Bologna FC
IL GRILLO PENSANTE – Orgoglio e lealtà
A quanto pare serviva proprio la nostalgia per il proprio condottiero a riarmare un gruppo che, come un film visto e rivisto, sembrava intenzionato a sedersi nell’attesa del rompete le righe estivo; sono i sentimenti forti ad animare i cuori, l’amore e la stima per il Sinisa Mihajlovic uomo (ancor prima che allenatore) da parte dei suoi ragazzi non è simboleggiata soltanto dalla serenata diurna sotto la finestra del Sant’Orsola ma, soprattutto, dalle splendide quanto inaspettate prestazioni sul rettangolo di gioco. Orgoglio e lealtà, merce non banale da regalare a chi è confinato come un leone in gabbia in una stanza di ospedale ma può però affacciarsi in lacrime per contemplare un mare d’affetto a lui dedicato…scene che riappacificano un po’ con il mondo del calcio e con la natura umana in generale, di questi tempi ce n’è quanto mai bisogno.
I giocatori del Bologna stanno effettivamente mantenendo caldo l’ambiente nonostante la mancanza di obiettivi, era dalla stagione 2011/12 che i rossoblu non stoppavano Juventus, Milan ed Inter in campionato ed in quel periodo in panchina sedeva proprio lo Stefano Pioli che oggi benedice la sua ex-squadra per aver impedito all’altra metà milanese di espugnare il Dall’Ara e strappargli la testa della classifica. In sostanza gli è stata consegnato un dono inestimabile: tornare ad essere padrone del proprio destino, il Diavolo potrà anche permettersi di pareggiare una delle ultime 4 partite per centrare uno scudetto che manca ormai da 11 anni nella bacheca rossonera.
Il successo nel recupero infrasettimanale è stato inatteso per una squadra che sembra improvvisamente diventata imbattibile dopo un periodo con molte più ombre che luci; non solo Arnautovic è diventato quel totem di riferimento che tutta la città agognava (era dai tempi di Gilardino nella stagione 2012/13 che un rossoblu non raggiungeva i 13 centri in serie A) ma è tutto il gruppo in blocco ad essere salito armonicamente di livello per intensità e qualità, talmente tanto da far assistere al presidentissimo Joey Saputo una vittoria (di grande prestigio) tra le mura amiche. Evento più raro di un’eclissi solare, che qualche stravolgimento stia avvenendo anche tra gli astri?
Il patron canadese si è ripresentato tempestivamente in Italia soprattutto per non perdere il filo del discorso in merito a tutte le questioni che bollono in pentola, ristrutturazione stadio e pianificazione prossima stagione in primis; a quest’ultimo riguardo sembra prendere sempre più corpo una possibile separazione dal D.S. Riccardo Bigon dopo 6 anni, rapporto che ha portato ad alterne fortune e che potrebbe condurre ad un nuovo sodalizio con quel Giovanni Sartori artefice dell’Atalanta dei miracoli. Costruttore di una creatura da Champions League. Ovvero quel cortile dove giocano i grandi e la cui musichetta fa da colonna sonora del sogno gelosamente custodito da tutti i supporter rossoblu, stanchi di imbattersi ogni anno in una serie interminabile di semafori rossi.
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