Bologna FC
L’altro spogliatoio: l’Empoli di Paolo Zanetti
La prima sulla panchina rossoblù di Thiago Motta è un momento importante per la stagione del Bologna. La squadra ha raccolto immediatamente il bottino pieno dopo l’addio di Mihajlovic con l’interregno di Vigiani, e ora dopo una settimana di lavoro si riparte con una nuova gestione che cercherà di dare una definitiva sterzata alla stagione della squadra rossoblù. Di fronte, per la seconda gara consecutiva al Dall’Ara, l’Empoli di Paolo Zanetti, che nonostante un pieno di complimenti è ancora a secco di vittorie.
Così come il suo predecessore Andreazzoli, Paolo Zanetti ha continuato il progetto tecnico che da anni va avanti ad Empoli. La squadra toscana, infatti, esclusa qualche occasione ha sempre puntato la costruzione della propria squadra sul modulo 4-3-1-2, derogando da questo schema solo per questioni di risultati. L’Empoli ha così cercato di dare continuità sia al progetto, sia ai giocatori in rosa. Tuttavia, il cambio quasi completo degli elementi del reparto offensivo ha creato una certa anemia nella finalizzazione, che ha costretto l’Empoli a diversi pareggi e nessuna vittoria. Nel modulo immaginato dalla società vi era probabilmente l’idea di avere un trequartista con fantasia che potesse innescare le due punte. Da alcune partite il trequartista però è un uomo offensivo (Pjaca), che dovrebbe dare un aiuto più importante alla fase di finalizzazione dell’azione, lasciando però qualche carenza sia nella fase di non possesso e di regia della fase offensiva.
Per provare a superare le difficoltà, l’Empoli si è sbilanciato in avanti. A centrocampo Zanetti ha cercato di inserire tutti i giocatori più qualitativi in rosa. Queste soluzioni hanno scoperto la difesa, che spesso deve difendere senza il supporto della copertura del centrocampo. Inoltre, i toscani hanno qualità anche nei terzini, in particolare sulla sinistra dove Fabiano Parisi sta mettendo in mostra qualità importanti, sia tecniche che fisiche. Il terzino mancino dell’Empoli è una delle soluzioni più importanti dei toscani per uscire palla al piede dalla difesa. L’esterno è in grado di giocare il pallone in avanti con qualità saltando la prima linea di pressing degli avversari, ma anche di rischiare il dribbling e ribaltare l’azione con una percussione palla al piede. Un mini Theo Hernandez che l’Empoli sfrutta per risalire il campo più velocemente, non avendo a centrocampo un regista davanti alla difesa in grado di gestire l’impostazione bassa della manovra.
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