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Il Resto Del Carlino – Facce scure a La Spezia. Ora la partita con al Fiorentina è decisiva per Mihajlovic

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La panchina traballa ma il tecnico si sente forte della fiducia della società. Oggi lo scarico a Casteldebole potrebbe essere un’occasione di confronto

Ieri sera dopo la partita al Picco gli allenatori hanno analizzato la partita ai microfoni della stampa, ma alcune facce possono dire molto di più delle semplici parole. Un panchina è in bilico ed è quella di Sinisa Mihajlovic, ma salvo colpi di scena la società si è presa 24h di riflessione e il tecnico resterà regolarmente in carica fino allo scontro con la Fiorentina. In conferenza stampa il tecnico serbo non fa giri di parole: “Non ho la percezione che la società abbai perso la fiducia in me, ho la coscienza pulita e tiro dritto per la mia strada”. L’aria che si respira intorno a Mihajlovic è tutto tranne che serena, così come la reazione di Di Vaio alle domande dei giornalisti. “Guardate le facce e interpretatele”. Queste le parole del dirigente rossoblù alle continue domande sul futuro dell’allenatore. Parole che possono dire tutto o niente ma guardando i volti scuri forse qualche spunto può essere già tratto.

Il presidente Saputo ieri era in tribuna e ha visto la partita con tutta la dirigenza al completo, insieme a Fenucci, Di Vaio e Sartori. Alla fine del match è tornato a Bologna insieme al figlio in un rigoroso silenzio. Oggi sarà a Casteldebole quando la squadra svolgerà la seduta defaticante come al solito dopo ogni partita. Ci sarà un incontro con Mihajlovic? Potrebbe sì anche se il tecnico ha negato appuntamenti in agenda con il patron. Per ora si continua così con Sinisa che naviga per mari impervi senza troppe protezioni. “Il mio stato d’animo è lo stesso che avevo dopo Verona e Salernitana. Facciamo gol poi ci abbassiamo e smettiamo di giocare. Non ho nessun dato per sentirmi a rischio. Non mi fascio la testa prima di essermela rotta. La squadra va in campo e gioca, gli errori sono tecnici e non dipendono dall’allenatore: non è che posso andare in campo io a calciare gli angoli e le punizioni”. Alle domande dei giornalisti per sapere se ci sarà un confronto con Saputo risponde lapidario: “Mi chiedete se parlerò con il presidente? Domani mi sveglio e se sono ancora vivo andrò in campo per fare allenamento”.

Dopo queste dichiarazioni scendono i brividi lungo la schiena, ma di solidarietà per un uomo che anche domenica ha sfidato il caldo di una giornata di fine estate, alzandosi solo un paio di volte e cercando di rimanere nell’ombra. “Dopo aver segnato il primo gol abbiamo indietreggiato. Gli esterni avrebbero dovuto aggredire i loro quinti ma non lo hanno fatto”. Morale? È sempre colpa di qualcuno o qualcosa, mai la sua. Invece ha ragione Sinisa quando parla delle prove deludenti dei nuovi arrivati. “Oggi ho provato a cambiare, mettendo dentro i nuovi. Ma si sapeva: ci sono giocatori che si adattano subito, altri che impiegano più tempo e altri ancora che non si adatteranno mai. Ci vuole tempo”.

Non è scontato però che il club gli conceda altro tempo. All’orizzonte c’è la fiorentina e per quella partita il tecnico dovrebbe essere regolarmente in panchina. Non si sa invece quale sia l’orizzonte di Barrow anche ieri autore di una prestazione negativa. “L’ho inserito lì perché doveva trovare gli spazi. Ma non lo ha fatto. È un ragazzo d’oro ma caratterialmente non è forte. Speriamo torni il Barrow dei primi tempi”.

Fonte: Il Resto del Carlino, Massimo Vitali

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