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Corriere di Bologna – Bologna, Arnautovic deve tornare al centro della manovra
L’avventura di Thiago Motta è partita male. L’italo-brasiliano ha cominciato la sua esperienza rossoblù con una sconfitta. Il tutto nonostante un evidente predominio territoriale di cui però il Bologna non è riuscito ad approfittare, nonostante avesse in campo il centravanti, capocannoniere del campionato: Marko Arnautovic.
OCCASIONE PAUSA. Proprio Marko Arnautovic è l’uomo che nelle prime due partite del post Mihajlovic ha subito i maggiori “danni”. L’austriaco, infatti, rispetto alla gestione del tecnico serbo, in queste prime 7 partite ha visto ridurre drasticamente il numero di palloni toccati e dunque il suo coinvolgimento nella manovra offensiva rossoblù. Il numero 9 rossoblù ha visto ridursi il numero di palloni giocati del 40%. Rispetto alla gestione di Sinisa, in cui Marko toccava oltre 44 palloni per partita, contro la Fiorentina nell’unica partita sotto Luca Vigiani, Arnautovic ha toccato appena 23 palloni, anche se tanti sono bastati per collezionare un assist e un gol, il sesto della stagione; contro l’Empoli, nel nuovo (vecchio) 4-2-3-1 di Thiago Motta i palloni giocati dall’austriaco sono stati 30, chiuso nella morsa di Ismajli e Luperto, abbandonato da Orsolini e Barrow che hanno toccato più di 50 palloni, gestendoli perlopiù male. Anche Soriano, schierato trequartista nella posizione che più lo aveva fatto sentire a suo agio finora a Bologna, ha faticato non riuscendo a proporsi come supporto ad Arnautovic. Così l’austriaco si è dovuto arrendere al palo che gli ha impedito la settima rete in campionato. Ora però c’è la pausa e Arnautovic è partito alla volta dell’Austria per rispondere alla convocazione della sua Nazionale.
SEMPRE PIÙ SUA. La Nazionale Austriaca è ormai il Regno indiscusso del centravanti rossoblù. Con le prossime due partite in programma Marko potrebbe superare Andreas Herzog e diventare l’austriaco con più presenze nella storia dell’Austra: 104. Un record importante che sottolinea quanto Marko tenga alla sua Nazionale. Così come tiene al collettivo e ai rapporti umani costruiti in questo anno e mezzo di militanza rossoblù. Dal ritiro della rappresentativa austriaca, Marko ha risposto anche alle domande sul Bologna e sul suo momento: “Se segno sei gol su sette della mia squadra non posso essere scontento, ma se i punti in classifica non sono abbastanza… Sono uno che pensa alla squadra, non gioco da solo ma con i miei compagni: se la squadra riceve critiche, voglio fare di tutto per uscirne”. Animo battagliero che sa bene che i suoi 6 gol sono stati certamente importanti, ma ancora non bastano per portare su il Bologna che ha bisogno quindi di ancora più impegno.
Inevitabilmente le domande sul club si sono poi spostate sull’esonero di Mihajlovic che a Bologna lo ha voluto fortemente e lo ha convinto a trasferirsi: “Il suo esonero mi ha molto amareggiato, perché vedo Sinisa diversamente dalle altre persone: per me è come un amico o un fratello maggiore, non solo un allenatore”. Dichiarazioni forti di un giocatore che mette l’anima per sé e per la sua squadra dentro e fuori dal campo: “Ora la vita va avanti per entrambi. Spero che per Sinisa le cose vadano sempre meglio”.
fonte: Alessandro Mossini, Corriere di Bologna
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