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La Bottega dei Talenti Remix – Matteo Lovato

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Con l’arrivo di Giovanni Sartori, il Bologna, oltre che sotto traccia su nomi probabilmente ancora non emersi, sta lavorando su profili già noti nel panorama della Serie A. L’idea è sempre quella di inserire giovani di qualità da far crescere ed esplodere.

Uno dei primi interventi potrebbe essere fatto in difesa dove, al di là del rinnovo di Medel, il Bologna h necessità di trovare un nuovo titolare per garantire qualità anche nel primo ricambio. Il nuovo responsabile dell’area tecnica rossoblù guarda inevitabilmente a profili già noti per dare certezze ad un reparto che col ritorno ad alti livelli di Medel e la scoperta di Arthur Theate è sensibilmente migliorato non può puntare su sole scommesse. Così il primo nome sulla lista di Sartori è quello di Matteo Lovato (di cui avevamo già parlato qua su 1000cuorirossoblu.it).

Matteo Lovato nasce a Monselice, provincia di Padova, il 14 febbraio del 2000. Inizia a giocare a calcio proprio nel settore giovanile del Padova. Lovato gioca nella squadra “di casa” fino al 2016, quando il Genoa lo osserva e decide di portarlo nel proprio settore giovanile. Con il Genoa gioca il campionato under17 nel 16/17, scendendo in campo 18 volte e segnando due reti.

Nella stagione 17/18, aggregato spesso alla Primavera, non gioca mai, e la stagione va in archivio in maniera piuttosto deludente. Nell’estate 2018 torna al Padova in prestito. Qui viene immediatamente aggregato alla formazione primavera, di cui è subito capitano, e gioca 18 volte tra campionato e coppa. La stagione termina con il Padova settimo in Primavera 2° (stesso girone del Bologna).

Matteo viene quindi riscattato dal Padova. La stagione 2019/20 è quella del passaggio tra i professionisti. Lovato, agli ordini di mister Salvatore Sullo, diventa immediatamente titolare di un Padova che punta dritto al ritorno in Serie B. A gennaio, mentre Sullo viene esonerato, Lovato passa per 500 mila euro al Verona che lo ha tenuto sotto controllo per tutta la stagione.

Con l’Hellas esordisce in Serie A il 18 luglio, contro l’Atalanta. Juric lo promuove subito titolare, risultando una delle migliori scoperte del campionato 20/21. Nell’estate 2021 è proprio l’Atalanta di Sartori ad aggiudicarsi il talento veneto per 11 milioni di euro. Nei primi 6 mesi della stagione appena conclusa non trova spazio nell’Atalanta. Così a gennaio Lovato accetta una nuova sfida e si trasferisce in prestito secco al Cagliari, squadra impelagata nella zona retrocessione. Con i sardi, nonostante la retrocessione finale, gioca molto bene, contribuendo con le sue prestazioni a dare una speranza alla squadra cagliaritana. Perfettamente calato nel ruolo di centrale della difesa a 3 rossoblù, si distingue giocando ben 16 volte da gennaio a maggio.

Ora Lovato farà ritorno alla Dea, ufficialmente il prossimo 1º luglio alla scadenza del prestito secco con la società isolana, e i bergamaschi valuteranno quale potrebbe essere il futuro di Matteo.

È stato convocato in Nazionale per la prima volta, senza esordire, nell’under20. Nelle ultime due stagioni è diventato un punto fermo dell’under 21 guidata da Paolo Nicolato. Con gli Azzurrini ha partecipato anche alla spedizione per gli europei di categoria svolti tra marzo e maggio 2021.

188cm x 78kg, Matteo ha un fisico longilineo, con una muscolatura apparentemente non troppo sviluppata. Questo suo fisico asciutto ne favorisce soprattutto la corsa, Matteo infatti è molto rapido sia sul breve che sul lungo.

Destro naturale, è dotato di una buona tecnica individuale, visione di gioco e precisione negli appoggi. Non è un caso che sia Sullo a Padova, che Juric al Verona, nel corso delle ultime stagioni, gli abbiano affidato grossi compiti di impostazione da dietro. La sua efficacia col pallone tra i piedi non è mutata, anche cambiando posizione; infatti, se Juric gli ha affidato il centro della sua difesa a 3, Sullo lo ha spostato a sinistra e a destra della retroguardia, sempre con ottimi risultati.

Attento col pallone tra i piedi, attentissimo anche senza. Lovato è un difensore particolarmente efficace in marcatura. Lo si nota subito guardando le sue partite sotto la guida Juric: a Matteo viene spesso affidata la marcatura del centravanti avversari e i risultati del Verona, con lui in campo, sono stati ottimi finora. Arcigno e grintoso, non lascia respiro all’avversario. Inoltre, in marcatura sfrutta tutti i suoi mezzi fisici: dall’altezza, con la quale si distingue nei duelli di testa, alla velocità con cui sul breve ha la possibilità di anticipare qualsiasi avversario, e sul lungo può coprire ampie porzioni di campo.

L’esperienza in Serie A ha affinato alcune doti, precedentemente poco sfruttate. Lovato aveva un ottimo senso dell’anticipo, tuttavia in Serie A ha utilizzato questa dote con prudenza finché non ha acquisito sicurezza nella lettura del gioco avversario, diventando davvero molto efficace in situazioni di gioco che baricentro alto ed aggressività.

Si tratta dunque di un difensore completo, finora prevalentemente impiegato in retroguardie con una linea centrale composta da tre uomini, ma che per caratteristiche potrebbe tranquillamente adattarsi anche in una linea a 4 di difesa. Lovato, ancora oggi, considerata la giovane età e il ruolo è tra i prospetti più interessanti del campionato. Si tratta di un profilo perfettamente in linea con le caratteristiche richieste dal Bologna. Il potenziale è infatti ancora inesplorato e le sue ottime prestazioni in squadre poco funzionanti come il Cagliari 21/22 ne hanno aumentato certamente la consapevolezza di poter stare ad alti livelli. Certamente, visto il trasferimento costato 11 milioni appena un anno fa ai bergamaschi suggerisce la necessità di un grande investimento da parte del Bologna per acquisire il cartellino del biondo centrale padovano, ma col timbro di garanzia firmato Giovanni Sartori…

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