Bologna FC
Alé Bulåggna – Chi la ślónga la scâpa
La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. “Chi la ślónga la scâpa” ricorda che a volte se si rimanda qualcosa di negativo, c’è caso che si riesca a non pagare dazio
In italiano esiste un detto che recita “rimandare è un po’ evitare”, un modo di dire che a Bologna non ha mai fatto troppa presa tra chi parlava il dialetto. Probabilmente questa “assenza” è determinata dal fatto che in petroniano esisteva, ed esiste ancora in effetti, un modo di dire alternativo a quello appena ricordato, che in italiano suona come “chi l’allunga la scappa”, e che in dialetto bolognese recita: “chi la ślónga la scâpa”.
E’ un modo di dire che veniva utilizzato in termini giuridici, quando rimandando una possibile pena era come non pagare mai dazio, soprattutto poi in Italia coi tempi che hanno spesso purtroppo contraddistinto la giustiza, ma veniva anche usato per le malattie, quando allungando la degenza ma poi riuscendo a guarire, veniva esorcizzato il male stesso sottolineando come comunque si fosse evitato il peggio, cioè la morte.
Da quanto abbiamo appena detto, “chi la ślónga la scâpa”, non è un proverbio integrabile così semplicemente con il mondo calcistico se non con il più banale dei casi: il subire gol. Quando infatti si sta difendendo strenuamente il risultato, quando si riescono a far passare i minuti senza che gli avversari riescano a segnare una rete, ecco che “chi la ślónga la scâpa” riesce a definire bene la situazione. Più si riesce ad evitare di subire la rete, e più sarà facile portare a casa un risultato migliore, sia esso una vittoria o un sofferto pareggio.
Per lo stesso motivo, si può apostrofare un giocatore, avversario o della propria squadra, che perda palesemente tempo. Dicendogli: “Au, chi la ślónga la scâpa!”, sottolineeremo la sua volontà di perdere tempo nel tentativo di allontanare il momento di un eventuale gol per poter infine scappare da questa situazione. In fondo, spesso, “chi la ślónga la scâpa”.
Potete ritrovare tutte le uscite della rubrica “Alé Bulåggna” al seguente link, dove abbiamo trattato non solo modi di dire e proverbi, ma anche altro, intrecciando il nostro tifo rossoblù al dialetto, creando questa rubrica che vide le sue prime uscite nel 2014.
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