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Un circuito al mese – Assen: una storia a due ruote
Il suo nome è sinonimo di motociclismo. È quello di una località che da quasi un secolo ospita gare delle più importanti categorie su due ruote. Per quanto riguarda il Motomondiale, non ha paragoni: è l’unica gara in calendario dal 1949, ovvero dalla stagione inaugurale del campionato, e da esso non ne è mai uscito, se non nel 2020 a causa della pandemia da Covid-19. Svolta inizialmente lungo strade pubbliche, si è guadagnata in brevissimo tempo l’onore di potersi fregiare del titolo di Tourist Trophy (TT), proprio come la leggendaria competizione che si tiene sull’isola di Man, denominazione mantenuta anche quando la pista è divenuta permanente. Stranamente si trova in una nazione, i Paesi Bassi, che non è nota per aver espresso piloti di altissimo livello: gli Orange hanno in bacheca qualche titolo mondiale, vecchio ormai di decenni, nelle defunte classi 50 e Sidecar, ma nulla più. Nonostante ciò, il circuito di Assen, per la storia, la velocità e l’impegno necessario per affrontarlo, si è costruito una fama mondiale del tutto meritata. Negli anni, importanti modifiche al tracciato lo hanno reso sempre più sicuro, al costo però di rinunciare a delle sezioni di pista che contribuivano a costituirne l’identità. Assen è ancora, come viene storicamente definita, l’”università delle due ruote”?
Nascita ed evoluzioni
Il primo Gran Premio motociclistico d’Olanda fu organizzato nei dintorni di Assen, città di circa 70.000 abitanti nell’est dei Paesi Bassi, nel 1925, su di un circuito stradale di 28,4 km, molto stretto e in gran parte sterrato. Per questo, a partire dall’edizione successiva venne individuato un nuovo percorso, più corto (16,5 km) e più adatto ad ospitare l’evento, caratterizzato da lunghi rettilinei e pieghe veloci. Questo tracciato viene ricordato anche come il circuito della Drenthe, dal nome della provincia di cui Assen è capoluogo. Pur subendo diversi miglioramenti nella pavimentazione e nelle strutture collaterali, la sua conformazione non cambiò fino al 1954. Per l’anno seguente il circuito venne ridisegnato, con l’introduzione di nuove sezioni, mantenendo fisso il rettilineo di partenza, e il tutto avvenne in soli quattro mesi, un’impresa che viene tramandata come “il miracolo di Assen”. La lunghezza fu portata così a 7,7 km e venne costituita la base della pista attuale. Altre variazioni si susseguirono negli anni, la più vistosa delle quali nel 1984 tagliò una parte della sezione iniziale del percorso riducendolo a poco più di 6 km.
Il tracciato odierno
Dopo parecchi lavori che all’inizio degli anni duemila hanno riguardato l’ampliamento dei box e del paddock e l’allargamento delle vie di fuga di alcune curve, un nuovo drastico cambiamento nel 2006 ha coinvolto sempre il segmento iniziale del circuito. Esso fino ad allora prevedeva tre curve a destra, unite tra loro da tratti veloci e leggermente ondulati, prima di arrivare a una lenta curva a sinistra. Questa zona, molto caratteristica e dal sapore rétro, fu stravolta e ridotta a una sequenza di curve lente a destra molto ravvicinate. Il circuito di Assen misura attualmente 4,5 km, si percorre in senso orario e conta 18 curve, di cui ben 12 a destra. Superata la parte iniziale si giunge sul rettilineo principale, che misura 560 m. Anche la parte restante del layout è caratterizzata da frequenti cambi di direzione e da un alternarsi di curve lente con pieghe più veloci. Prima di tornare sul breve rettilineo del traguardo, i piloti devono affrontare una chicane insidiosa.
Moto, e non solo
Appuntamento fisso del Motomondiale, la gara si è sempre svolta l’ultimo weekend di giugno, con la particolarità che tradizionalmente si correva di sabato, col conseguente anticipo di un giorno di tutto il programma in pista rispetto ai canoni. Dal 2016 l’evento si conclude come tutti gli altri di domenica. Anche il campionato mondiale Superbike fa tappa ad Assen ogni anno dal 1992, con l’unica eccezione del 2020. Il circuito dei Paesi Bassi, come abbiamo visto, è nato per le moto e ha sempre mantenuto una predilezione nei confronti delle due ruote, e anche a questo deve il proprio fascino. Ma in tempi recenti anche le auto sono approdate ad Assen, dove si sono svolte gare di Formula 3 e Gran Turismo. Apparizioni interessanti sono state fatte dal DTM, dalla curiosa Superleague Formula e dal campionato americano Champ Car.
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