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Stadio – Intervista a cuore aperto a Marco Di Vaio

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In una lunga e profonda intervista rilasciata a Stadio, la bandiera rossoblù ed oggi dirigente del Bologna Marco Di Vaio ha toccato numerosi temi legati al Bologna: dall’arrivo del nuovo allenatore Thiago Motta, all’evoluzione di Arnautovic, fino alla prossima sfida con la Juventus.

Domenica 2 ottobre si giocherà Juventus – Bologna. Due squadre con una storia importante, due squadre in un momento difficile del campionato, due squadre che vogliono rialzarsi al più presto. Proprio alla figura di Marco Di Vaio è legata l’ultima vittoria rossoblù in casa della Juventus, il 26 febbraio 2011 ed il ds ricorda quel giorno con queste parole:

«Bologna vince 2-0 a Torino contro la Juventus e i due gol li segno io. Per certi versi è un ricordo meraviglioso, per altri purtroppo è solo un ricordo. Se non sbaglio, è l’ultima gioia dal 1980-81 ad oggi in campionato»

L’ex attaccante rossoblù ha però qualche rammarico sul finale di campionato della stagione 2010-2011:

«Ci mettemmo passione, cuore, peccato che poi il nostro finale di annata non fu all’altezza e di conseguenza fu dimenticato troppo in fretta l’impresa che facemmo»

Nell’ultimo confronto fra Bologna e Juventus, il 16 aprile 2022 all’Allianz Stadium, i rossoblù sono andati vicinissimi a sfiorare l’impresa. Gol del vantaggio di Marko Arnautovic poi un finale confuso con le espulsioni di Soumaoro e Medel ed il pareggio di Vlahovic al 95’. Tanto l’amaro in bocca per i tifosi del Bologna che stavano già pregustando i festeggiamenti per quella che sarebbe stata un’altra storica impresa. Non un ricordo felice anche per Di Vaio:

«Quando penso a quello che successe mi incazzo di nuovo, ricordo che litigai con tutti in tribuna. Segnò Arnautovic, giocammo alla grande, avremmo meritato di vincere, poi per colpa di quel finale avvelenato e ingiusto che dovemmo vivere rischiammo addirittura di perdere»

Domenica il Bologna avrà la possibilità di riscattarsi per quel finale di partita che continua a lasciare molti dubbi. Entrambe le squadre vorranno vincere a tutti i costi, sarà sfida fra Allegri e Motta e derby interno fra Vlahovic e Arnautovic. Come è noto l’attaccante della Juventus gioca per la nazionale serba, non tutti ricordano però che anche il bomber del Bologna, sebbene scenda in campo con la nazionale austriaca, ha origini serbe da parte di padre. E proprio Marko Arnautovic è stato al centro del mercato estivo rossoblù, con forti interessamenti della stessa Juventus, che domenica affronterà da avversario, e del Manchester United.

Per la permanenza sotto le Due Torri, chiave è stato il ruolo del ds rossoblù, che ha commentato così gli interessamenti estivi per il bomber del Bologna:

«Abbiamo fatto un grande lavoro con Marko, in ogni attimo gli abbiamo evidenziato la nostra stima. La Juve non ce lo ha mai chiesto direttamente, ma il Manchester United sì, eccome. Il Manchester United non si è ritirato per colpa di quei tifosi ma solo perché Arnautovic ha capito di essere al centro del nostro progetto oggi e nei prossimi anni.

Marko si è comportato da campione vero, essendosi reso conto di quello che rappresenta per il Bologna e per Bologna. Un punto di riferimento in campo e fuori. Mi ha sorpreso per il suo coinvolgimento, per come sta aiutando anche i calciatori più giovani. Marko è molto inglese, dà sempre tutto»

Di Vaio si è anche soffermato sul cambio di atteggiamento del bomber nei confronti del gol:

«E’ sempre stato un leader ma mentre prima pensava soprattutto agli altri e gi dava più godimento fare un assist che un gol, ora pensa sia all’assist che a fare gol. L’importante è che Marko sia in fiducia e lo è. Vedrete che Barrow, Orsolini, Sansone gli andranno dietro»

Non poteva mancare anche un commento sull’addio di Siniša Mihajlović, esonerato dal club che ha deciso di sostituirlo con Thiago Motta:

«Ci siamo resi conto che qualcosa era cambiato rispetto al passato fin dalle prime partite internazionali, dalla sconfitta di Roma contro la Lazio. Una squadra con maggiori certezze avrebbe fatto risultato. Da tutte le partite siamo usciti con una convinzione forte, quella di aver lasciato punti importanti sul campo. L’esonero di Sinisa era inevitabile, ci siamo dati tanto noi e Sinisa ma quello era un atto da fare per il bene del club e della squadra»

L’ex centravanti, in un altro passaggio della sua intervista, ha voluto sottolineare quanto abbia pesato l’assenza dell’allenatore serbo:

«Non deve essere letta come una scusante, ma la mancanza di Sinisa con la sua grande personalità, con la sua infinita credibilità ha pesato sulla mancata crescita della squadra. Non lo abbiamo mai detto non volendo darle un alibi, ma è la verità. Ci fosse stato Sinisa questo Bologna sarebbe già decollato»

Nella lettera di ringraziamento però, nonostante gli attestati di stima da parte del club verso l’ex allenatore rossoblù, Sinisa non ha citato né Di Vaio né Sartori. Questo il commento a riguardo di Marco Di Vaio:

«Con Sinisa ho avuto un rapporto di grande amicizia, penso di essergli sempre stato vicino. Abbiamo pianto insieme quando ha appreso della malattia e questo ci ha uniti molto. Ecco, Sinisa non ha ringraziato chi sotto l’aspetto tecnico lo ha giudicato»

Infine l’ex bomber rossoblù ha voluto sottolineare la grande fiducia della società in Thiago Motta:

«C’è la volontà di costruire un progetto con un allenatore giovane, quella di Thiago è stata una scelta tecnica. È un grandissimo lavoratore, arriva alle 7 e 30 del mattino e se ne va alle 19 di sera. È chiaro che dovremmo dargli il tempo per far crescere questa squadra, come è chiaro che con il suo pragmatismo e realismo dovranno arrivare i i. risultato. Siamo certi che diventerà per il Bologna l’allenatore della svolta»

Fonte: Stadio, Claudio Beneforti

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