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Virtus, è finale! Al Taliercio Bologna doma Venezia 67-58

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UMANA REYER VENEZIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 58 – 67 (17-20; 30-39; 41-55)

Umana Reyer Venezia: Bestagno 11, Carangelo 5, Thornton 16, Anderson 10, Madera 5, Carraro ne, Smorto, Attura, Penna 1, Ndour Gueye 10. All. Andrea Mazzon.

Virtus Segafredo Bologna: Sagerer 2, Pasa 7, Tassinari 3, Ciavarella, Barberis 5, Dojkic 11, Battisodo 5, Turner 10, Zandalasini 10, Cinili 14. All. Angela Gianolla.

 

Arbitri: Alberto Maria Scrima, Michele Capurro, Anna Rosa Nocera.

 

Tiri liberi: VE 19/25 (76%); BO 10/16 (62%).

Rimbalzi: VE 34; BO 40.

Falli: VE 19; BO 25.

Tiri da 2: VE 15/33 (45%); BO 18/32 (56%).

Tiri da 3: VE 3/21 (14%); BO 7/30 (23%).

 

QUINTETTI INIZIALI

Umana Reyer Venezia: Anderson, Attura, Bestagno, Thornton, Ndour Gueye.

Virtus Segafredo Bologna: Dojkic, Barberis, Zandalasini. Cinili, Turner.

 

Vive un flashback di un recente passato la Virtus, oggi a domicilio della Reyer come un anno fa per giocarsi la finale scudetto, dopo il trionfo casalingo in gara due. Amaro fu l’epilogo degli scorsi playoff, conclusisi in sole due gare per le bianconere, mentre quest’anno il testa a testa tra venete ed emiliane è giunto al terzo atto.

Rispettando il pronostico, ai nastri di partenza è Venezia a mettere il naso avanti con due canestri di Thornton, cui risponde con autorità Bologna grazie a Zandalasini e Dojkic. Totale equilibrio nella contesa, con le orogranata a tentare lo strappo e le emiliane a ricucire con Pasa, prima delle stoccate di Cinili per volare sul +5. Mazzon chiama minuto ed al rientro sul parquet Thornton apre un parziale di 5-0, Battisodo replica dall’arco, Bestagno rifinisce bene nel pitturato ed è 17-20 alla prima sirena.

Nettamente avanti agli albori di secondo periodo, la Virtus affonda le unghie nel match e colpisce senza pietà Venezia prima con Cinili, poi con le triple di Zandalasini e Tassinari. Tante le difficoltà sotto canestro per le orogranata, costrette anche a fare a meno di Ndour Gueye gravata di quattro falli tra cui un antisportivo, che lancia in orbita Bologna. Punge nel pitturato la Segafredo con Turner e le penetrazioni di Dojkic e Barberis, spingendo le padrone di casa sotto le dieci lunghezze di distacco. Alla ricerca di capisaldi su cui poggiarsi, la Reyer si affida all’elettrica Anderson ed a Bestagno, con l’ultimo mattoncino del quarto appoggiato da Carangelo per il 30-39 all’intervallo.

Nonostante lo svantaggio, la Reyer è viva e si fa vedere in avanti all’uscita dalla pausa lunga con Carangelo, ma Barberis spegne gli entusiasmi casalinghi dalla linea dei tre punti. Tanto lavoro da fare per Venezia, a segno con Bestagno e Anderson, troppo poco però per riacciuffare la formazione ospite, fuggita sull’onda dei canestri di Zandalasini, Turner e Cinili. Obbligato al timeout, l’allenatore lagunare vede nuovamente volare a canestro la pivot delle emiliane, supportata dalla tripla di Pasa, che fissa sul +14 il vantaggio della propria squadra.

Un abisso tra i due schieramenti in gioco, ampliato ancor di più all’esordio di quarto periodo da Sagerer, per allungare ulteriormente. Rientrata in campo dopo essere stata esclusa per larga parte del match, Ndour Gueye ha un impatto esplosivo, chiudendo prepotentemente la spaccatura con otto punti consecutivi. Divorato il tesoretto emiliano, Venezia deve fare i conti con due canestri importanti di Dojkic ma, sfruttando l’inerzia data all’incontro dalla propria lunga, trova altri punti fondamentali dalle mani di Madera, Thornton e Ndour Gueye. Solo quattro le lunghezze di distacco tra Reyer e Segafredo con ancora centottanta secondi da giocare, durante i quali uno scontro di gioco mette fuori gioco Dojkic dopo un duro scontro con Anderson. Nel miglior momento delle venete però è Cinili a trovare la via dei due punti, spegnendo i bollenti spiriti delle padrone di casa. Gli altissimi ritmi dell’incontro portano nel finale a diverse sbavature da parte di entrambi gli schieramenti che, complici le arcigne difese reciproche, falliscono numerosi canestri importanti. A spuntarla nel finale è la Segafredo che, approfittando del vantaggio rimasto invariato, gioca con il cronometro e conquista liberi fondamentali grazie a Battisodo e Zandalasini, che le permettono di vincere l’incontro.

Finisce così al Taliercio: Bologna batte Venezia 67-58.

Conquista la finale la Virtus, traghettata in un momento complicatissimo da Angela Gianolla, custode di un’eredità pesantissima. Subisce la vendetta bianconera la Reyer, esclusa un anno dopo la vittoria dello Scudetto dalla stessa avversaria della passata stagione. Per Andrea Mazzon, quattro le giocatrici in doppia cifra, capitanate da Thornton a livello di punti (16 per la statunitense) e trascinate da Bestagno (11 per la capitana orogranata) e da Ndour Gueye, migliore delle sue con 10 punti pesantissimi e tutti nell’ultima frazione, conditi da 8 rimbalzi, 3 assist e 3 palle rubate. Trova il successo, invece, la Segafredo, trascinata dalle sue quattro punte di diamante Turner, Zandalasini, Dojkic e Cinili, autrici rispettivamente di 10 (sia per la pivot statunitense che per l’ala azzurra), 11 e 14 punti. Proprio quest’ultima, in virtù dei suoi canestri nei momenti nevralgici dell’incontro, nonché grazie ai suoi 4 rimbalzi, 4 assist ed una palla rubata, si è guadagnata il premio di miglior giocatrice dell’incontro.

Il prossimo appuntamento per la compagine bianconera sarà questa settimana contro la vincente tra Schio e Ragusa, di scena nella giornata di oggi alle 18.

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