Basket
Giacomo Galanda a tutto tondo su Fortitudo, Virtus e Nazionale
Giacomo Galanda, ex giocatore visto con le maglie di Varese, Fortitudo e Siena ed attualmente Consigliere della FIP, è stato intervistato da Alessandro Gallo de “Il Resto del Carlino”. Sono stati tanti i temi trattati durante l’intervista come, ad esempio, Virtus e Fortitudo e per chiudere si è parlato anche di Nazionale.
FORTITUDO
“Non sto seguendo molto le dinamiche societarie. Una volta retrocessi, come purtroppo è accaduto alla mia Fortitudo, bisogna comprendere bene gli sviluppi. E fissare una scaletta che parte dai dirigenti, passa attraverso la figura dell’allenatore e finisce con i giocatori”.
“Ho letto che la figura di Myers è stata accostata al ruolo di nuovo presidente della Fortitudo e non posso che essere contento. Conosco Carlton, è una persona seria. Quindi se accetta è un bel segnale perché significa che valuta positivamente tutta l’operazione”.
“In Italia abbiamo un sistema meritocratico. Può succedere, come era accaduto alla Fortitudo nel 2019 di essere promossi. Ma può accadere anche il contrario: incappare in una stagione sfortunata o comunque negativa e retrocedere. Però la Fortitudo è conosciuta in tutta Italia per la sua passione. Di Fortitudo si parla sempre. La Fortitudo è un sentimento”.
“E’ un peccato che la Effe non sia ai massimi livelli, perché ha i suoi tifosi, un’identità precisa. E’ uno dei punti di forza del nostro movimento. Ma sono sicuro che tornerà al top”.
VIRTUS
“Aveva l’obiettivo di vincere l’EuroCup, per tornare in Eurolega. Ha ottenuto quello che voleva. Poi, forse, è arrivata alla finale scudetto dopo aver speso tanto in energie fisiche e mentali. Ma quello che più conta, pensando anche al sistema Italia, è che la Virtus abbia raggiunto il traguardo che si era prefissato. Dico questo perché finalmente avremo in Eurolega due squadre italiane. Certo, se penso ai miei tempi le italiane erano addirittura tre o quattro. Ma credo che il nostro campionato stia ritornando su certi livelli”.
NAZIONALE
“Voglio bene al Poz, che conosco da una vita. Mi auguro che possa fare una bellissima carriera. Ma temo che la tempistica non lo favorisca. E altrettanto sinceramente, avrei preferito che Sacchetti finisse il suo mandato”.
“Il presidente Petrucci, con la sua decisione, ha avuto il merito di spostare nuovamente l’attenzione sull’Europeo e sulla Nazionale italiana. Anche se Meo, dopo quella partita in Serbia che ci ha riportato ai Giochi dopo una vita, avrebbe dovuto avere la possibilità di chiudere il suo ciclo”.
“Giochiamo la prima fase degli Europei in casa. Si tratta di una montagna da scalare”.
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