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F1 – I test di Barcellona confermano: la Ferrari c’è, anche il Porpoising
“Il più grande cambiamento tecnico degli ultimi quarant’anni per la Formula 1”, così ce lo ha venduto Adrian New, direttore tencico della RedBull. E come per ogni cambiamento la speranza è che le carte sul tavolo possano essere mischiate cavalcando l’onda delle novità.
I test di Barcellona sono stati un banco di prova che si è dimostrato ancora troppo acerbo per poter fare delle prime vere valutazioni sui valori dei progetti portati qui. Le monoposto sono state sollecitate in diversi tipi di test e per tutti gli attori in gara ci sarà ancora una discreta mole di lavoro da fare prima di poter dirsi pronti all’inizio della stagione ventura che prenderà il via da qui ad un mese in Bahrain.
A Barcellona si è tornati a disputare i test pre stagionali dopo il forfait della stagione 2021 quando le scuderie di Formula 1 ebbero solamente una tre giorni a Shaqir per valutare il lavoro svolto nell’intero periodo invernale. I cambiamenti tecnici ci sono stati e sono sotto gli occhi di tutti, abbiamo commentato con voi le presentazioni di Alpha Tauri e Ferrari, le monoposto sono più grandi, pesanti e… lente. I tempi registrati in questa tre giorni lo confermano: nel 2020 i tempi migliori si aggiravano attorno all’ 1.17, quest’anno non si è scesi sotto l’1.19.
I tre giorni a disposizione hanno regalato tre leader diversi, nell’ordine: Norris, Leclerc ed Hamilton. Mercedes e RedBull si sono “scoperte” come da tradizione solo nell’ultima giornata dimostrando che con le gomme morbide sono un po’ più avanti degli altri. Ferrari ha fatto vedere buone cose sia intermini di affidabilità, la rossa è quella che ha percorso più giri, e competitività: nei primi due giorni a parità di mescola di RedBull e Mercedes Carlos e Charles hanno registrato tempi migliori. L’Alpha Tauri non si è invece scoperta, i tempi non sono stati convincenti ed i giri percorsi sotto la media ma Egginton ci ha tenuto a rassicurare: “ci siamo concentrati sulla raccolta dati”.
Cosa verrà certamente ricordato di questa tre giorni? Il Porpoising. Abbiamo visto saltellare le monoposto per un effetto chiamato porposing, un termine che per tradurlo letteralmente in italiano non abbiamo trovato di meglio di: “muoversi a fior d’ acqua come un delfino che si alterna tra immersioni e risalite”. Un’espressione metaforica che fa sorridere ma che a vedere le immagini qui sotto rende bene l’idea di cosa si stia parlando. Un ritorno agli anni 80 quando le prime Wing Car avevano già portato alla luce questo problema: una perdita improvvisa di carico aerodinamico che produce questo rimbalzo delle vetture che inevitabilmente porta ad una perdita di prestazioni. Il porposing è stato “sottostimato” un po’ da tutte le scuderie come dichiarato da Mattia Binotto anche se c’è chi, come Alpine, afferma già di aver risolto questo fastidioso problema.
Le monoposto saltellano sul rettilineo e viene naturale da chiedersi che cosa ne pensino i piloti a riguardo: “rimbalzare su e giù a 300 km/h è abbastanza folle oltreché fastidioso” parola di un Sainz che dall’altra parte si è detto entusiasta della nuova auto e fiducioso per l’affidabilità dimostrata dalla F1-75.
Affidabilità.
Come dicevamo, la Ferrari si è dimostrata in grande forma in queste prove, specialmente nei primi due giorni. Sainz da solo ha percorso più giri di Haas o Alfa Romeo, pochi meno di Alpine e Aston Martin. I tempi sono convincenti, la monoposto è veloce sul dritto e decisa in curva ed i feedback decisamente positivi dei piloti aiutano a generare fiducia intono all’ambiente. La F1-75 è quella che in generale ha dimostrato più affidabilità sul circuito spagnolo macinando più kilometri di chiunque altro: 439 giri i giri percorsi, il 10% in più rispetto a Mercedes e il 20% in più di RedBull.
Prossima tappa per il Circus, Manama. In Bahrein dal 10 al 12 marzo le scuderie avranno modo di provare le modifiche apportate alle vetture dopo questi test una settimana prima del definitivo inizio del campionato.
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