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Cento non fa sconti: Fortitudo superata 70-64

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TRAMEC CENTO – KIGILI FORTITUDO BOLOGNA 70-64 (14-18; 15-19; 25-17; 16-10)

Statistiche:

Cento: Marks 12, Tomassini 10, Baldinotti ne, Kuuba 2, Ulaneo 3, Toscano 2, Zampini 13, Berti 3, Archie 22, Moreno 3. All.Mecacci

Fortitudo: Biordi ne, Thornton 10, Aradori 15, Barbante 8, Panni 3, Paci 4, Fantinelli 9, Niang ne, Cucci 4, Italiano 3, Davis 8. All.Dalmonte

Tiri liberi CE 8/14 BO 16/21

Tiri da due CE 16/39 BO 15/33

Tiri da tre CE 10/33 BO 6/23

Rimbalzi CE 46 BO 41

Falli CE 19 BO 16

Arbitri: Foti, Maschio, Bartolini

Quintetti iniziali:

Cento: Zampini, Marks, Toscano, Archie, Berti

Fortitudo: Fantinelli, Thornton, Aradori, Davis, Paci

In una Milwakee Dinelli Arena gremita e piena di tifosi accorsi in massa da Bologna si alza il sipario del campionato della Fortitudo. Un esordio che rispetta i favori di molti pronostici, decisa solo nel quarto quarto dopo sorpassi e controsorpassi, parziali e contro parziali nei precedenti tre. Alla effe manca il colpo di coda finale delle sue bocche da fuoco, ingrediente che invece Cento trova in Archie. Da segnalare tra i lunghi le prestazioni positive di un Barbante non al 100% e di un Berti (lato Tramec) essenziale nel difendere il proprio canestro.

Sarà l’emozione dell’esordio ma i canestri rimangono inviolati per quasi due minuti. Ci pensa Marks ad aprire le danze di una partita che comunque non decolla nel primo quarto. A capitan Fantinelli l’onore dei primi punti stagionali biancoblu, il più propositivo in attacco dei suoi mentre la Tramec colleziona errori dalla distanza; 5-8 a metà del primo periodo. I motori della Fortitudo si scaldano ed entra in partita Aradori, capace di finalizzare un gioco da 4 punti che completa il 9-0 ospite, corretto in 11-0 da Thornton. Serve la tripla di Tomassini a scuotere i suoi ed interrompe il doloroso parziale fortitudino. Nella sfida tra lunghi Archie e Davis sono attivi in attacco ma pigri entrambi in difesa, il gioco passa decisamente di più dalle guardie, cosa che favorisce la reazione casalinga inserendosi nell’intestardirsi dalla distanza della Fortitudo: 14-18 dopo 10′.

Tripla di Italiano a scuotere le retina in avvio di secondo periodo. Lui, così come tutta la cosiddetta “second unit” biancoblu dà una rinnovata vitalità alla manovra di coach Dalmonte che inserisce anche Barbante, in dubbio fino all’ultimo. Mecacci continua ad insistere su Zampini in cabina di regia mentre trova in Kuuba e Moreno (autore di due triple consecutive) gli alfieri sulle ali che permettono di ridurre il divario fino a chiuderlo e riaprirlo a proprio favore: 24-23 a meno di 5′ dall’intervallo. A guardia del proprio canestro Berti, ottimo in assenza di Zilli, stoppa le incursioni di Thornton ed evita canestri facili alla Fortitudo, costringendola a tentativi dal coefficiente di difficoltà più alto. Trappola in cui non cade Aradori ma nemmeno Davis che ripropone il gioco aggressivo in velocità letale nel primo quarto per la Benedetto: 25-30 a 3′ dalla metà di gara. L’inerzia è biancoblu negli ultimi minuti del periodo: Barbante fa valere i suoi centimetri e firma la doppia cifra di vantaggio senza che la Tramec possa reagire in maniera incisiva: 29-37 alla sirena del 20° minuto.

Al contrario del primo tempo, il ritmo è subito alto e il punteggio corre. L’asse Zampini-Berti funziona, gli assoli di Aradori e Thornton pure. Il gap rimane invariato nei primi minuti, oscillante tra il +8 e il +10 per la Fortitudo margine soddisfacente ma tutt’altro che rassicurante, soprattutto se si accende la scintilla in Marks che accorcia da tre: 37-44 dopo i primi 3’30” nella ripesa. La prima è solo un assaggio del suo protagonismo nel terzo periodo, quando prende per mano i compagni e li accompagna in un parziale di 11-2 fino al -1 (45-46) superata la metà del periodo. La miglior risposta al numero 2 biancorosso è il 3 biancoblu. Marcus Thornton sale sugli scudi, si procura delle occasioni dalla lunetta ed unito ad un’attenzione difensiva lucidissima dei lunghi, si scava un nuovo solco che infiamma la Fossa. Barbante continua a fare il suo gioco, efficacissimo e, nonostante incappi in un fallo antisportivo, non limitabile da una Tramec che deve studiare altre soluzioni. Mecacci abbassa il quintetto e ritrova il canestro dai 6,75 metri: Tomassini e Ulaneo guidano i compagni fino al 9-0 e al nuovo pareggio firmato da Archie: 54-54 a fine terzo quarto.

Il parziale dei padroni di casa è chiuso da Panni appena comincia l’ultimo periodo regalando la tripla del +3 fortitudino, senza risposta avversaria immediata. Sciopero degli attacchi per oltre due minuti spezzato da Archie che sempre da tre rimette in parità la partita. Si continua a segnare solo dalla distanza ed allora ecco che anche Thornton si unisce alla sfida, mentre un preziosissimo Barbante l’abbandona per cinque falli. Ancora Archie, ancora da tre: 60-60 a 5′ dal termine. Non è ancora pieno, passano i secondi ma il copione è lo stesso, ne arriva un’altra, quella del sorpasso. Timeout obbligatorio chiamato da Dalmonte per invertire l’inerzia degli ultimi possessi. Minuto utile per fermare la furia di Archie ma non per dare nuova linfa alla effe, ancora una volta limitata da un Berti che giganteggia sotto le plance. Nemmeno il ritorno sul parquet di Aradori, sparito nella ripresa, porta la spinta necessaria per ricucire lo svantaggio quando si entra nell’ultimo minuto di gara e i possessi di distanza salgono a tre e le speranze biancoblu si affievoliscono. A Cento vincono i padroni di casa 70-64.

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