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Meteore: Krhin

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L’asse Bologna-Inter torna a colpire: dopo Guglielminpietro e Laxalt, ecco un nuovo giocatore acquistato dalla società neroazzurra e poi ceduto ai rossoblù così che possa “farsi le ossa”. Ottima pensata, ma sfortunatamente, anche questa volta, con scarsi risultati. 

 

Rene Krhin nasce a Maribor, in Slovenia, il 21 maggio 1990. All’età di nove anni inizia a giocare nel Maribor e da subito viene considerato uno dei migliori talenti sloveni degli ultimi anni.

Di ruolo centrocampista, si distingue presto per l’ottima visione di gioco e l’abilità nel passaggio.

Nel gennaio 2007 viene notato appunto dall’Inter, che lo acquista per 250 mila euro per inserirlo negli Allievi Nazionali allenati da Daniele Bernazzani.

 

In neroazzurro si mette subito in mostra: le chiavi del centrocampo sono nelle sue mani e si conquista la convocazione nella Nazionale U-17 slovena. L’anno successivo viene aggregato alla Primavera guidata da Vincenzo Esposito, con cui vince il Torneo di Viareggio. 

Nell’estate del 2009, Krhin decide di non partecipare agli Europei U-19 per seguire la Prima squadra dell’Inter, guidata da niente meno che José Mourinho, nella tournée estiva negli Stati Uniti.

Proprio Mourinho lo fa esordire in Serie A il 13 settembre, a soli 19 anni, nella partita casalinga contro il Parma vinta per 2-0. Chiudendo la stagione con 5 presenze complessive, Krhin partecipa alla conquista del Triplete, vincendo nello stesso anno Serie A, Coppa Italia e Champions League. 

 

Le sue qualità sono fuori discussione, ma il fisico gracile e la poca esperienza spingono la società a cederlo in comproprietà con il Bologna. Un infortunio lo tiene fuori dal campo per i primi mesi del campionato e il 14 novembre 2010 esordisce con i rossoblù nella partita vinta contro il Brescia. 

La prima stagione con la nuova maglia risulta tutt’altro che convincente: appena 4 presenze per il centrocampista, complice l’alta concorrenza e il cambio di 3 allenatori nella stessa stagione (Colomba, Magnani e Malesani).

 

Il 25 giugno 2011, Inter e Bologna trovano un accordo e rinnovano la compartecipazione per il giovane sloveno. 

La seconda stagione in Emilia inizia con qualche difficoltà: Krhin non riesce ancora a trovare spazio, ma con l’arrivo di Stefano Pioli cambiano le gerarchie e il ragazzo riesce a conquistarsi qualche presenza.

L’11 marzo 2012 segna il suo primo gol in Serie A, nella vittoria in trasferta per 1-3 contro la Lazio.

La sfortuna, tuttavia, si abbatte quando le cose iniziano ad andare per il meglio. Il 1° aprile si gioca un Bologna-Palermo, dopo un brutto contrasto Krhin esce dal campo in lacrime: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, che lo costringe a stare fuori dal campo per 7 lunghissimi mesi. 

 

Al termine della stagione, precisamente il 22 giugno 2012, le due società si accordano nuovamente per il rinnovo della compartecipazione del cartellino. 

Krhin, determinato a recuperare il tempo perso, lavora senza sosta e riesce a tornare sul rettangolo verde per il girone di ritorno. La sua stagione, però, porta i segni del brutto infortunio subito: le prestazioni sono altalenanti, con più bassi che alti, e colleziona in totale 21 presenze senza mai segnare.

Il 20 giugno 2013, dopo una lunga trattativa, i due club raggiungono un nuovo accordo sulla comproprietà del giocatore. 

Per la sua quarta stagione in rossoblù i tifosi, e la dirigenza, si aspettano il decisivo salto di qualità. Il giocatore è decisamente più continuo, ma la qualità intravista dagli osservatori dell’Inter sembra ormai svanita chissà dove. 

Conclude l’annata con 28 partite tra campionato e Coppa Italia. In totale: 64 presenze e 1 solo gol.

 

A giugno 2014 la comproprietà del cartellino di Krhin viene risolta a favore dell’Inter. Le prospettive del giocatore non sono state mantenute, lo conferma il suo limitatissimo impiego: 5 partite in totale in neroazzurro, tre in campionato e due in Euopa League.

La sua permanenza non è certamente indispensabile, e la dirigenza lo manda in prestito agli spagnoli del Cordoba, dove gioca 14 partite senza riuscire a evitare la retrocessione.

 

Rientrato alla base, il 23 luglio dello stesso anno viene ceduto al Granada a titolo definitivo per 1,3 milioni di euro. Dopo due anni, si dirige poi in Francia, al Nantes, e poi di nuovo in Spagna al Castellon in seconda divisione, fino a firmare il 27 settembre 2021 con il Western Utd, in Australia.

 

L’asse Bologna-Inter torna a colpire, questa volta senza grandi soddisfazioni da entrambe le parti. Talvolta in queste operazioni esplode una nuova stella, talvolta assistiamo solo al passaggio di un’altra meteora.

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