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I trionfi della Virtus – decima puntata – 1979: l’ottavo scudetto

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In panchina non c’è più Peterson, partito per Milano destinazione Olimpia, dopo cinque stagioni che hanno riportato la Virtus ai vertici. I nuovi stranieri sono Kresimir Cosic, fresco di titolo mondiale a Manila con la Jugoslavia e Owen Wells, istrionica guardia americana. Nelle prime sei gare due vittorie casalinghe, di cui una al supplementare, e quattro sconfitte esterne. Con quattro punti dopo sei gare, la situazione è preoccupante, Cosic è partito piano, Wells segna molto (36 punti alla prima giornata, nella sconfitta di Pesaro) ma è poco inserito nel contesto della squadra. La crescita di Cosic e la trasformazione di Wells da accentratore a collante di squadra, insieme alla zona 3-2 elaborata da Driscoll sono la svolta.

La classifica della prima fase vede Emerson, Sinudyne e Gabetti in fila indiana separate di due punti. Playoff: quarti contro Antonini Siena e semifinale contro Arrigoni Rieti (che ha eliminato Cantù) hanno andamento simile: larghi successi casalinghi e sconfitta netta esterna. In finale la Virtus si ritrova la sorpresa Billy. Nella prima in Piazza Azzarita 94-81, con 23 punti di Villalta, 21 di Bertolotti e 20 di Cosic. A Milano il Billy i milanesi partono bene, 15-8, poi le V nere sorpassano, 21-22. A fine primo tempo 50-49 per l’Olimpia. I bianconeri ripartono con un parziale di 16-0, scappando con i canestri di Villalta (32 punti) e Bertolotti (28) imbeccati da un Cosic che non esegue più tiri, ma con Caglieris dirige l’orchestra. Wells, 18 punti, dà il suo contributo e i bianconeri volano: più 19 sul 54-73. Poi c’è la reazione del Billy, 69-78, ma la Sinudyne riparte fino al trionfale 92-113 che vale l’ottavo scudetto.

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