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Non basta Shengelia alla Virtus Segafredo, sconfitta da Lubiana 74-86

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – CEDEVITA OLIMPIJA LUBIANA 74 – 86   (24-31; 44-51; 56-68)

Virtus Segafredo: Tessitori 3, Cordinier 5, Mannion 3, Pajola 6, Alibegovic 3, Ruzzier n.e., Jaiteh 11, Shengelia 14, Hackett, Sampson 9, Weems 11, Teodosic 9. All. Diana

Cedevita Olimpija: Pullen 20, Ferrell 11, Duscak n.e., Muric 14, Auguste 9, Blazic 18, Hodzic, Scuka n.e., Omic 2, Dragic 11, Radovanovic 1, Habot n.e.. All. Golemac

 

Arbitri: Garcia, Balak, Celik

Tiri liberi: BO 9/12; LU 13/16

Falli: BO 19; LU 17

Rimbalzi: BO 48; LU 48

Tiri da 2: BO 19/49; LU 17/38

Tiri da 3: BO 9/26; LU 13/37

 

Pullen, Blazic, Muric, Dragic e Ferrell sono nomi che questa sera risulteranno assai indigesti ai tifosi delle Vu Nere, protagonisti di una sortita vittoriosa alla Segafredo Arena contro una Virtus decisamente modesta. Il Cedevita-Olimpija è giunto a Bologna sulle ali di un percorso di grande efficacia, la Virtus scende sul parquet viceversa credendosi sorniona e scoprendosi arruffona. Con dati statistici per lo più in parità, la differenza la fa una imprecisione al tiro dei bolognesi a tratti imbarazzante, oltre alla difesa in un primo quarto che grida vendetta. In assenza di Scariolo, fermato dal Covid, e di Hervey, nuovamente con problemi al ginocchio, la Segafredo avrebbe voluto festeggiare l’ingresso in squadra del gigante Shengelia, ma la festa è rimandata alla prossima (si spera, in casa contro Venezia non sarà di certo uno scherzo).

Hackett, Teodosic, Weems, Alibegovic e Jaiteh è la formazione iniziale dei bolognesi; Ferrell, Muric, Dragic, Blazic, Omic il quintetto sloveno, che parte con forte intensità e determinazione e anche grazie ad un paio di palle rubate trova un iniziale vantaggio (7-14) dopo quattro minuti. Poi, arriva il primo canestro in bianconero di Shengelia (al 7°: tripla del 12-17) che prima dell’intervallo serve anche l’assist a Sampson del 21-24. Di là, sta spopolando Pullen (11 punti in 3 minuti) che propizia il 24-31 di fine primo periodo. Beh, 31 sono forse un po’ troppi da subire in un quarto.

Ad avvio di secondo quarto il vantaggio sloveno raggiunge la doppia cifra (26-36), con Pullen che per ora si ferma a 16. L’attacco virtussino è davvero spuntato, quello di Lubiana proprio no. Al 16° Diana blocca i giochi sul 29-44, per poi ripartire col migliore quintetto possibile (Hackett, Teodosic, Weems, Shengelia e Jaiteh). Purtroppo per i bolognesi, tuttavia, la difesa continua a restare un optional, cosicché la via del rientro nel punteggio si fa sudatissima, finché non si stringono un briciolo le maglie e all’intervallo è un 44-51 (con 20 pari di parziale) che tiene aperta la porta del recupero.

Si riparte, ed è tutt’altra partita. Ora si soffre per ogni canestro, con l’intensità difensiva che costa a Pajola un precoce quarto fallo già al 27°. Diventa pertanto anche guerra di nervi ed in questo per ora il Cedevita si è mostrato più solido. Diana ha cercato cambiando in toto il quintetto in campo di modificare lo stato delle cose, ma non va così: è 56-68 all’ultima sosta, con la Segafredo finora condannata da un 6 su 19 dall’arco, contro il 10 su 26 degli sloveni.

Ora si segna sempre meno, e questo avvantaggio chi è avanti, ovviamente. A 6’23” dalla fine è 62-73, grazie a una tripla di Blazic, cui segue il time out di Diana. Il fatto è che questa si chiama pallacanestro e se non la metti mai dentro c’è poco da fare. Se segni 8 punti nei primi 6 minuti di un quarto in cui avresti bisogno di recuperare rimane ben poca storia. Difatti la sconfitta arriva implacabile e anche abbastanza bruciante. Si chiude infatti 74-86, pure lo scontro diretto è tutto a vantaggio dell’Olimpija, battuta a Lubiana di soli 3 punti. L’esordio in panchina di Diana non è stato fortunato, insomma, ma non ci sentiremmo di dare le colpe a lui. In compenso, la contemporanea sconfitta di Venezia a Valencia non costa un posto nella classifica del girone di Eurocup: non sarà di grande soddisfazione, ma resta un dato di cronaca significativo. 

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