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Schouten: «Voglio giocare una stagione più offensiva. Andare al mondiale è un grande obbiettivo per me»

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Oggi in conferenza è stato il turno di Jerdy Schouten, arrivato ieri in ritardo dopo gli impegni con la nazionale. Per lui è stata la prima convocazione con la selezione dell’Olanda, sperando sia di buon auspicio per il mondiale.

Come stai? Sei arrivato in ritiro ieri e hai sostenuto il primo allenamento, quali sono le tue condizioni? Sei un giocatore molto importante per il centrocampo del Bologna, quando non ci sei stato la squadra ne ha risentito tanto.

Sto bene, sto benissimo e non vedo l’ora di iniziare. Oggi sarà la prima volta che entrerò in campo qui e ho tanta voglia.

Ti sei reso conto di essere un giocatore molto importante per gli equilibri del centrocampo del Bologna? Lo scorso anno la tua assenza è coincisa con un momento abbastanza brutto della squadra e quando sei tornato invece la squadra ha ripreso a giocare.

Penso di poter aiutare la squadra, ma non penso che cambi tra vincere o perdere se io gioco. Penso di poter essere importante per la squadra e spero di esserlo.

Tu sei uno che crede nelle favole? Perché lo scorso anno è stato fino a Natale un incubo, poi come in una favola sono successe tante cose. Sei tornato a giocare sempre, hai conquistato la nazionale, non hai più avuto problemi fisici e ci hai anche annunciato che ti sposerai.

Non credo nelle favole, penso che se lavori sodo tutto arriva. Ho sempre fatto questo, non ho pensato che la mia stagione fosse finita e ho lavorato tanto. Penso che quella sia stata la cosa più importante, più di arrivare in nazionale. Poi si ho chiesto alla mia ragazza di sposarmi.

Lo scorso anno Mihajlovic rimproverò Theate perché disse che con la nazionale aveva perso un po’ di umiltà, può succedere la stessa cosa a te?

Non voglio dire cosa è successo con Theate, non tocca a me. Ma spero di no, non penso di essere un ragazzo che cambia velocemente.

La scorsa stagione de Boer, l’allenatore della nazionale, aveva detto che seguiva, ma poi non ti ha chiamato. Questa è stata per te una motivazione per fare ancora meglio? Nel periodo in cui non hai giocato hai riflettuto tanto su questa cosa?

Quando ha detto quelle cose mi ha reso fiero, se uno come Frank de Boer parla di te è un grande complimento. Mi ha dato la sensazione che ero vicino, quindi sì, certo, mi ha dato ancora più motivazione per arrivare là, però penso che la motivazione ci sia sempre stata.

Essendoti confrontato tanto con il Bologna e per un po’ con i tuoi compagni della nazionale, cosa hai capito che ti manca per essere un giocatore ancora più completo?

Questo lo sapevo già: voglio giocare una stagione intera, non diciotto ma trentatré partite, e voglio fare più cose offensive.

Hai avuto modo di confrontarti con Aebischer, un nuovo acquisto, e da tempo giochi insieme a Dominguez e Svanberg. La tua posizione cambia quando cambiano i tuoi compagni di reparto, ci puoi raccontare come può essere il tuo lavoro nello specifico con Nico Dominguez, visto che forse dei quattro siete i due più simili?

Non cambia tanto perché io sono sempre quello più difensivo, anche quando gioco con Dominguez lui sta un po’ più avanti di me: non cambio.

L’inverno scorso, c’è stato un momento in cui hai temuto di non riuscire a tornare quello che eri prima? Quando sei tornato sei subito diventato indispensabile per questa squadra, hai giocato tutte le partite e sei sembrato cresciuto anche come personalità. Quel brutto momento può averti aiutato a crescere a livello di personalità?

Non ho mai pensato che non sarebbe andata bene dopo l’infortunio perché ho sentito che cosa fosse e abbiano fatto un programma per tornare bene e ci ho sempre creduto. Forse sì, mi ha aiutato, ma adesso basta con gli infortuni.

Si è parlato dei rinnovi di alcuni giocatori in scadenza tra due stagioni, tra cui ci sei tu, avete già iniziato il discorso sul prolungamento del contratto?

Sì, stiamo parlando con il club, soprattutto il mio procuratore, quindi non ho tanto da dire. Penso ci sarà anche un po’ di conversazione tra me e i direttori, soprattutto sul piano sportivo, ma non è ancora successo.

Come si prepara una stagione dove avete un appuntamento a livello di nazionale così importante a metà anno? Chi deve conquistare il mondiale con la convocazione come si prepara a questa stagione?

Come sempre, anche adesso dobbiamo giocare le partite per vincere, dobbiamo fare sempre questo. Penso che nel periodo del mondiale sarà un po’ diverso dal normale, ma per adesso non cambia.

A livello tattico cambierà qualcosa per te? Sembra che il Bologna possa giocare con molta più frequenza a quattro a centrocampo, per te cambia qualcosa?

Sono arrivato ieri per cui non ne abbiamo ancora parlato.

Hai detto che vuoi fare qualcosa di più in fase offensiva, ma un gol bello come quello di Venezia lo avevi già fatto?

No, quello è il mio più bello, però posso farne anche due così questa stagione

Sui gol puoi chiedere consiglio anche ad Arnautovic: al di là del problemino che ha avuto stamattina come l’hai trovato?

L’ho visto ieri quando sono arrivato, però non ho parlato con lui dopo quello che è successo, non so come sta.

L’idea di potersi fare male e perdere il mondiale è una cosa che ti può condizionare o che può condizionare un giocatore?

Non mi condiziona perché penso solo di voler fare di più. Devo trovare un programma dove non si esageri, perché andare al mondiale è un grande obiettivo per me. Voglio lavorare tanto per quello, ma non devo esagerare: devo trovare un equilibrio.

In nazionale c’è un giocatore come Frenkie de Jong che credo sia un ispirazione per i giocatori che fanno il tuo ruolo. Ti ha dato qualche consiglio? Avete parlato?

Sì, abbiamo parlato, siamo stati la sedici giorni insieme, ma non ho chiesto a lui cosa devo fare. Però sì, lui è un giocatore fortissimo.

Nella partita in cui hai giocato cinque giocatori su undici della vostra Olanda venivano dalla Serie A. Che tappa è per voi? Quanto è importante per un giocatore potersi confrontare con questo calcio?

Molto importante, penso che la Serie A sia un campionato molto forte e credo che lo pensino anche in Olanda e per questo siamo molto interessanti per l’allenatore della nazionale.

Visto che segui molto il campionato olandese ti chiedo: che giocatore è Strand Larsen?

Non l‘ho visto giocare molto perché è in Olanda da quando io sono arrivato in Italia.

È un obiettivo del club…

Non lo so, io non compro i giocatori.

E Van Hooijdonk invece l’hai visto giocare in Olanda?

Si, ho visto qualche partita quando giocava al NAC Breda. Ha segnato tanti gol là, per questo lo conosco.

Può dare qualcosa?

Qui? Si, penso che ogni giocatore che abbiamo qua può dare qualcosa, altrimenti non sarebbe qui.

C’è qualcuno che ti è stato vicino in modo particolare e che ti ha aiutato a superare il momento dell’infortunio?

Si certo, ce ne sono tanti: i miei genitori e la mia ragazza perché sono andato in Olanda, anche i fisioterapisti sia la che qua. Ci sono state tante persone che mi hanno aiutato in quel periodo.

Il tuo obiettivo con il Bologna in questa stagione oltre a fare qualcosa di più in attacco?

Voglio fare una grande stagione, come squadra e come giocatore. Penso che potremmo fare di più dell’anno scorso e quello è l’obbiettivo. Forse posso dire che vogliamo raggiungere i 50 punti.

Hai parlato con Mitchell Dijks? Hai avuto qualche pensiero riguardo la sua permanenza qui?

Quello devi chiederlo a lui, non a me.

(Fonte: Bologna FC)

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