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Il Resto del Carlino – Un voglioso Orsolini si candida per una maglia da titolare contro la Juve

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Le esigenze delle “Nazionali” hanno portato via 12 componenti della rosa di Thiago Motta, lasciando la settimana, senza campionato, priva di quegli elementi che permettessero all’allenatore rossoblù di iniziare a sperimentare moduli, conoscendo così i giocatori e le loro caratteristiche. La squadra messa in campo ha adottato il 4 3 3, schema su cui sembra che Motta voglia puntare in questo suo primo frangente di campionato.
La prima amichevole mottiana con la Primavera di Luca Vigiani, finita poi 2 a 0, ha fatto emergere un vogliosissimo Riccardo Orsolini (giocatore da cui il mister italo-brasiliano si aspetta molto in punto contributo alla manovra d’attacco), autore delle due reti, una per tempo, e di una partita dove Motta lo ha provato prima a destra e poi a sinistra, con un esito molto interessante.
Per l’allenatore ex Spezia Orsolini ha potenziale e margini di crescita, deve solo essere meno arruffone e più preciso, ma la determinazione messa in campo ieri è un buon viatico per una maglia da titolare all’Allianz Stadium contro la Juventus.
Tornando allo schema, protagonista del centrocampo e schierato nel vertice basso, per Motta, è Gary Medel, mossa che panchinerebbe (usiamo il condizionale) Jerdy Schouten, che ieri ha proprio giocato lì davanti alla difesa, composta da Lorenzo De SilvestriJoaquin Sosa,  Kevin Bonifazi Chiaralampos Lykogiannis. Di fianco a Jerdy hanno giocato quelli che fino a qui hanno avuto poco spazio: Nikola Moro e Lewis Ferguson, entrambi poco utilizzati da Sinisa Mihajlovic nelle prime giornate di campionato.
In un 4 3 3, oltre a Schouten, rischia di non trovare posto anche Roberto Soriano, ieri provato da punta, per l’assenza di diversi attaccanti di ruolo. Difficilmente il numero 21 rossoblù potrebbe trovare spazio in un 4 3 3, che ne snaturerebbe le caratteristiche.
Ad una settimana abbondante dal big match di Torino è ancora presto per tirare conclusioni, ma ci sono indizi che lasciano intravedere un nuovo Bologna, che potrebbe essere totalmente differente da quello che abbiamo visto quest’estate.  

 
(Fonte Giacomo Guizzardi – RdC)

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