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Raddoppio su: Tyrique Jones

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Non il miglior momento né per tornare in campo né per affrontare Pesaro. Eppure alla Fortitudo tocca questo gravoso impegno  oggi alle 20.30. Come se non fosse già abbastanza, ha a disposizione un solo risultato possibile se vuole continuare la propria corsa salvezza e non salutarla anzitempo. Matematicamente non sarebbe finita anche in caso di sconfitta, psicologicamente quasi.

Proprio il fattore “testa” potrà giocare un ruolo cruciale nella sfida e i pensieri delle squadre, al momento, paiono opposti. Da un lato l’entusiasmo dei padroni di casa che vogliono confermare la posizione che li vedrebbe ai playoff dopo l’inaspettata quanto prestigiosa vittoria su Sassari, dall’altro la pressione dei biancoblu, consapevoli che ogni gara da qui alla fine può essere definita “quella decisiva”, come effettivamente può essere.

Servirà quindi una grande prova alla Fortitudo per superare un avversario galvanizzato dai propri recenti successi e desideroso di ottenere qualcosa in più rispetto agli iniziali obiettivi. In questo senso per Pesaro la partita è fondamentale, rappresenta una ghiotta occasione per legittimare le intenzione di post-season.

Chi, tra i componenti del roster di Luca Banchi, merita un raddoppio è sicuramente il centro statunitense Tyrique Jones.

Sempre sceso in campo ed MVP della squadra, il 24enne (quasi 25enne) segna 13 punti in 30 minuti di media a gara ma soprattutto prende quasi 10 rimbalzi (9,7) sfiorando la doppia-doppia. La sua valutazione media è infatti di 20,6, numeri eccezionali che non possono che fare di lui l’uomo franchigia della Libertas e pericolo primario per qualsiasi avversario.

E’ ovvio che il compito di tenerlo a bada spetterà a Groselle ma da solo non può farcela, o, almeno, non farlo efficacemente per tutti e trenta i minuti in cui sarà sul parquet. Necessariamente più spazio dovrà essere concesso a Borra in chiave tattica. Considerata la percentuale del 62,5% con cui tira i liberi Jones, mandarlo sistematicamente in lunetta non è un’opzione da scartare e per questo mandare in campo il lungo italiano con falli da spendere per costringerlo al tiro da cronometro fermo potrebbe rappresentare una soluzione.

A questo, andrà aggiunto il solito aiuto, letteralmente in raddoppio, di Benzing, il quale dovrà staccarsi dalla propria di marcatura per rendere più difficoltà la penetrazione o la ricezione di palla per l’americano, il quale sarà sempre cercato dai compagni, rappresentando la prima soluzione offensiva dentro l’area.

Oltre a lui, gli altri nomi da tenere sotto osservazione sono quelli dell’ex Carlos Delfino, a quarant’anni decisamente ancora in grado di incidere, e di Matteo Tambone, guardia dal buon feeling con il tiro dalla distanza e bocca da fuoco difficilmente limitabile se in serata. Non si potrà mettere in campo una difesa leggera ricercando l’intensità fin da subito e non perdere mai le fila della gara senza concedere a Pesaro la minima possibilità di allungo.

Coltello ancora tra i denti, da togliere solo a fine stagione quando i giochi saranno fatti. Siccome ancora non lo sono, non è questo il momento di mollare il colpo e incrociare le braccia (nonostante la smentita). Questa sera alla Vitifrigo Arena saranno in dodici più ottocento che credono ancora nella salvezza, attesa all’ennesima prova del nove.

 

 

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