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La Musica Della Domenica – Gran Premio dell’Argentina

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Tango argentino per il motomondiale che ritorna a Termas de Rio Hondo dopo due anni di stop causa Covid e l’incendio che lo scorso anno aveva devastato il paddock. Il tango argentino torna a suonare nelle case degli appassionati delle due ruote e come sempre regala appassionati momenti di adrenalina ed emozioni uniche

Finalmente la prima volta

Arriva la tanto attesa vittoria per Aleix e per Aprilia. Partito dalla pole si è ritrovato subito all’inseguimento di Martin, autore ancora una volta di una grandissima partenza, poi ha subito dimostrato un gran passo che gli ha permesso di riprendere il pilota della Pramac e imbastire un duello all’ultimo sangue che lo ha visto trionfare egregiamente. Espargarò suona la sua prima sinfonia in assoluto nel mondiale, considerando anche le classi minori, e Aprilia torna a cantare dal sua ritorno in MotoGP. Un trionfo cercato ma soprattutto voluto. Tanto lavoro e sacrifici che hanno reso il cammino più arduo del previsto, ma segnali di luce si erano intravisti anche lo scorso anno, questa stagione doveva solo esserci la conferma e così è stato. Giusto che fosse Aleix a trionfare per primo con la casa di Noale, giusto così perché il capitano se lo meritava. E ora attenzione perché Aprilia si è dimostrata forte fin dai test e questa vittoria insieme al primo posto nella classifica piloti può essere un assaggio di qualcosa di importante.

Punto di svolta?

Il secondo gradino del podio va a Martinator, che fin qui si era dimostrato un martello in qualifica ma poco constate in gara. A Termas de Rio Hondo parte dalla prima fila e guida la gara fino a che Espargarò non affonda il colpo. Un buon podio per riprendere ritmo e cominciare con costanza a dare un nuovo volto alla sua stagione. Un bel confronto quelli tra i due cavallini della Pramac con Zarco che oggi si è steso come il suo compagno nelle due gare precedenti. La lotta per lo scettro è solo che iniziata.

Fuori dall’equilibrio

Un lampo azzurro su gradino più basso del podio. Dopo due gare di equilibrio assoluto con gli alfieri Suzuki che sono arrivati sempre in parata, stavolta c’è il podio con Alex Rins che ha mostrato un buon passo e sul finale si è pure avvicinato alla coppia di testa. La parata c’è anche in Argentina con Mir che arriva quarto. Questo significa solo una cosa: la moto è ben bilanciata e guidabile da entrambi i piloti che sanno estrarne il meglio. Attenzione alla crescita costante della coppia in blu.

Barlumi di speranza?

Per i colori della Motor Valley Pecco parte tredicesimo in un sabato nero. La domenica splende il sole e l’imperativo è solo uno: rimontare. Parte forte e con costanza risale fino ad arrivare al sesto posto finale con qualche intermezzo di lotta con gli altri ducatisti. Marini partito terzo sprofonda fino alla undicesima posizione con le gomme finite, Bezzecchi lotta e alla fine riesce a prendere una buonissima nona posizione davanti al compagno più esperto. Un po’ assente Bastianini che non solo perde la testa della classifica ma non mostra gran feeling con la frenata della sua GP21 arrivando più volte lungo in staccata. Errore che gli costa più posizioni. Miller arriva quattordicesimo disperso. Ancora troppo poco però per la Ducati, soprattutto le due ufficiali che stanno facendo più fatica del previsto.

Harakiri giapponese

Forse le vere moto sono rimaste nelle casse in Giappone, ma sta di fatto che Honda e Yamaha si sono sciolte nel caldo argentino. Yamaha non pervenuta con Quartararo solo ottavo, Morbidelli ritirato e le fatiche dei due piloti clienti che con la M1 non riescono a trovare feeling. Così diventa difficile difendere il mondiale conquistato lo scorso anno, Fabio lo sa e forse comincia a innervosirsi un attimo. Da Iwata a Tokyo le cose non cambiano. HRC orfana di Marquez a causa della diplopia presentatasi di nuovo si deve affidare a Pol e a Bradl, ma con lo spagnolo scivolato nella ghiaia e il tedesco arrivato diciannovesimo la situazione non è molto più positiva.

Sempre più Vietti

Seconda vittoria in tre gare e leadership rafforzata sia su Canet che su Chantra. Parte bene il pilota VR46 e si mette subito all’inseguimento dei primi. Regola prima Aldeguer e dopo qualche giro anche Chantra per andarsi a prendere una bellissima vittoria che lo incorona sempre di più leader della classifica di Moto2. Sul podio con lui il thailandese e Ogura. Un costanza inaspettata forse, ma non per chi aveva scommesso sul pilotino piemontese che con calma e pazienza ha raggiunto vette mondiali.

Testa a testa

Vittoria spagnola in terra argentina. García la spunta su Foggia alla fine di una battaglia epica tra i due che si sono contesi la vittoria fino all’ultimo giro. Terzo Sasaki dopo un recupero incredibile a causa di un long lap penalty che doveva scontare dall’Indonesia. Tra lo spagnolo e l’italiano uno scambio anche in vetta alla classifica con il pilota Leopard che cede la corona di leader al pilota della Gas Gas.

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