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Chiacchiere da Bar…bieri – La F1 salverà il motore termico?

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La pausa estiva della Formula 1 si sta rivelando essere molto meno pausa di ciò che ci si aspettava. Oltre all’incredibile mercato piloti, “ostaggio” della querelle Oscar Piastri-Alpine, con McLaren e Daniel Ricciardo sullo sfondo, a tenere banco c’è anche il regolamento tecnico che entrerà in vigore a partire dal 2026. Dopo aver messo pesantemente mano all’aspetto delle vetture e alla loro aerodinamica, questa volta è il momento di toccare ciò che c’è sotto il vestito.

Dal 2014, anno dell’avvento dell’era turbo-ibrida, infatti, il cuore pulsante delle monoposto è rimasto sostanzialmente invariato. Dopo una lunga attesa e, si immagina, anche un certo tira e molla da parte delle case costruttrici, si è infine trovata la quadra sul restyling delle norme sulle power unit. Il faro è sempre quello, il contenimento dei costi, unito anche a un pizzico di livellamento delle prestazioni. Ormai è un segreto di Pulcinella che sia Porsche, acquistando il 50% della Red Bull Racing, che Audi, probabilmente diventando proprietaria al 75% della Sauber, entreranno in Formula 1 nel 2026. Per permettere l’ingresso delle due aziende del Gruppo Volkswagen, Ferrari, Mercedes e Renault hanno dovuto fare una rinuncia: le power unit infatti rimarranno orfane di una componente, la MGU-H, vale a dire il sistema di recupero del calore che permette di ricaricare le batterie insieme alla MGU-K, il recupero dell’energia cinetica che invece rimarrà e verrà rafforzata.

C’è quindi un passo indietro da parte di FIA e Formula 1, volto in realtà a fare due o più passi avanti. La MGU-H è stata da sempre la principale indiziata dell’aumento sproporzionato dei costi per i motoristi, che hanno speso in ricerca e sviluppo anche cifre vicine al miliardo di dollari per poter entrare nel Circus. Questa tecnologia, poi, ha poca ricaduta sul prodotto di serie e quindi è stata sacrificata. Di contro, la parte ibrida dovrà garantire nel prossimo futuro il 50% della potenza della power unit, con il motore termico che assicurerà il restante 50%. Ciò si tradurrà probabilmente in un ridimensionamento della parte endotermica a favore di un’ibridizzazione ancora più spinta. La MGU-K passerà infatti dagli attuali 120 Kw ai futuri 350 Kw, pari a circa 470 cavalli. C’è però l’incognita delle parti comuni: probabilmente sia il turbocompressore che l’MGU-K saranno uguali per tutti.

Infatti, a partire dal 2023, anche i motoristi saranno soggetti al budget cap: i costi saranno fissati in un massimo di 95 milioni di dollari nel triennio 2023-2025, che si alzerà a 130 milioni per il 2026, stagione per la quale i motori dovranno essere riprogettati praticamente da zero in ogni sua parte. L’altra novità è quella dell’utilizzo di carburanti sintetici sostenibili al 100%, che rappresenteranno un’altra grossa sfida per le case.

Quindi si tratta di fare un passo indietro per compierne due in avanti, per garantire il contenimento dei costi e non solo. Ogni nuovo costruttore sa già che, ogni anno di F1, gli costerà circa 300 milioni di dollari. Chissà se, a fronte di questo cambiamento, ci saranno altri marchi interessati al Circus. Oltre a ciò, la FIA e la Formula 1 si pongono come principale diga alla mobilità elettrica vista come unica salvezza del pianeta Terra: è innegabile, a questo punto, che anche e soprattutto dalla Formula 1, tornata ad essere sempre più seguita nonostante i costi sempre meno popolari per vederla dal vivo e seguirla in TV, passerà il salvataggio del motore endotermico.

Dal 2035 in Unione Europea non si potranno più vendere auto a diesel o benzina, sancendo di fatto la morte dei motori a combustione. Se attraverso le competizioni motoristiche le aziende riusciranno a creare carburanti sintetici sostenibili, sia a livello ecologico garantendo zero emissioni, che dal punto di vista di costi e di prestazioni, potremmo forse riuscire a non rassegnarci al fatto che solo la mobilità elettrica potrà salvare il mondo. Chi vivrà vedrà, ma da oggi, c’è qualche speranza in più per la sopravvivenza dei motori a scoppio.

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