa di un trauma rimediato in allenamento che lo aveva tenuto lontano dalle ultime due gare della stagione. Per il pilota spagnolo molti giri e qualche sbavatura, ma un test servito soprattutto per rompere il ghiaccio e a ritrovare gli automatismi. Un’Honda rinnovata che ha portato molti cambiamenti sui quali sia Marc che Pol dovranno studiare e adattarsi il prima possibile oltre che a capire se la moto sarà finalmente diventata più facile e guidabile o saranno rimasti i soliti problemi.
La Suzuki sembra essere partita con il piede giusto. Due giorni importanti per conoscere la moto, ma che con il suo solito andamento a piccoli passi la casa di Hamamatsu ha dimostrato di aver concepito un buon progetto, solido e ben bilanciato. Una buona top 10 per entrambi i piloti al primo giorno con Rins terzo e Mir settimo e una seconda giornata con il 42 quarto e il numero 36, ex campione del mondo nel 2020, dodicesimo.
Capitolo KTM
La casa austriaca è rimasta un pochino più attardata rispetto agli altri costruttori. Sintomo che c’è molto da fare soprattutto per il team ufficiale considerando che il team clienti è composto dai due ex duellanti per il titolo della Moto2. La prima Ktm nella classifica dei tempi è Miguel Oliveira con il quindicesimo posto. Francesco Guidotti ha ammesso che non si aspettavano di far così fatica e che quindi la strada al momento è tutta in salita per trovare la forma giusta e le buone sensazioni che fin qui sono state dimostrate a sprazzi. Soprattutto per fare quel salto di qualità che consentirebbe agli austriaci di portarsi a ridosso delle altre case della MotoGP.
Tra studio, buone sensazioni e altre meno si chiudono i primi test della stagione con un occhio anche ai rookie, chiamati a prendere la mano con i razzi della MotoGP e lo sguardo già puntato in Indonesia sul circuito di Mandalika, una new entry nel calendario del mondiale, dove si svolgeranno le ultime sessioni dal 11 al 13 febbraio prima della gara ufficiale in Qatar il 6 marzo.
Highlights della seconda giornata di test a Sepang (Copyright: YouTube – Spectacular Rider)
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