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Resto del Carlino – Mihajlovic avrebbe voluto ancora tempo, cronaca di un addio

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La fine del rapporto tra Mihajlovic e il Bologna è stato un processo lungo e difficile, prolungato, forse, oltre quella che sarebbe stata la sua naturale conclusione. Proprio per questo esso è stato divisivo, come la maggior parte della carriera dell’ormai ex allenatore rossoblù, e ha scatenato i commenti e i giudizi della gente, dando all’addio un tocco di amarezza maggiore rispetto a quello che una storia così avrebbe meritato.
I tre punti in cinque gare sono sembrati troppo pochi a Saputo per questo inizio di campionato e così ieri Fenucci, Sartori e Di Vaio si sono incontrati a Roma con Mihajlovic per cercare di trovare una soluzione comune, una via d’uscita che fosse positiva per entrambe le parti. L’ex mister, però, avrebbe voluto altre cinque giornate per dimostrare di essere ancora in grado di gestire la squadra e ottenere risultati, promettendo che se alla decima partita stagionale non fosse migliorata la situazione lui stesso si sarebbe dimesso. La decisione della società era però irrevocabile e così, attorno alle 17 di ieri, hanno annunciato che il rapport professionale si sarebbe interrotto, senza, però, utilizzare mai il termine esonero. Può, infatti, finire il patto lavorativo, ma non il legame sentimentale instauratosi con il mondo Bologna a partire dal 2019. Mihajlovic prese i rossoblù in un momento di crisi dopo la gestione Inzaghi e riuscì a trasportare la squadra dalla zona retrocessione fino a un decimo posto, seguito negli anni successivi da due dodicesimi posti con salvezze agevoli. L’esperienza bolognese è stata segnata dall’apparire nel luglio 2019 della leucemia, che non ha impedito a Mihajlovic di seguire la squadra, come nell’apparizione a Verona, a cure ancora in corso, e che sembrava sconfitta a seguito del trapianto a ottobre, salvo poi ripresentarsi lo scorso marzo. Rimarranno negli occhi le immagini della squadra al Sant’Orsola a cantare per il mister e trasmette l’affetto di una città intera. Anche se il rapporto lavorativo è terminato, così non è per quello umano ed emotivo, ne sono una testimonianza le parole di Fenucci «a Sinisa mi legheranno sempre un’amicizia e un affetto oltre i rispettivi ruoli professionali, ma ci troviamo a dover fare questa scelta dolorosa per il bene della squadra. Il suo è un esempio che resta nella storia del nostro club». Lo stesso amministratore delegato aveva provato a convincere Saputo a dare un’ultima possibilità, ma il proprietario del Bologna è stato inamovibile e ha portato avanti quella che dice essere stata la decisione più difficile da quando è il presidente dei rossoblù; la sua assenza ieri all’incontro definitivo non sembrerebbe però aver fatto piacere a Mihajlovic, che lo avrebbe voluto presente al resoconto finale. L’ex allenatore ha comunicato ai membri del suo staff l’esonero, ma il momento in cui parlerà singolarmente con loro è temporaneamente rinviato, così come con i giocatori, alcuni dei quali, però, hanno già mostrato il loro affetto a Mihajlovic.

(Fonte: Resto del Carlino – Gianmarco Marchini)

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