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Corriere della Sera – Sabatini «Bologna società seria. Ho a cuore Sinisa più di qualsiasi altra cosa»

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Fernando Pellerano ha intervistato Walter Sabatini in occasione del match tra Bologna e Salernitana, ultime due squadre per cui ha lavorato e che ora è in attesa che «qualcuno abbia bisogno di me». Interrogato su queste due ultime avventure Sabatini si è espresso con parole di amore misto a dispiacere sull’esperienza rossoblù, squadra che dice di aver desiderato fortemente e in cui sente di aver sbagliato nell’approccio perché, entrando senza un ruolo preciso e con l’inconsapevolezza su chi dover gestire prioritariamente, Bologna o Impact Montreal, non è stato in grado di dare al Bologna «attenzione esclusiva e massimale» come, invece, avrebbe meritato. La separazione non è stata poi semplice, ricorda, infatti, come dopo una partita da lui definita «indecente» l’Empoli si assunse tutte le responsabilità e, dopo un giorno di riflessioni, Saputo preferì optare per una separazione. Sabatini, molto legato ai progetti per cui lavora, ricorda come si risentii molto quando, commentando il suddetto match contro l’Empoli, il presidente gli disse in tribuna che quella era «una squadra di m…» e come questo diede il via una serie di scontri insanabili; incalzato da Pellerano, sostiene di non aver mai avvalorato le affermazioni di Saputo, ma di essersi solamente preso le proprie responsabilità. Il rapporto tra Sabatini e il suo ex presidente d’allora sembra non essersi più risanato, differentemente da quello con Fenucci esaltato perché «svolge un lavoro molto difficile e lo fa bene», sottolineando come sia stato difficile gestire il covid e i problemi di salute di Mihajlovic senza mai esporsi eccessivamente. Parlando della partita di oggi non riesce però a rimanere neutrale in quanto, pur provando affetto per la Salernitana, guarda al «Bologna con un occhio particolare perché Sinisa merita tutta la fortuna di questo mondo» e consiglia ai rossoblù di prestare attenzione a Vilhena, Botheim, Bonazzoli e Mazzocchi. Riguardo a Mihajlovic ha sottolineato come lo stia trovando bene e migliorato, grazie anche al suo irriducibile carattere e, secondo Sabatini, con una squadra di giovani potrà fare molto bene, così come ha già fatto con Hickey e Theate. Interrogato poi sul mercato si è detto d’accordo con le cessioni fatte in questo mercato dal Bologna, perché «una cosa assoluta nel calcio è che quando c’è una plusvalenza certa si deve vendere» e ha sottolineato l‘importanza del lavoro fatto da Bigon negli ultimi sei anni, evidenziando come Kasius, ultimo colpo della sua era, sarà in grado di sorprendere in futuro. Parlando di Sartori sostiene che finora «ha fatto un buon lavoro, è sicuro», perché giocatori come Lucumì, Zirkzee e Moro sono stati ottimi colpi, in grado di fare la differenza se messi nelle giuste condizioni, così come Cambiaso, a cui va dato tempo, e Lykogiannis. Non conoscendolo ha preferito, invece, non sbilanciarsi su Ferguson. Sabatini parlando della società non ha dubbi sulla sua serietà e competitività sottolineando come sia in grado di «ottenere gli obbiettivi che si può prefiggere ora». Infine, per chiudere, è bello riportare le parole positive spese ancora una volta sul suo amico Mihajlovic «vedrete che Sinisa si rimette a posto, si capisce da certe telefonate, quando scherza ed è polemico vuol dire che la guarigione è in atto».

(Fonte: Corriere della Sera – Fernando Pellerano)

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