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Il Resto de Carlino – Intervista a Giovanni Galli: “La Fiorentina sta meglio ma il derby non è mai scontato”
Fiorentina, Milan, ma anche Napoli e Parma. Sono solo alcune delle porte che ha difeso nel corso della sua carriera Giovanni Galli, portiere che ha esordito in Serie A proprio con la maglia viola, con cui ha giocato le sue prime nove stagioni da professionista. Un legame forte con la città di Firenze, come del resto anche con Bologna, dove il centro tecnico porta il nome del figlio Niccolò, ex giocatore rossoblu scomparso nel 2001. Alla vigilia del derby dell’Appennino, lunch match di domenica, l’ex portiere ha rilasciato un intervista per il Resto del Carlino.
Una Fiorentina in piena corsa per un posto in Europa e un Bologna che prova a risvegliarsi dopo le troppe sconfitte che hanno seguito un buon girone d’andata; che partita di aspetta Giovanni Galli? “All’andata le squadre erano appaiate al quinto posto, ora la Fiorentina ha 10 punti in più. La Fiorentina ha ingranato la marcia proprio a Bologna, i rossoblu si sono un po’ fermati. Questo è il dato di fatto, anche se nelle ultime settimane la squadra di Sinisa ha dato segnali di reazione. E se torna Arnautovic, mai dire mai. Per me l’austriaco è uno che ti può vincere le partite da solo. Anche l’assenza di Dominguez pesa: è un calciatore forte e soprattutto ha tempra e carattere. Insieme con Arnautovic e Medel rappresenta il termometro della squadra, non solo per quello che fa sul campo, ma per quello che trasmette ai compagni”.
Dall’altra parte, la Fiorentina che, dopo un paio di stagioni difficili, sembra essere tornata ad aspirare a qualcosa d’importante: “La Fiorentina ha investito molto, ha calciatori forti, più forti di quelli rossoblu. Ha acquistato Torreira e Nico Gonzalez. È vero che a gennaio ha perso Vlahovic e che a Firenze c’è qualche mugugno, ma ha subito reagito ingaggiando Ikonè, Cabral e Piatek: due talenti e una punta che conosce il campionato e che non ha caso ha avuto un impatto immediato. Può inserirsi nel novero delle sette sorelle, se non ora nel futuro prossimo. Ma per un ulteriore salto di qualità serve una cosa: la Fiorentina vince o perde, non ha mezze misure. Penso faccia parte del processo di crescita, prima la mentalità di giocarsela, poi un passo alla volta arriverà il resto. Italiano non gioca mai sull’avversario, Sinisa in questo è più scafato”.
A proposito di allenatori, Italiano e Mihajlovic arrivano al match in due modi completamente opposti, con l’ex tecnico dello Spezia, alla prima stagione alla Fiorentina, che ha già fatto vedere tante buone cose, e con Sinisa che invece sembra arrivato alla fine di un ciclo con il Bologna: “Italiano è davvero bravo. Ha dato un’impronta, autostima, un gioco e un’anima. La Fiorentina se la gioca sempre all’attacco e diverte il pubblico, cosa che ha rivitalizzato la piazza dopo due stagioni complesse. Ma Commisso è arrivato da poco e ha trovato il Covid: era normale che passasse qualche difficoltà. Per quanto riguarda Mihajlovic, da fuori dico che Sinisa ha fatto bene e che la squadra aveva un’impronta e un’anima con il 4-2-3-1. Penso che Sinisa quest’anno abbia cambiato per dare nuovi stimoli ai ragazzi dopo tanti anni e questo può essere un segnale. Poi il Bologna, tra Covid e infortuni, non è stato fortunato. Ma quando le cose non girano sono due i fattori che ti possono salvare: gioco e soprattutto organizzazione, che ai rossoblu non manca: ma devono essere i giocatori a farti la differenza e sulla carta la Fiorentina li ha più forti”. Derby dell’Appennino che sarà anche una sorta di derby “americano”, con la squadra di Commisso che sfida quella di Saputo: “Saputo ha dato stabilità, progetti e programmi. Centro sportivo, progetto stadio, alcuni calciatori forti e diversi talenti interessanti in divenire. Finito di mettere in fila le cose arriverà anche il Bologna. E magari aumenteranno gli investimenti”.
Infine, Giovanni Galli parla anche di un grande ex di entrambe le squadre che oggi è in testa alla classifica e può giocarsi le chance per lo scudetto, ovvero Stefano Pioli: “Un signore, un uomo di un’umanità straordinaria e i giocatori questo lo sentono, al di là del lavoro tecnico. L’inter è la più accreditata allo scudetto, il Napoli ha un organico all’altezza, ma fatica nelle partite che contano. Il Milan è la grande sorpresa perché sul piano umano dei rapporti e del feeling interno ha una marcia in più. Per questo può arrivare in fondo”.
Fonte: Marcello Giordano, il Resto del Carlino
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