Lucio Dalla manca un bel po’

Dieci anni. Già, sono passati dieci anni dalla scomparsa di Lucio Dalla. Dieci anni di mancanze, di un vuoto incolmabile che Bologna si porta dietro. Spiegare cosa ha significato Dalla per Bologna è difficile, forse impossibile. Un legame infinito, una storia d’amore eterna, di quelle che non cessano mai di esistere. 

Lucio Dalla è nei pensieri di chi cammina sotto i portici di Bologna, ed è negli sguardi di chi lo ha vissuto sino all’ultimo. E’ nei pensieri di quel passante, seduto su una panchina in Piazza Grande, che prova un leggero tremolio sulle braccia appena ripensa alla storia di quel posto. Lucio Dalla è nello sguardo perso di quel bambino che ascolta per la prima volta una sua canzone e, smarrito, chiede a suo padre di spiegargli qualcosa. Qualcosa di unico, di irripetibile. 

Lucio Dalla è nel cuore del Bologna e dei suoi tifosi, che ancora oggi lo osannano come la prima volta. Un sentimento unico, quello che il cantautore provava per la sua squadra del cuore. Il Bolognetto, non il Bologna, quasi a voler donare autenticità ad ogni cosa rara e preziosa presente nella sua vita. Lì, al Dall’Ara, la sua mancanza è qualcosa di importante. Gioie e dolori, ma sempre con i rossoblù nel cuore. Una fede che andava oltre la razionalità, un amore profondo, così come quello per la Virtus. Solito posto, solita passione. 

Definirlo è complicato, perché quando un’artista dona così tanto, tra le sue mille sfumature, non si può limitare a qualcosa di specifico. Perché Lucio Dalla è stato tutto, per Bologna, per il Bologna. Per chi lo ha conosciuto, per chi lo ha vissuto. Anche solo per un istante preciso. La sua assenza si fa sentire, è pesante. Un vuoto incolmabile per una persona che si è data donata alla città tanto amata. Memorie che restano, ricordi che vagano. E un vuoto, che oggi, pesa un po’ di più.  

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