Basket
Sassari abbatte lo spettro della Virtus Segafredo: 108-73
BANCO DI SARDEGNA DINAMO SASSARI – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 108 – 73 (17-18; 47-35; 86-55)
Banco di Sardegna: Pitirra, Bilan 15, Logan 13, Robinson 8, Kruslin 13, Gandini n.e., Devecchi, Treier 7, Burnell 11, Bendzius 23, Gentile 10, Diop 8. All. Bucchi
Virtus Segafredo: Tessitori 5, Cordinier 3, Mannion 21, Pajola, Hervey 7, Ruzzier 2, Jaiteh 9, Ceron 4, Shengelia 8, Hackett 4, Sampson 10, Teodosic. All. Scariolo
Arbitri: Paternicò, Paglialunga, Boninsegna
Tiri liberi: SS 15/19; BO 12/17
Falli: SS 21, BO 21
Rimbalzi: SS 37; BO 37
Tiri da 2: SS 24/42; BO 23/39
Tiri da 3: SS 15/33; BO 5/21
Le bizzarrie di un calendario condizionato dal Covid e l’ottusità della Lega costringono la Virtus Segafredo a giocare addirittura due partite nella settimana che divide la semifinale dalla finale di Eurocup per cui non poteva che succedere ciò che è accaduto, aggravato da un infortunio a Teodosic che lascia tutto la Bologna bianconera col fiato sospeso. In campo una squadra svagata contro un’altra motivata dalla ricerca di una migliore posizione ai playoff, magari con Venezia e Tortona non altrettanto contente. Poco alla volta la gara scompare, sostituita da un’esibizione al tiro a segno dei padroni di casa davanti ad avversari tra l’attonito e il bastonato. Ma, ripeto, a questo si è giunti quasi inevitabilmente, viste le condizioni in cui si è messo in scena tutto ciò.
Mannion, Teodosic, Hervey, Shengelia e Jaiteh entrano in avvio per la Segafredo; Robinson, Kruslin, Burnell, Bendzius e Bilan per la Dinamo. La Virtus parte da uno 0 su 3 dalla distanza nella prima azione. Che la testa sia un po’ in stand-by lo dichiarano due palle perse consecutive poco dopo. Nel frattempo, Sassari comincia viceversa a segnare per cui non sorprende l’iniziale 8-0. Che peraltro diventa 8 pari come la Segafredo si mette a difendere, cosicché la gara torna a un punto a punto che la rende un po’ più vera, mentre Scariolo ha avviato le rotazioni che dovrebbero concedere ampi minutaggi a giocatore ultimamente più sacrificati. 17-18, con i soli Hackett e Ceron non ancora scesi sul parquet fra i bolognesi.
Al rientro peraltro toccherà anche a loro. Si riparte comunque dallo show dei tiratori da 3 sassaresi: Burnell, Logan, Gentile, ed è 26-21. Hackett è frattanto entrato fisicamente, ma per ora solo in quel senso, mentre Sassari prova a partire e Scariolo ne spezza il ritmo sul Finisce 35-23. Non sono i soli 4 punti segnati, bensì i 18 subiti in 5 minuti a preoccupare il coach bolognese. Ora crescono esponenzialmente le palle perse felsinee, assieme all’entusiasmo dei sardi che corrono come frecce. Poi un brivido gela la gara: Teodosic scivola presumibilmente su una chiazza di sudore e deve uscire dolorante per un problema alla caviglia. La partita procede, sì, però ora si ha la sensazione che il pensiero delle Vu Nere sia proprio da tutt’altra parte. Dopo un +15, si va all’intervallo sul 47-35, con Ceron che nel frattempo si è visto cancellare da un fallo in attacco di Mannion la sua prima tripla della stagione. Per la Dinamo non sono invece una novità le buone prestazioni di Bilan, Logan e Burnell.
Si ricomincia forse peggio di come si era chiuso, per la Segafredo, sul piano della concentrazione. Si riparte da un 14-6, prima di un antisportivo fischiato ad Hackett che costa un 65-41 che sa di chiusura dei conti. Bendzius spara a raffica, Hackett si prende anche un tecnico per essersi beccato col pubblico dopo un canestro segnato e per lui si apre la via per lo spogliatoio. Lo scarto sale a 30, le palle perse aumentano sempre più, i giocatori della Dinamo vedono il canestro come fosse una piscina. All’ultima pausa è addirittura +31, 86-55, con un parziale di 39-20 (!?) che sa di record.
Sassari arriva a quota 100 a 5 minuti dalla fine, con la Segafredo che ha decisamente staccato la spina. Giocare contro i campioni d’Italia motiva particolarmente, ma questa, oggi, non è una Virtus vera, e sfido a darle torto. Finisce 108-73: ora Sassari, sicuramente almeno sesta, potrebbe addirittura trovare il quarto posto in una controversa stagione regolare. Regolare? Diciamo più o meno…
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