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F1 – A Jeddah si conferma il cambio generazionale

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Dal Porpoising all’overheating, quest’anno la Formula 1 non è per motori deboli, la ricetta per dominare in questo inizio di mondiale sembra proprio essere cambiata: al mix di prestazioni e talento non si può non aggiungere una dose massiccia di affidabilità oltre all’abbondante e determinante pizzico di fortuna.

Sarà stato lo scotto da pagare per il radicale cambio di filosofia che ha riguardato lo sviluppo delle nuove monoposto voluto dalla Fia, ma in questo avvio di campionato stiamo assistendo ad una quantità di problemi tecnici senza precedenti nel recente passato, il che riporta l’affidabilità ad essere un punto cardine per il raggiungimento del successo. E’ chiaro che stiamo parlando di appena due gare e tutto può essere sistemato, l’evoluzione e la ricerca segue i ritmi moderni e non quelli di 20 o 30 fa, ma la differenza rispetto a quanto visto che negli ultimi anni è lampante: ci eravamo abituati a vetture indistruttibili la cui affidabilità era direttamente proporzionale alla qualità (leggasi Mercedes).

Per fare un esempio pratico facciamo un rapido confronto con la scorsa stagione quando gli abbandoni per problemi tecnici nelle prime due gare furono quasi la metà di quelli visti tra Bahrain e Jeddah quest’anno: quattro contro sette. Per arrivare allo stesso numero di ritiri per guasti visto in questo inizio di campionato, nel 2021 si dovette arrivare alla quinta tappa di quel mondiale quando, durante il Gran Premio di Monaco, Bottas fu costretto ad abbandonare la gara per un dado che non volle saperne di essere svitato, mentre Leclerc non riuscì nemmeno a partire, dopo aver conquistato una grande pole davanti al proprio pubblico, per un problema al semiasse sinistro derivante comunque da un incidente rimediato durante le qualifiche.

Ma parliamo ora della gara di ieri che ha avuto il suo apice nel duello “da kartodromo” tra Verstappen e Leclerc.

Il pomeriggio a Jeddah non è dei migliori, l’attenzione per il vicino conflitto in Yemen è stata riportata agli onori di cronaca per il missile caduto a poche decine di kilometri dal circuito, come a dire “ci sono anche gli yemeniti, non solo gli ucraini”, ma nonostante le rimostranze per la propria incolumità avanzate da alcuni piloti si è deciso lo stesso di correre, The Show must go on! Ma non per tutti, Tsunoda non riesce nemmenno a schierarsi sulla griglia di partenza per un problema al motore. Al via Perez riesce a sbarrare la strada alle Ferrari mantenendo la leadership mentre Verstappen approfitta della mancanza di spazio di Sainz, rimasto bloccato in curva dietro Leclerc, per conquistarsi la terza posizione. E se ci si aspettava da subito una rapida escalation del duello Ferrari-Red Bull, a regalarci le prime emozioni ce le regalano i compagni di Alpine Ocon e Alonso, con il primo a difendere con le unghie e con i denti la propria posizione: i due arrivano in due occasioni quasi al contatto. Ma la battaglia per il vertice fa presto ad accendersi quando l’ingegnere di Leclerc richiama il monegasco ai box per tentare l’undercut, ma è solo una trappola per Perez: il messicano rientra così anticipatamente ai box finendo nella lotta per la quinta posizione al rientro in pista con l’incidente di Latifi che peggiorerà solamente la situazione dando la possibilità agli altri di spendere la metà del tempo per la prima sosta.

Chi di Safety Car ferisce, di bandiere gialle perisce.

Dopo una serie di ritiri che hanno costellato la giornata si arriva quindi al grande atto di giornata: la battaglia per la prima posizione tra Charles Leclerc e Max Verstappen degli ultimi otto giri. il duello tra il pilota Ferrari e quello RedBull infiamma l’Arabia Saudita così com’aveva infiammato la serata del Bahrain di una settimana fa. Anche ieri è stato l’olandese a rincorrere per tutta la gara in attesa del momento (e delle gomme) giusto. Max attacca, con entrate sempre pulite ma al limite che permettono a Leclerc di difendersi o contrattatacare sul rettilineo successivo, ma questa volta il pilota RedBull, memore di quanto successo una settimana prima, sembra portare più rispetto per il suo avversario e la sua Ferrari decidendo di azzardare meno e giocare più di strategia. Al 46° giro, all’ennesimo affondo, all’ennesima opportunità, Verstappen riesce a chiudere un sorpasso su Leclerc in arrivo di curva senza lasciare all’avversario la possibilità di sfruttare immediatamente il Drs. La concentrazione del monegasco e le prestazioni della F1-75 sembrano aprire le porte al ribaltamento di fronte ma Albon finisce contro Stroll e nel primo settore non si può più sorpassare. La gara finisce quindi con la prima vittoria di Verstappen da campione del mondo in carica mentre Leclerc deve accontentarsi della nomination a Driver of the day da parte del grande pubblico della Formula 1.

Lo aspettavamo da tempo e lo avremmo voluto vedere già nella scorsa stagione. Il duello di kart tra Max e Charles si può manifestare nella sua massima espressione in questo nuovo campionato di Formula 1 ed in gioco torna ad esserci qualcosa di importante. La nuova generazione sta diventando quella contemporanea, il quinto posto di Russel ed il settimo di Norris ne sono la conferma

Prossimo appuntamento fissato al 10 aprile quando, a Melbourne in Australia, la Ferrari potrà già eguagliare, se non superare, il numero di podi (5) della scorsa stagione prima della tappa più attesa dai tifosi della Motor Valley, quella del 24 aprile quando all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola prenderà il via il terzo Gran Premio dell’Emilia Romagna.

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