Bologna FC
Il Resto del Carlino – Fra il Bologna e Mihajlović c’è anche l’ipotesi del divorzio consensuale
Come anticipato dal giornalista Massimo Vitali. se nelle prossime ore si convincerà Sinisa a fare un passo indietro – non cosa facile né scontata – o comunque a trovare una formula di fine rapporto che non si configuri come un esonero, le strade di Sinisa Mihailovic e del Bologna si separeranno.
Nel caso di divorzio consensuale si aprirebbero le porte di Casteldebole per il sostituto: Roberto De Zerbi su tutti, ma anche Claudio Ranieri. Con la prospettiva, sempre che si trovi la quadra, che un nuovo allenatore possa sedersi sulla panchina rossoblù già domenica al Dall’Ara con la Fiorentina.
È questo il verdetto di un lunghissimo lunedì pomeriggio, fatto di confronti serrati a Casteldebole tra Joey Saputo e i suoi dirigenti, per trovare la via d’uscita a una situazione che dal punto di vista tecnico si è fatta insostenibile. Mihajlovic da tempo ha perso la presa sul gruppo. Basti riflettere un dato per comprendere l’operato di Sinisa: nel 2022 in campionato il suo Bologna ha raccolto appena 4 vittorie, tutte nella scorsa stagione, in 24 partite. Ad oggi, a cinque giornate dell’inizio del campionato, i punti in classifica solo solamente tre.
Sinisa non ha incontrato alcun dirigente rossoblù né diretto la seduta di allenamento di ieri, diversamente da quanto aveva annunciato domenica sera al Picco, perché impegnato da uno dei tanti step del suo complicato percorso sanitario. Così la seduta defaticante l’hanno diretta gli uomini del suo staff, mentre la sede era presidiata da Di Vaio e Sartori.
Nel primo pomeriggio sono arrivati anche Fenucci e Saputo, che poi sono rimasti in sede fino all’ora di cena insieme con i due uomini mercato e al capo scouting del settore giovanile Marchetti, cercando un primo approccio con Mihajlovic e venendone respinti rispetto alla richiesta di dimissioni, e stringendo i tempi per individuarne il sostituto.
La squadra oggi non si allena: l’appuntamento al campo è dunque fissato per domani, quando non è detto che Sinisa potrà essere presenze. Certezze non ce ne sono, perché il passo di chiudere il rapporto con il tecnico è complicato e potrebbe richiedere un supplemento di tempo.
Lo scoglio è di forma e insieme di sostanza. Per le tacite regole che governano il mondo del calcio, subentrare a un allenatore malato allontanato col timbro dell’esonero avrebbe il sapore di una scorrettezza morale: questo ad oggi potrebbe frenare l’arrivo dei potenziali tecnici per il dopo Sinisa.
La partita adesso è un’altra: trovare un’intesa con Mihajlovic perché la via d’uscita non assuma i contorni dell’esonero. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo la volontà di un uomo che fino a ieri non voleva saperne di fare un passo indietro.
Fonte: Il Resto del Carlino, Massimo Vitali
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